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go e stampatore) in 8vo. Haym. E dice, che tutte queste opere del Vergerio furono scritte da lui dopo ch'ebbe rinunziato al vescovato, ed alla religione cattolica romana; al qual Vergerio ed Occhino rispose il Muzio con i trattati di già riferiti.

Il vescovo di Feltre Zeno, nella vita di Carlo Zeno ( Rerum Ital. Script. T. XIX p. 364 ) ci dà notizia di un' altra opera del Vergerio, ommessa dall' Haym :

cioè :

16 1556 Colle stampe di Tubinga: Liber, scritto in italiano, de ordine eligendi pontificis, et ratio de ordinatione, et consecratione ejusdem.

1550

stria.

148. CARLI Domenico vescovo del Zan- da Capodite e di Ceffalonia, abbiamo dal Waddingo all'anno 1550. Esso fu dell'ordine serafico de' minori conventuali della provincia di S. Antonio, e del convento di S. Maria Gloriosa, ossia dei Frari di Venezia. Il Waddingo non indica qual fosse la di lui patria, come neppure il Corner (Ecclesiæ Veneto Tom. VI., ossia Decade nona e decima pag. 296).

Per essere l'Istria compresa nella provincia di S. Antonio, ed essendo la famiglia Carli illustre, e patrizia di Capodistria; ed avendo dati la medesima varii distinti soggetti, de' quali si parla nella presente Biografia; abbiamo giudicato ch' esser possa della famiglia stessa, e quindi istriano.

149. PERCICO Pietro da Portole fu vescovo di Socovia, come dice il Manzioli nelle Descrizione dell' Istria pag. 53.

150. BARBABIANCA Matteo da Capodistria, di nobile ed antica famiglia di quella città, giovine passò a Roma, ove dimorò ben accetto ai porporati Farnese, Savelli, e Gambara; poscia dal pontefice Pio V.

1560

da Portole.

1566 da Capodi

stria.

1573 di Trieste.

fu eletto al vescovato di Pola nel 1566, ove dopo aver governata quella diocesi per anni 16 con zelo pastorale, preso da febbre ardente, cessò di vivere nel 1582 presso quella città, come dall' epigrafe posta sul di lui sepolcro in quella cattedrale. Naldini pag. 145.

151. RAPICCIO Andrea, dottore in ambe le leggi, vescovo di Trieste sua patria, era di una nobile ed antica famiglia di quella città, detta anche Ravizza e Ravizzia, dalla quale sortirono più uomini illustri in armi e dignità, contandosene altri due vescovi col nome di Enrico: l'uno del 1200 e l'altro del 1300.

Andrea nella sua prima gioventù studiò la lingua latina, l'umanità, e la poesia in Capodistria, ed ebbe a precettore Ambrogio Febeo da Pirano, condotto pubblico professore di belle lettere in quella città nel 1520 per la morte di Palladio Fosco. Il nostro Rapiccio nel suo poema dell' Istria p. 15 ed. di Pavia, con tenera riconoscenza ne rammenta le doti di Ambrogio, l'educazione ricevuta, e dolente ne piague la morte, la

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Andris Reapicius Epise

ac Com Tergeft. S.C.M. Ford. Sace Cons: venene in Patria sublatus 1573.

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