Slike stranica
PDF
ePub

vita di Gesù, ma anche che i due momenti, della istituzione eucaristica e del tradimento, fossero già collegati come sono ora nei sinottici, e quindi probabilmente in una narrazione scritta e generalmente nota, della passione di Gesù, che è la parte più partico lareggiata e ordinata dei nostri evangeli. E fa pensare ad evangeli scritti il modo con cui altrove Paolo (I Cor. 15, I) cita l'« evangelio »; e più chiaramente ancora lo indicano le espressioni che, a cominciar dalla fine del primo secolo, adoperano i così detti padri apostolici, e più tardi Giustino il Martire: « una scrittura >> dice, « come è scritto », « come avete nel vostro evangelio ».

Ora poichè questi antichi scrittori mostrano bensi di conoscere alcuni dei nostri evangeli, ma citano an che espressioni che non si trovano in essi, dobbiamo credere che accanto agli evangeli che costituirono il canone, ne circolassero per lungo tempo, e spesso con più autorità, altri che poi o andarono perduti, o, perchè alterati dalle sette eretiche, furono più tardi esclusi dal N. Testamento. Nè questo che oggi la critica riconosce può scandalizzare la fede di alcuno. Nel principio del terzo evangelio si parla di « molti » che hanno preceduto l'autore (Luc. I, 1-4), dell' opera dei quali si giova: espressione che non si può circoscrivere ai soli due primi evangeli. Luca suppone anzi chiaramente l'evangelo orale primitivo, che precede i primi tentativi di narrazione scritta, distinguendo i « molti che impresero prima di lui a ordinare la narrazione, » da quelli che riferirono da principio le cose che videro essi stessi, e furono ministri della parola. » E non solo quello che nel celebre frammento di Papia (Euseb. Hist. Eccl. III, 39) si dice dell'origine degli evangeli di Marco e di Matteo, non corrisponde in alcun modo ai nostri due scritti che portano quel nome, ma vi si parla di molte trasformazioni del Matteo aramaico pri

[ocr errors]

mitivo che ciascuno interpretò come poteva. » Anche dopo la metà del secondo secolo si conosce una molteplicità di evangeli, della quale si duole Dionisio di Corinto (presso Euseb. IV, 23. 12). Nè solo un polemista pagano, Celso, ci parla di molte recensioni degli evangeli (presso Origene, Contra Cels., II, 27), ma anche un grande apologista cristiano, Giustino il martire, cita di continuo le « memorie degli apostoli (ἀπομνημονεύματα τῶν ἀποστόλων), che non sembra possano essere gli evangeli nostri, perchè le sue citazioni non tutte corrispondono ai testi canonici, ed alcune anzi evidentemente si riferiscono ad un testo diverso. 1 Soltanto, come pare, nel corso del terzo secolo si definì in modo formale ed ufficiale il canone del nuovo Testamento.

2

1

[ocr errors]

D'altronde è anche naturale che i primi tentativi scritti dovessero avere la forma più vicina a quella della tradizione orale della primitiva epoca rapsodica dell'evangelio. Piccole raccolte di detti memorabili del Signore (λóyta), brevi serie di precetti e sentenze e parabole, collegati da pochi cenni dei principali fatti della vita di lui, doverono essere i primi nuclei intorno a cui si raccolse la materia degli evangeli; qualche cosa di analogo alle memorie senofontee di So

1 Vedi su questo punto il DELFF, op. cit., p. 31 ss. e il lavoro del BOUSSET, Die Evangeliencitate Iustins des Märtyrers. Gottingen, 1891 cfr. SCHÜRER Theol. Literaturzeitung, 1891, n. 3, p. 62. Non mancano però anche i recenti sostenitori della opinione che Giustino conosca solo i quattro evangeli del Canone, come lo ZAHN, Geschichte des neutestam. Kanons. I, 2, 1889, p. 462-585: Einleit. in das N. T., II 1899 ma debbono almeno riconoscere che Giustino ne aveva dinanzi una redazione diversa.

