La Divina commedia di Dante Alighieri, Opseg 3G. Barbèra, 1882 - Broj stranica: 351 |
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accidiosi alcun Alichino allora altra amore Angeli anime antichi avea beati Beatrice bolgia buon Cacciaguida CANTO CANTO VENTESIMO celeste cerchio ch'è ch'io Chè chiama Chiesa Chios ciascun cielo colui Convito corpo credo Cristo Dante detto dice dietro dimanda disio divina Divina Commedia dolce donna Duca Empireo esso eterno Eunoè fece fiamma figliuolo Firenze Flegetonte fuoco furono gente Gerione Ghibellini giro grido guarda Guelfi Iddio Inferno innanzi intende l'altro l'anima l'un latino luce Lucifero lume luogo Maestro mente mondo monte morte mostra occhi Ovidio padre parea parlare parole passi perciocchè Perocchè Petrarca pianta piè Pietro poco Poeta Poscia pria proprio punto Purg Purgatorio quinci quivi raggi ragione ripa santo segno sovra spiriti Stazio stelle stra superbia Tebe terra Tommasèo tosto umana uomo veder vedere veggio venire vêr verso vidi Virgilio virtù viso vista volse
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Stranica 18 - E cominciai: Francesca, i tuoi martiri A lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette amore, Che conosceste i dubbiosi desiri?
Stranica 87 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Stranica 9 - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Stranica 1 - Vestite già de' raggi del pianeta, Che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, Che nel lago del cor m' era durata La notte, ch' i
Stranica 304 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocché nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Stranica 109 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 237 - Ver non lo illustra, Di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso come fera in lustra, Tosto che giunto 1' ha : e giugner puollo, Se non, ciascun disio sarebbe frustra: Nasce per quello a guisa di rampollo Appiè del vero il dubbio : ed è natura, Ch' al sommo pinge noi di collo in collo.
Stranica 239 - Avete il Vecchio e il Nuovo Testamento, E il Pastor della Chiesa che vi guida : Questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, Uomini siate, e non pecore matte, Si che il Giudeo tra voi di voi non rida.
Stranica 1 - Nel mezzo del cammin di nostra vita, Mi ritrovai per una selva oscura Che la diritta via era smarrita.
Stranica 273 - Di cuoio e d' osso, e venir dallo specchio La donna sua senza il viso dipinto; E vidi quel de' Neri! e quel del Vecchio Esser contenti alla pelle scoverta, E le sue donne al fuso ed al pennecchio. O fortunate ! e ciascuna era certa Della sua sepoltura, ed ancor nulla Era per Francia nel letto deserta. L' una vegghiava a studio della culla , E consolando usava l' idioma ', Che pria li padri e le madri trastulla : L'altra traendo alla rocca la chioma. Favoleggiava con la sua famiglia De' Troiani ,...