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giustinopolitano semplice confessore; ed il martire di Ancona: tutti quattro per patria fra di loro distinti.

Che il giustinopolitano non fu nè vescovo, nè martire, ma semplice confessore lo dimostra palesemente la suindicata epigrafe al di lui sepolcro in Capodistria, ed il Martirologio: ch'egli sia il letterato, lo indicano gli Annali, dichiarandolo dottissimo e preclarissimo, come lo indica il Martirologio francescano colle parole di celebre per santità, e scienza singolare. Questi Monaldi sono pure fra loro distinti pel giorno, mese, anno, e luogo della loro morte; mentre l'anconitano sostenne il martirio in Argenga (Argengo), città fra i saraceni nell'Africa, o come dice Lucenzio in Carsega (Carsego in Armenia), nel 1288 ai 15 di marzo: l'arcivescovo di Benevento morì in Toscana agli 11 di decembre 1331: il vescovo di Melfi nella propria sede nel 1330: ed il nostro giustinopolitano, che fu semplice confessore, cessò di vivere in Capodistria sua patria nel giorno 9 novembre 1332, di cui si ha nel Martirologio francescano: Die 9 no

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vembris. Justinopoli in Istria B. Monaldi confessoris; singulari scientia, et vitæ sanctitate celebris.

102. Beato GULIANO da Valle sacerdote de' minori osservanti di S. Francesco visse intorno l'anno 1400. Si ritiene

per tradizione costante ch' egli fosse della famiglia Cesarėl peranco al giorno presente in quel luogo sussistente, e terminasse la vita penitente nel convento di S. Michiele, mezzo miglio distante da Valle, ed ora diruto. Era desso in grande venerazione di santità presso i di lui concittadini, i quali gli eressero una confraternita. Dai registri della medesima esistenti in quella parocchia del 1560 si riscontra che la divozione a questo Santo si estese anche ai popoli vicini, mentre venivano processionalmente quei di Barbana, e Fasana a visitarne le spoglie. La di lui effigie è dipinta sopra la palla dell'altar maggiore di quella collegiata, e sopra il luogo ove riposano le di lui ossa sta scritto:

Questo è il sepolcro dove fu ritrovato

Il corpo del beato Guliano

In tempo di Mr Raffael d'Ovel Cargnel
Gast.

l'anno MDCXXXXV.

Il Martirologio francescano dice di esso: Die 4 novembris. Vallis in Istria B. Juliani confessoris vitæ sanctitate celebris.

103. Beato ANTONIO MARTISSA da Capodistria servita, fu maestro di teologia, ed eresse più conventi del suo ordine; ma celebre si rese per la penitenza, e l'austerità della sua vita. Morì in patria nel 1520, e fu sepolto, come credesi, nell' antica chiesa de' Ss. Martino e Benedetto annessa al chiostro de' serviti ov'era il suo simulacro. GH annali de' Serviti di Archang. Gian. Cent. 3 lib. 6 fol.88 dicono di esso. Hoc eodem tempore anno 5 1520. Justinopoli moritur Beatus Antonius, quem maximam egisse pœnitentiam refert antiqua traditio. Ne parla il Naldini p. 489.

1520 di Capodi

stria.

1551 di Capodi

104. Beata GIULIANA MALGRanello di stria. Capodistria pizzocchera delle mantellate dell'ordine de' servi, morì nel 1551. Gli An

nali serviti al detto anno dicono: Per eosdem dies (1551) ad cœælum evolavit soror nostra tertiaria, beata Juliana de Istria, cujus gesta desiderantur. Il Possenti compilatore de' medesimi annali dice: Della beata Giuliana terziaria non si ha che il nome patria, e tempo; perchè l'anno 1551 ascese al cielo, et era della città dell' Istria. Naldini pag. 490.

CAPITOLO III.

MITRATI ISTRIANI

N. LXV.

105.

ARTICOLO PRIMO.

PATRIARCHI N.o XII.

GENNARO

́ENNARO di Pola fu fatto patriarca di Aquileja nel 443; eresse la sua chiesa con somma prudenza e dottrina, mostrando parzialmente gran zelo nell' estirpare le baccanti eresie de' pelagiani è de' celestiani, su di che viene grandemente lodato con replicate lettere dal pontefice LEONE il Magno. Non meglio può darsi contezza di esSQ, di quello riportare, quanto ne dice il Dandolo nella sua CRONACA: Januarius episcopus ordinatus est anno Domini Jesu TOMO I. 16

413 di Pola.

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