La Divina Commedia, Svesci 2-3

Naslovnica
presso Gio. Grandona q. Giuseppe, 1839 - Broj stranica: 364
 

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Stranica 269 - n su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli: E fece i prieghi miei esser contenti, Sì appressando sé, che il dolce suono Veniva a me co
Stranica 45 - Quell'anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa ; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi ; e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Stranica 203 - Stazio la gente ancor di là mi noma: Cantai di Tebe, e poi del grande Achille, Ma caddi in via con la seconda soma. Al mio ardor fur seme le faville, Che mi scaldar, della divina fiamma, Onde sono allumati più di mille ; Dell' Eneida dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando: Senz' essa non fermai peso di dramma.
Stranica 267 - ... 1 lito di Chiassi, quand'Eolo Scirocco fuor discioglie. Già m'avean trasportato i lenti passi dentro a la selva antica tanto, ch'io non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi; 25 ed ecco più andar mi tolse un rio, che 'nver sinistra con sue picciole onde piegava l'erba che 'n sua ripa uscio.
Stranica 223 - Quai Barbare fur mai, quai Saracine, Cui bisognasse, per farle ir coverte. O spiritali, o altre discipline? 105 Ma se le svergognate fosser certe Di quel che il Ciel veloce loro ammanna, Già per urlare avrian le bocche aperte.
Stranica 248 - Cosi per entro loro schiera bruna S'ammusa l'una con l'altra formica, Forse a spiar lor via e lor fortuna.
Stranica 268 - Deh, bella donna, che a' raggi d'amore ti scaldi, s'i' vo' credere a' sembianti che soglion esser testimon del core, vegnati in voglia di trarreti avanti » diss'io a lei « verso questa rivera, tanto ch'io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar dove e qual era Proserpina nel tempo che perdette la madre lei, ed ella primavera ». Come si volge con le piante strette a terra ed intra sé donna che balli, e piede innanzi piede a pena mette, volsesi in su i vermigli ed in su...
Stranica 35 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Stranica 96 - Che fama avrai tu più, se vecchia scindi Da te la carne, che se fossi morto Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, Pria che passin mill...
Stranica 264 - Fuor sei dell' erte vie, fuor sei dell' arte. Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; Vedi l' erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sè produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli, Che lagrimando a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, nè mio cenno. Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno; Perch' io te sopra te corono e mitrio.

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