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>> universale di tutti voi fedeli è passato al » divino giudizio . . . Et tornare alla

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sua reformatione, col sacramento della penitenza della chiesa approvata danna egli insieme il purgatorio, come si è » visto pur alle esequie del fratello: nelle quali intendo che non sono state dette » se non tre, o quattro messe per pietà di alcuni semplici sacerdoti, senza che fos» sero domandate: ne dappoi si è cercato che la chiesa faccia altra raccomanda» zione di lui ... Ma in quelle esequie » non si viddero nè anche frati ne mo« naci: che questo è pure uno altro arti» colo della sua riformatione (cioè di Pie»tro Paolo).

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Lo stesso Muzio nel libro, III. delle cattoliche in lettera datata da Pesaro li 21 gennajo 1554 pag. 186 e seguenti, scritta al cardinale di Napoli decano, che fu poi papa Paolo IV., dice . . . Sapendo io, che la santa madre chiesa ha per costume di procedere contra gli heretici, non solamente mentre sono vivi, ma dopo morte ancora • non posso mancare che in que

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sta materia non iscriva a voi S. mio reverendissimo quello che mi occorre. Che il Vergerio falso vescovo di Capodistria sia heretico, è tanto manifesto a catholici, che non accade producerne testimonianza. Ma suo fratello vescovo di Pola fosse esso della sua scuola, ancor che a tutta la Istria sia manifestissimo, non perciò è così divulgato il nome di lui, ne cosi è pubblicata la sua infamia. EGLI SI MORI IN CAPODISTRIA avanti che il fratello ne fosse cacciato: ET MORÍ DA LUTERANO senza i sacramenti della penitenza, et della estrema untione, CON DISPREZZO di tutte le cerimonie, e consuetudini della chiesa: et fu sepellito in luogo sacro, et in luogo sacro si riposano anchora quelle ossa nimiche delle cose sacre. Io me ne sono taciuto infino a questa hora... Hora veramente, che ho tal prova alle mani, che mi par di poterne giustificatamente parlare, ne porto querela a cotesto sacro tribunale: et dica, che di quello che ho detto di sopra, oltra che la cosa è pubblica in Capodistria, io ne ho UNA Nuova autenTICA TESTIMONIANZA

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del Vergerio vivo (Pietro Paolo), quanto alla carne. Nelle mie vergeriane io feci menzione di questa dannabile morte di colui, et costui ha nuovamente pubblicato un libretto pieno della sua dottrina, et fra le altre cose confessa del fratello quello che da me n'è stato detto. Ne reciterò alcune parole del suo testo, lasciando anche molte, acciocchè la troppa lunghezza non generi fastidio. Egli scrive adunque così. Dite, che M. Gio: BATTISTA VERGERIO VESCOVO di POLA mio fratello era anche esso della mia dottrina: et che avete inteso, che egli havendo a morire non si confessò, ne si fece ungere: et che io non chiamai frati che lo accompagnassero alla sepoltura: et che io non gli feci dir delle Il fatto di mio fratello stà così. Il padre celeste per sua misericordia gli haveva manifestato Gesù Cristo quasi ad un medesimo tempo (credo che non vi fosse differenza di un mezzo anno ) quando a me... Se bene to haveva gli occhi di tutta la città di Capodistria, anzi di tutta la Istria addosso; et

messe

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istavano pure attenti a mirare, come 10 mi havessi portare in queste esequie; 10 arditamente (per gratia di Dio) non solo non VOLLI ricordar mai a mio fratello confessione auriculare, et untione estrema, ma è vero che 10 dedi commiato a' frati, et che io non ordinai che si havesse a dir messa alcuna, feci far le esequie meno imbrattate che io potei. Certo le più Christiane non ka anchor veduto quel paese. »

Eccomi monsignor reverendissimo, che con testimonianza del fratello ho mostrato colui essere stato heretico, et morto in contumacia con Christo. Quale spettacolo dobbiamo noi pensare che fosse quello a quella città? et quale horrore nella mente de' cattholici? cost irreligiosamente morto fu posto in un deposito nel duomo di Capodistria, dov'è ancora, vicino alla porta, per la quale il vescovo ordinariamente entra in quella chiesa, et ne esce, forse quanto lungo esso deposito: et è vicino al vaso dell'acqua santa: et fu fatto da un muratore della scuola Vergeriana (che poi si ridisse) il quale quello fabbricando bagna

va per ischerno i mattoni nell' acqua benedetta. Et così il corpo di uno heretico in un monumento sacrilego fu deposto in luogo sacro. Il che di quanto scandalo sia stato, sia, e possa essere a' catholici, ogniuno lo si può imaginare, veggendosi massimamente che si lungo tempo si COMPORTA DA CHI VI Dovrebbe PROVVEDERE. Io GLE NE HO SCRITTO: MA HO CANTATA LA CANZONE AL SORDO.

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Non mi stenderò in amplificar la cosa con parole: che non vorrei che altri pensasse che io lo fucessi ad onta. Dio mi è testimonio della mia intenzione. Sono alcuna volta ripreso, che io mi riscaldo troppo in queste materie ... Io bramo che coloro, i quali sono buoni maestri in parole, quando hanno la autorità, habbiamo animo da eseguire quello che sanno insegnare. Il che quando essi non hanno, qual è quell' animo veramente christiano, che possa starsi senza prenderne alterazione?

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me pare, che quando una tale impresa a me appartenesse, non sarei mai tardato così lungamente a far le debite inquisizioni contro quel morto: et quando non aves

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