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personaggi di Roma, abbandonando quel pericoloso soggiorno, gli angoli d'Italia «< ricercassero, e a godere tranquilla vita nelle città men popolate, e meno tumul« tuanti si riducessero. In Egida, o Capodistria, delle due prime famiglie Cejonia, «<ed Erennia, nominate da Sparziano, me"morie ci sono.

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<< Se tante iscrizioni della famiglia Pe«<tronia ritrovansi, perchè non potrà dirsi, ་ ch❜ essa pure con le altre due in Istria si trasportasse? Un certo indizio di naziona«<lità traspira anche nel protestarsi i veneti,

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てく

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e gl' istri peculiares ejus. Pomponio nei

Digesti (l. 15 t. 1 l. 22. 23) ha Aedes peculiares e così anche Svetonio usò la « voce peculiare, per indicare gli scrigni proprj e privati. Che poi le città e le na«zioni un proprio cittadino, in loro protet<< tore eleggessero, oltre le prove, che altronde desumer si possono, la bella iscri«<zione di Trieste c'insegna, che Fabio « Severo triestino il quale ritrovasi al grado senatorio in Roma innalzato, è dichiarato protettore di Trieste.

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LEGATI E PROCONSOLI. 2.

Anno

ma.

4. CAIO VIBIO VARO legato di M. Le730 di Ro- pido (per sentimento dell'Orsato Monum. Istriano. Patav. pag. 238), che in di lui onore medaglie d'oro coniò, come può vedersi in Oecone. La medaglia ha la seguente inscrizione M. LEPIDVS. PONT. MAX. III. R. P. c. cos. ITER. C. VIBIVS. VARVS. (Imp. Romanor. Numismata p. 12). Questo medesimo fu anche legato d'Augusto nella guerra pannonica e dalmatica, allo scrivere di Floro (1.4 cap. 12); e però altra medaglia del medesimo C. Vibio Varo con Minerva galeata e tunicata, con asta nella diritta, una Vittorietta nella sinistra, e a piedi uno scudo indicante la guerra dalmatica e pannonica, in onore di Augusto, trovasi nel tomo II. del Vaillant.

Questo Vibio è da credersi quel medesimo che incominciò nell' Istria due Tempj in onore della dea Istria, e della Fortuna, i quali furono terminati da Quinto Cesio Macrino, come dalle due belle lapidi portate dal

Carli (T. II. p. 148) ed esistenti nel muse di Verona, da me più volte esaminate, e

sono:

HISTRIAE FANVM

AB CAIO. VIBIO. VARO. PATRE. INCHOATVM

Q. CAESIVS. MACRINVS. PERFECIT. ET. DEDICAVIT.

FORTVNAE FANVM

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AB. CAIO. VIBIO. VARO. PATRE INCHOATVM. Q. CAESIVS. MACRINVS. PERFECIT. ET. DEDICAVIT.

L'erezione di questi Tempj, e questa deificazione dell' Istria serve di prova bastante per credere C. Vibio Varo, istriano; e sulla fede di Fulvio Ursino potrebbe credersi, essere stato questo nostro C. Vibio Varo anche console, quantunque nell'iscrizione dell' Ursino si legga Tito, e non Cajo, sbaglio può essere dell' incisore, o dello trascrittore ponendo T. in luogo di C.

La gente Vibia plebea fu romana, e del supremo grado e dignità consolare più volte è stata onorata. Nelle stragi civili, dopo il

Anno 747 di R.

destino di Vibio Ponsa, abbandonò la cit-
tà, e sotto più tranquillo cielo si rifugiò.
Monumenti dovunque si ritrovano della gen-
te Vibia, e gl' indicati di C. Vibio Varo
nell' Istria, lo fan credere con tutta ragione
che fosse istriano. (Carli Ant. Ital. T. II.
pag. 70).

Qual fosse la dignità di legato, alla qua-
le ascese il nostro Vibio, c'istruisce Dionigi
(lib. xI.) dicendo: La dignità di legato fu
sopra tutte onoratissima, e sacrosanta, che
virtù e potestà imperatoria, e santità, e
venerazione sacerdotale in se contiene.

5. SESTO PALPELLIO della tribù Velina, Istriano. legato di Tiberio, proconsole della Tracia, e da Augusto medesimo fatto comite, o compagno di esso Tiberio.

Quantunque scrittore alcuno non ci abbia tramandate notizie, che Palpellio fosse istriano, nonostante dalle pure ed infallibili sor»genti dell'antica storia (dice il Carli Id. »p.71) cioè dalle inscrizioni esse si traggono; >> tanto è vero che talvolta più c'insegna una pictra, che un libro; e che malamente fabbri»ca di anticaglie senza pietre si costruisce.»

1

La seguente inscrizione pubblicata dal Rossi (Mem. di Bresc. p. 307), ritrovata sul tener di Padenghe in bresciana, della quale quattro versi sono anche riportati dal Grutero (pag. CCCCXLVII), come esistente in Pola dietro l'altare di S. Matteo fuor di porta, ci dà evidenti nozioni del nostro Palpellio. Essa vedesi replicata in Pola ed in Brescia, nè vi è meraviglia, poichè esempj d'inscrizioni replicate non mancano: eccola

S. PALPELIO. P. F. VEL.
HISTRO

LEG. TI. CLAUDI. CAESARIS
AVG. PROCOS.

PR. TR. PL. X. VIR. STL. IVDIC TR. MIL. LEG. XIII. GERMANIAE COMITI. TI. CAESARIS. AVG. DATO. SVB. DIVO. AVG. C. PRAE RIVS. FOELIX. NEAPOLITANVS MEMOR. BENEFICII.

་་

Che istriano fosse Palpellio la testi« monianza della presente lapida lo prova; «<e se Palpellio istriano fu da Augusto

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