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e nel 1257 coprì la sede vescovile di Citta-
nova, e la tenne pel corso di anni 12. Ughel-
li T. V. p. 235. Naldini
p. 139.

124. RAPICCIO Enrico II. fu vescovo di Trieste sua patria, e dopo pochi mesi di sede fu da morte rapito. Mainati Cron. T. II pag. 1. L'Ughelli stesso non ne dà che il semplice nome.

125. MORANDINO Rodolfo del castello di Rebecco (ora distrutto) della diocesi di Cittanova dell' Istria nell'anno 1305 fu assunto al vescovato di Trieste. Questo prelato ristaurò ed adornò la cattedrale di S. Giusto, riformò, e ridusse a buon stato il palazzo vescovile, ricuperò molti beni della chiesa i quali erano stati impegnati, ed esso fu talmente benemerito, che l'Ughelli T. V p. 579 lo dice: dignus profecto, cujus memoriam oblivio numquam sepeliat. Cessò egli di vivere nel 1320. Il Mainati Cron. T. II. p. 17 dice, che l' Ughelli ha confuso questo vescovo col di lui precessore Rodolfo Pedrazano, il di cui sepolcro con epigrafe si vede verso l'altar maggiore di quella cattedrale.

1300

di Trieste.

1305

di Citta

nova.

1392

126. GIOVANNI triestino fu vescovo deldi Trieste. ' Albania nell' anno 1392. Negli Annali fran

1461

di Trieste.

et

cescani di Luca Waddingo Tom. IV. si legge: Item factus est episcopus Arbanensis in mari Adriatico sub ditione veneta, archiepiscopo Jadrensi Fr. Joannes Tergestinus per liberam resignationem Joannis in manu pontificis. Kalendas martii ann. 1392. Il Farlati nell' Illirico Sacro Tont. V. p. 250, e T. VII. p. 197 osserva, che mal a proposito il Waddingo annovera tra i vescovi di Arbe il nostro Giovanni, mentre non può aver luogo, essendo costanti i documenti, che dall' anno 1375 sino al 1407 vi era Zudenigo de Zudenici vescovo di Arbe, e perciò doversi ritenere per vescovo albanese, ossia arbanese, cioè dell'Albania, vescovato suffraganeo del metropolita di An

ti vari.

127. GIOVANNI triestino dall' antipapa Clemente VII. nell'anno 1308 fu intruso nel vescovato di Cittanuova; ma la bolla del pontefice Bonifacio IX, che concede indulgenza a tutti quelli, che dassero mano alla riedificazione della diroccata loro cattedrale,

essendo diretta anche al vescovo Giovanni nel 1402, fa credere che accettato fosse fra i vescovi ortodossi. Ughelli Tomo V. p. 241. Mainati Cron. T. II. pag. 176.

128. DE CARTURIS fra Niccolò minor conventuale triestino, nel giorno 6 agosto 1409 fu eletto vescovo della sua patria dal pontefice Alessandro V. Egli era in pubblica estimazione per le rare doti dell' animo come ci assicura l'Ughelli pag. 581, e nell'anno 1416 al 13 di gennaro chiuse i suoi giorni, dopo 7 anni di episcopato. Mainati Cr. T. II p. 181.

suo,

1409 di Tries'e

129. GIOVANNI de Montina, ma più propriamente dobbiam credere doversi leggere de Montona, dell' ordine de' minori conventuali è stato fatto vescovo di Cittanova da Alessandro V nel giorno 9 settembre 1409, secondo gli Atti concistoriali. Non si trova però che arrivato fosse a prendere possesso della cattedra, prevenuto forse da morte, od impedito dal successore Tommaso. Così il Waddingo al detto anno, e l' Ughelli pagina 242.

di Moutona

1420

130. POLA Geremia di Capodistria nel da Capodi- 1420 al 4 di decembre ascese alla cattedra vescovile della sua patria. Dopo due anni della sua assunzione ebbe il merito di veder rimesse alla sua chiesa le reliquie de' santi Nazario ed Alessandro, come fu accennato al capitolo secondo parlando di S. Nazario. Dopo quattro anni di sede passò agli eterni riposi. Egli fu in prima canonico, e decano di quella cattedrale, nella quale anche fu consacrato vescovo al 30 marzo 1421 per mano di Giacomo Ballardi vescovo di Trieste, coll'intervento di Fantino Valaresso vescovo di Parenzo, e di Andrea Veneto dominicano vescovo di Satriano nel calabrese Ughelli p. 390. Naldini p. 92.

1426 da Pirano.

131. SARDO Fra Pietro da Pirano minor conventuale, dal pontefice Martino V. ottenne la tiara episcopale di Lecce in terra di Otranto secondo il Naldini pagina 300, dietro il Waddingo, e secondo l'Ughelli T.ix., ove dice Fr. Petrus de Pirano ord. min. electus 1426 16 kal. decembris, tantum annos 3 plus, minusque sedis: hujus meminit ex lib. obbligat. Lucas Vadingus T. v.

Annal. min. Il Farlati però nell'Illirico Sacro Tom. VII. pag. 388 redarguisce di errore gli autori suddetti, trovando Fra Pietro vescovo di Alessio nell' Albania, e non già di Lecce, come dagli atti concistoriali: ann. 1426 5 kal. decembris provisum est ecclesiæ Lexien. vacant. per translat. D. Andreæ ad ecclesiam Arbarensem de persona F. Petri de Pirano ord. minorum. Nel 1438 era il nostro Fra Pietro in Pirano, mentre in data dei 8 di novembre di quell' anno concesse indulgenza ai suoi piranesi per l'altare di S. Cattarina posto nella collegiata di S. Giorgio della sua patria. Il diploma è portato per intiero dal Farlati, ed incomincia: Petrus Piranensis Dei et apostolica sedis gratia Alexiensis episcopus. Dice il Naldini, ch'egli era soggetto dotto, ed invecchiato nelle cattedre delle più insigni università. Ignorasi il giorno della sua morte, e la durata del suo episcopato, ma si vede aver oltrepassati gli anni dodici in quella sede.

132. DA MUGGIA Giovanni vescovo di di Muga. Scardona, si riscontra dagli atti di Roma :

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