Atti e rendiconti: 1892-97, Svesci 1-5Accademia dafnica de scienze, lettre ed arti in Acireale., 1894 |
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Stranica 38 - Io vidi già nel cominciar del giorno, la parte orientai tutta rosata, e l'altro ciel di bel sereno adorno; e la faccia del sol nascere ombrata, si che per temperanza di vapori, l'occhio la sostenea lunga fiata.
Stranica 30 - Quale per li seren tranquilli e puri Discorre ad ora ad or subito fuoco, Movendo gli occhi, che stavan sicuri, E pare stella, che tramuti loco, Se non che dalla parte, onde s...
Stranica 38 - Come quando dall' acqua o dallo specchio Salta lo raggio all'opposita parte, Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende, e tanto si diparte Dal cader della pietra in...
Stranica 29 - Li rami schianta, abbatte e porta fori, Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori.
Stranica 34 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno / Timidette atterrando l'occhio e '1 muso, E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta...
Stranica 36 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde , Che, per veder gli aspetti...
Stranica 30 - Godi che re non sei; godi che chiusa all'oprar t'è ogni via : loco a gentile, ad innocente opra non v'è: non resta che far torto, o patirlo. Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi dritto: la man degli avi insanguinata seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno coltivata col sangue; e ornai la terra altra messe non da.
Stranica 44 - Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo Cominciò gloria tutto il Paradiso, Sì che m' innebbriava il dolce canto. Ciò ch'io vedeva mi sembrava un riso Dello universo ; per che mia ebbrezza Entrava per l'udire e per lo viso. O gioia ! o ineffabile allegrezza ! O vita intera d' amore e di pace ! O senza brama sicura ricchezza!
Stranica 27 - O de' miei giorni primi, de' giochi miei, dell'armi poi, de' rischi solo compagno e de' piacer; fratello della mia scelta, innanzi a te soltanto tutto vola sui labbri il mio pensiero. Il mio cor m'ange, Anfrido: ei mi comanda alte e nobili cose; e la fortuna mi condanna ad inique; e strascinato vo per la via ch'io non mi scelsi, oscura, senza scopo; e il mio cor s'inaridisce, come il germe caduto in rio terreno, e balzato dal vento.
Stranica 45 - Tu che angusta a' tuoi figli parevi, Tu che in pace nutrirli non sai, Fatai terra, gli estrani ricevi ; Tal giudizio comincia per te. Un nemico che offeso non hai, A tue mense insultando s'asside; Degli stolti le spoglie divide ; Toglie il brando di mano a