2 Come ha dimostrato probabile l' HARNACK nello scritto Des Neutestament um das Jahr 200, 1889 che è un esame critico della prima parte dell'opera citata dello Zahn, pubblicata nel 1888. Lo Zahn ha replicato nella seconda parte. Questa discussione, talora un po' acre nella forma, fra due dei più insigni storici e teologi tedeschi contemporanei, è d'una singolare importanza per la critica storica del N. Testamento. V. anche HILGENFELD, Zeitschrift für wiss. Theol., 34, 2, 1891, p. 129, ss.

1

crate. Lo dimostra una analisi interna del testo dei sinottici, poichè molti detti del Signore non vi hanno il loro luogo primitivo e naturale, simili a quei massi erratici che talora non hanno ragione d'essere nel luogo in cui si trovano. E lo conferma la stessa testimonianza di Papia, che aveva scritto una « esegesi dei discorsi del Signore,» secondo la quale dapprima Matteo compilò in aramaico una raccolta di « detti del Signore, » ed Egesippo che alla metà del secondo secolo parla ancora (Euseb. IV, 22, 3) dell' autorità dei Aóyo: del Signore. Uno di questi è forse il breve ma prezioso frammento d'un evangelio, diverso dai nostri, conservato in un papiro egiziano ora a Vienna, pubblicato dal Bickell e illustrato anche da chi scrive. E lo stesso pare debba dirsi delle « Parole » di Gesù, trovate ad Oxyrhynchos, in Egitto, e pubblicati quattro anni or sono. Tutti i caratteri che essi presentano ci fanno pensare a uno di questi primi rudimenti degli evangeli, che dovevano raccogliere la sostanza vitale dell' insegnamento del Signore.

[ocr errors]

4

2

A questo gruppo di evangeli primitivi, da tenersi ben distinti dagli altri così detti apocrifi, quasi tutti posteriori a quelli del Canone, quelli del Canone, dai quali pochi elementi si possono trarre per la storia di Gesù, si può supporre appartenesse quell' evangelio secondo gli Ebrei, che pure per vari secoli è citato dai Padri della Chiesa, e si conservò presso gli Ebioniti della Siria e della Palestina. I frammenti di esso, raccolti e illustrati recentemente dal Nicholson, dall' Hilgenfeld e

1 Mi riferisco su questo punto all' HOLTZMANN, Einleitung, r. p. 347, ss. Hand-Commentar, I, p. 14 ss.

2 Vedi i miei Studi d'antica Lett. cristiana, 1887, p. 3-19, 219-222 e in Cultura, settembre 1888.

3 L'HILGENFELD, Nov. Testam, extra can. rec. IV, ed. 2, 1881, HOLTZMANN, Einl. p. 384, ss.

4 Come fece già l' HOFMANN, Das Leben Jesu nach den Apokryphen, 1851 e più recentemente il Pick, The life of Jesus according extra-canonical sources, New-York 1887.

«

1

3

2

dall' Handmann per ultimo, hanno fatto credere che si tratti qui del vero protoevangelio », fonte comune ai sinottici, o almeno di uno dei più antichi documenti della letteratura evangelica. Se nonchè le osservazioni fatte dal Resch sul carattere derivativo e posteriore dei frammenti di questo evangelio secondo gli Ebrei o gli Ebioniti, tolgono gran valore a quella ipotesi, sebbene non escludano punto che talora in esso si siano conservati, come vedremo, i resti d'una tradizione più antica di quella accolta negli evangeli del Nuovo Testamento. Ma restringendo la questione agli evangeli che possediamo e alla derivazione loro, oggi la critica generalmente s' accorda nell' ammettere che non sieno stati composti l'uno indipendentemente dall'altro, e che, nei loro rapporti di dipendenza, derivino da due fonti principali; da un lato l'evangelio di Marco o un testo simile ad esso, dall' altro un'antica compilazione di detti del Signore o un evangelio antichissimo, dal quale provengano le parti del nostro Matteo e Luca che conservano le dottrine e l'insegnamento del Signore. Esclusa l'ipotesi d'un solo evangelio primitivo scritto, esclusa l'altra dell' immediata derivazione di ciascuno dei nostri evangeli indipendentemente dall'altro dalla tradizione orale primitiva, rimaneva la questione se Matteo o Marco rappresentino la tradizione più antica, perchè l'ipotesi della precedenza di Luca, sebbene emessa da qualche critico, non ha trovato e non poteva trovare aderenti. Ora la scuola di Tubinga

6 NICHOLSON, The gospel accord. to the Hebrews, London 1879. HILGENFELD, Nov. Test. n. p. 5 38. HANDMANN, Das Hebräer cvangelium 1883. (Text. und Unters. V., 3, p. 2-25).

