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possesso. Ad esempio del di lui precessore fu grave sua cura il culto ed ornamento del tempio di S. Lorenzo, che decorò di molti doni; fra quali si distinguono due preziosi piviali, una pianeta, e quattro tonicelle, tutti di un magnifico lavoro di ricami in oro. Tre volte visitò la sua diocesi spargendo il seme evangelico a beneficio e salute di quei popoli. Difensore impavido de' diritti e proventi ecclesiastici sostenne liti moleste coi vescovili coloni della villa Bussilinia, i quali da lui furono beneficati, dopo le sofferte molestie, col far costruire a loro comodo, ed a tutte sue spese una salubre cisterna, bevendo essi prima un'acqua corotta e putrida, perniciosa alla loro salute. Nata insurrezione de' villici in quattro Castelli di quella diocesi contro i loro padroni civili ed ecclesiastici, scacciandoli dalle loro proprietà, non valsero a rimetterli in dovere nè le preghiere, nè le minaccie, ed in modo che si era in procinto di usare la pubblica forza, quando interpostosi qual conciliatore ed interprete di pace, il vescovo Girolamo con una dolce perorazione mitigò la ferocia di quegli agresti

cultori, li disarmò, e ridusse nella primiera concordia coi cittadini, rimettendo i fondi levati, ed implorando perdono.

Dopo due trienni di episcopato, secondo l'antico costume, nell'anno 1746 diede conto del suo regime pastorale, e dello stato della sua diocesi alla sacra congregazione de' cardinali, esposizione che portata viene per intiero dal Farlati. Consacrò la basilica di S Lorenzo, ed essendo di anni 72, carico di meriti, cessò di vivere il giorno 30 novembre 1754, e fu sepolto con magnifici funerali nel comune sepolcro de' vescovi, dinanzi l'altare · di S. Giovanni Orsino. (Farlati Illyr. Sacr. Tom. IV. p. 237 447. Venez. per Coleti 1769.)

1766

163 de PICARDI Aldrago Antonio trie- di Trieste. stino di canonico e decano di quella cattedrale, nel novembre dell'anno 1766 fu eletto vescovo di Pedena, e nel 1783 con decreto sovrano fu traslocato al vacante vescovato di Segna, coll'aggiunta delle vicinanze, e della città di Fiume, nella quale doveva risiedere. Il vescovato di Pedena con quello di Trieste, e l'arcivescovato di Go

rizia nel 1789 dall'imperatore Giuseppe II furono sospesi, erigendo un vescovato in Gradisca, il quale poco dopo soppresso, rimase soltanto abolito per sempre con bolla pontificia del 1789, quello di Pedena. Il nostro Picardi pertanto fu l'ultimo vescovo di quella sede. Si ritirò egli in patria, ove morì nel 1791.

Questo vescovo nel 1779 fece un' epigrafe sopra la instituzione di quel vescovato, facendola scrivere ad olio sopra un gran quadro che ripose sopra la scala di quel vescovato, la quale da me fu trascritta, e che qui si assoggetta, avvertendo, che tutto ciò che si dice di quell'erezione non è che una favola, come farò vedere nell' ISTRIA SACRA, ove parlerò di quella cattedra.

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Feb. anno Xti. 260 in persec. Valeriani ex Metaphrast. et Martirolog. Rom.

* A Constantino anno 324 cx communi voto. Petence quotannis 30 Xbris colitur dies adventus eiusdem.

1816 di Trieste.

164. de BRIGIDO barone Michele, nacque in Trieste nel 1742, di famiglia patrizia di questa città, e della quale uscirouo altri personaggi assai distinti che si troveranno ai loro luoghi nel seguito di quest'opera. Iniziato negli ordini e nelle dignità ecclesiastiche si rese carissimo alla maestà dell'imperatore Giuseppe II, dal quale fu ammesso fra gl'intimi consiglieri. Nell'anno 1787 era stato a lui conferito il cospicuo vescovato di Scepusio, o Zips, nel regno di Ungheria, sotto quell' augusto monarca. Ma il Brigido invitato a mutarlo, acconsentì per lodevole ubbidienza verso il principe temporale ad assumere invece la cattedra vescovile di Laybach, o Lubiana, che gli fu data con titolo di principe arcivescovo, e con la signoria di Zittich che gli venne aggiunta, ad personam. Tale egli rimase fino all'anno 1806, nel quale S. M. l'imperatore d'Austria Francesco I, felicemente regnante, con diploma in data di Vienna, del 24 ottobre dell'anno stesso, si compiacque di traslocarlo effettivamente al sopranominato vescovato insigne di Zips, che gli era stato assegnato

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