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parte, e dall'altra la Vittoria sopra carro trionfale coll'inscrizione C. PVLCHER. portata da Uberto Golzio (de re numm. Amstelod. 1708 in fol. T. 1 p. 128 ad an. 576).

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1826, in cui vidi sommosso e manomesso lungo tratto di terreno sul pendio di un colle verso il mare, e colà vi trovai una moltitudine di frammenti di detti embrici, e di altre figuline, con mura di frabbricati, frammenti di mosaico a varii colori, un pezzo di colonna di pietra del diametro di due piedi, la quale alternativamente è lavorata con un listello ed un rotondo bastone, in luogo di scannellatura, nonchè una quantità di cornici a stucco di una figura e lavoro grossolano, ma pure di particolare osservazione: i quali frammenti tutti da me sono stati raccolti, e sono pure da me conservati. Rilevai da que' villici essere state scavate varie urne figuline, poste già in pezzi, ed una sola conservata di pietra e varie altre pietre lavorate, e getta. te per ischerzo nel prossimo mare. Mi duole grandemente di avere così a lungo trascurato di portarmi a quella località, mentre avrei potuto raccogliere più cose, che sono state spezzate e sepolte nel mare, e con queste formare delle scoperte ancor più interessanti.

Da tutto ciò non esitai a giudicare, che quella fosse una parte dell'antica Nesazio, essendo incon

Questa guerra istriana fu celebre, ed al poeta Ostio diede argomento di un poema, rammentato nei frammenti degli scrittori della lingua latina (pag. 199), come dice il Car

trastabile, che colà vi fosse una città dei tempi romani. Questa località si chiama oggidì Scampìchiev málin, ossia il Molino di Scampicchio, famiglia no bile di Albona, del qual molino non esiste cosa alcuna, perchè la sorgente ch' era presso il mare è ora intieramente perduta, e superata dal livello del mare. Sovrasta questo pendio di colle ad un vago seno di mare, posto ad un miglio dall' ingresso del canale marittimo. In fondo di questo seno, ed a lato delle indicate vestigia, vi ha una grande sorgente di acqua, che fa girare otto macine di un' edificio, di proprietà de' marchesi Manzini di Albona, denominato Molino Blas; oltre il qual molino, alle spiaggie del mare, e nel medesimo seno, vi sono pure altre sorgenti di acqua. Questo seno è tutto circuito da colline, e non vi ha altro piano che quello del mare e della Lovreschizza, nel qual mare a tempo tranquillo, e col mezzo dell' olio, si sono osservate rovine di edificj.

Confrontando questa località colle indicate storiche e geografiche condizioni sopra la situazione di Nesazio, troveremo che le circostanze tutte combinano perfettamente, e che in questa località era

li (A. A. T. 1 p.. .) e che al dire di Macrobio (Saturn. l. 6 cap. 3) servì di esemplare a Virgilio.

situata l'antica città di Nesazio; perchè situata al mare, con sorgenti di acque, le quali indicano che il fiume la circuiva, e perchè appunto situata tra Pola ed Albona, e posta al fiume o canale dell' Arsa nel confine d'Italia.

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Una porzione di questa città la vediamo posta nel colle, come sono appunto le città romane di Pola e Trieste, ed un' altra porzione situata nel piacircuita dal fiume, la quale ora è coperta dal mare. Nè di ciò vi ha meraviglia, mentre, per comune consenso de' dotti, annualmente innalzasi il livello del mare, sopra il quale argomento ci ha dato di recente una bella operetta il conte Filiasi. Poteva perciò, nel corso di 2000 anni, essere questa città coperta dal mare, ed essere un nuovo esempio di questo fenomeno della natura, verificabile in più luoghi dell' Istria.

Di questa città al presente nulla ci resta, che le vestigia di quella parte ch' era posta sul pendio del colle, che sovrasta al mare, ed a quella parte che dallo stesso è coperta: per la qual cosa conchiuderemo, che al Molino Blas era situata l'antica città di Nesazio.

CONSOLI 2.

2. TITO STATILIO SISSENA TAVRO CONSO- Anno 728 di Ro. le. Con buoni fondamenti lo prova istriano Istriano. il presidente co. Carli nel tomo II. pag. 64 delle Antichità Istriane, sulle di cui traccie noi segneremo letteralmente la storia.

>>Dic ́egli, che secondo Varrone il no» me prese da Quadrupede maggiore, fu uno de' più illustri, e più grandi personaggi dell' impero ai tempi di Augusto.

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Da questa città, ultimo confine d'Italia, col tragitto di un miglio di mare si passava sul terreno Liburno, e quindi alla città di Albona; ed è da rimarcarsi come cosa singolare, che sino al giorno d'oggi in quella località vi ha questo passaggio, e dalla comunità di Albona vi è mantenuta una barca detta il traghetto per il tragitto da una sponda all'altra, a comodo de' passeggieri. Questo traghetto è la più breve, la più dritta, e più naturale via di passaggio da Pola ad Albona; e possiam dire che questo traghetto sia una successione continuata dell'antico passaggio di quel breve tratto di mare; e che per questo tragitto passasse la via militare che da Pola si dirigeva ad Albona.

>> Corse i gradi tutti della milizia, e fu pro

>>

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console in Africa, dopo che fu vinto Lepido in Sicilia; nella qual provincia più con l'industria che con le armi operando, la ridusse all' ubbidienza di Augusto, » e quindi ottenne l'onor del trionfo, allo scrivere di Dione (1.49), nell'anno di Roma 719. Si trovò Legato di Augusto medesimo, al riferire di Appiano (Illyric.) >>> nella guerra dalmatica, a cui, partito Au» gusto, diede felicemente fine e compi

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>> mento.

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>>

» Fu console, come abbiamo da Tacito (Annal. l. 2), dai Fasti Consolari, e da una Inscrizione del Fabretti (pag. 701 ), >> unitamente ad Augusto nell'anno di Ro» ma 728. Finalmente fra le dignità di lui, >> anche il pontificato devesi annoverare, per » testimonianza di Vellejo Patercolo (Hist. » rom. ad ann. 764). Nè vuolsi ommettere come a M. Agrippa fu successore nella » nuova prefettura, come si ha da Dione (l. 54), e da Tacito ( Ann. 1.6 c. 11 ). »

"

Egli era forestiere in Roma, nè avendo

casa propria, abitava quella che fu prima di

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