2 L' HILGENFELD, op. cit. Zeitschrift für wiss. Theol. 31, 4, 1888, p. 397 ss. 32, 3, 1889, p. 280 ss. Das Urevangelium. Ib. 32, p. 1-41, lo identifica col Matteo ebraico della tradizione. L' Handmann invece lo distingue da questo e lo considera come fonte del nostro Matteo greco e di Luca.

3 RESCH, Agrapha 1889, p. 322-342, è già prima di lui B. WEISS, Matthausevang p. 5 ss.

aveva soprattutto sostenuta con grande apparato di argomenti, riassunti con tanta lucidità dallo Zeller, ' la priorità relativa di Matteo e la dipendenza dell'evangelio di Marco dagli altri due sinottici, dei quali non sarebbe che una epitome. Codesta teoria dominò quasi incontrastata nel campo della critica, e ad essa aderirono anche dei teologi cattolici come il Döllinger e il Langen, come quella che non si discostava gran fatto dalla serie comunemente accettata dalla Chiesa, e sostenuta anche oggi da qualche teologo critico. 2 Senonchè di fronte ad essa si fece sempre più largo la ipotesi della priorità di Marco, o del fondo da cui è uscito il nostro secondo evangelio, sostenuta fino dal 1838 dal Weiss e dal Wilke, poi rimessa in onore, nella polemica contro la scuola di Tubinga dall'Ewald e dal Ritschl, ed oggi accettata quasi unanimemente da critici appartenenti alle scuole teologiche le più diverse, sebbene differiscano su altri punti subordinati ad essa e secondari. Senza dubbio l'evangelio di Matteo presenta tracce di un'alta antichità, specialmente in quelle parti o in quelle espres

1

3

ZELLER, Vorträge und Abhandlungen 1. Samml. 1875, p. 500, e di nuovo dell' HILGENFELD, Zeitschrift f. wiss. Theol. 31. 1. 1889, p. 7 ss.

2 HOLSTEN, Die drei ussprünglich, nach ungeschriebenen Evangelien, 1885, Die Synopt. Evangelien 1885. HILGENFELD, Die Evangelien nach ihrer Entstehung. 1854. Novum Testament ed alt 1884, IV., Zeitschrift für wiss. Theol. 31, 1, 1889, p. 1 ss. Zahn, Einleit. Zum N. T. II, 1899.

3

VOLKMARR, Jesus Nazarenus und die erste Christ. Zeit. 1882, p. 352, WEIZACKER, Das Apostol. Zeitalter 1886, p. 414. BALDENSPERGER, Das Selbstbewusstsein Jesu, 1888, p. 106. O. PFLEIDERER, Das Urchristensthum 1887, p. 359, HANDMANN, Das Hebräer-Evängelium, 1888, p. 127. WEISS, Das Leben Jesu 3. ed. 1888, I, 39, s. Einleit. in das N. Test. 1836. HOLTZMANN, Einleitung in d. N. T. 1886, p. 366 ss. Hand-Commentar in d. N. Test. 1890, p. 3 ss. RESCH, Agrapha 1889, p. 27 ss. lo stesso EDERSHEIM, Life and times of Jesus, 1890, I, p. 54 e molti altri sui quali si può vedere l' HOLTZMANN, HandCommentar, p. 4. Per la priorità di Marco si sono più tardi dichiarati il Réville, il Barth, il Gilbert, l'Jülicher, il Wernle, e lo stesso Harnack.

1

« PrethodnaNastavi »