mamente debbe attendere lo curatore del mondo, il quale si dice il romano principe, acciò che in questa areola (cioè piazza piccola) dei mortali liberamente in pace si riposi (o si viva). E con ciò sia cosa che la disposizione del mondo, la disposizione accostante la circulazione de' cieli séguiti; di necessità è, acciò 13) che li universali ammaestramenti alli luogi e alli tempi per la libertà e per la pace sieno applicati, da questo Curatore dispensarsi, che la totale disposizione dei cieli abbia veduto 14). Ma questo è solo, il quale questa preordinò, acciò che per essa esso discernesse e collegasse tutte le cose, provedendo colli suoi ordini. Che se egli è così, solo Iddio la elegge, solo esso la conferma 15); conciossiacosachè non abbia altri di sopra a sẻ. Da che si può avere più ultra, che nè questi che ora, nè altri che per qualunque modo sieno stati elettori, sono così da esser detti; ma sono stati denunziatori della divina providenza; e così si debbono avere. Onde interviene, che alcuna volta patiscono dissidio (cioè pena) quelli, alli quali la dignità di denunziare è conceduta; o perchè tutti, o perchè alcuni di loro di nebula di cupidità ottenebrati, non discernono la faccia della divina disposizione. Così adunque è manifesto, che l'autorità temporale del monarca 16) sanza nessuno mezzo dalla fonte dell' universale autorità discende. La qual certo fonte, in nella torre della sua simplicità unita, in molti fiumicelli influisce per l'abbondanza della sua bontà. E già assai sono veduto 17), la meta (cioè la mensura) del proposito avere tocco; però che tratta è la midolla di quella quistione, in nella quale si cercava, se a bene essere del mondo fosse di necessità l'uficio del monarca; e di quella, in nella quale si cercava, se il romano popolo di ragione lo imperio abbia attribuito a sè; e anche di quella ultima, in nella quale si cercava, se l'autorità del monarca da Dio, o da altri immediantemente dipendesse. La quale certo verità dell'ultima quistione non è così strettamente da essere ricevuta, che lo romano principe in alcuna cosa al romano pontefice non sottogiaccia (ovvero non sia subjetto): con ciò sia cosa che questa mortale felicità per alcuno modo alla immortale felicità sia ordinata. Quella adunque riverenza usi Cesare a Piero, la quale il primogenito figliuolo debbe usare al padre, acciò che dalla luce della paterna grazia illustrato, più virtuosamente irradii il mondo. A cui da quello solo è prefetto, il quale è governatore di tutte le cose spirituali e temporali, Amen. Finita la Monarchia di Dante Allighieri poeta fiorentino, e scritta per me Pierozzo di Domenico di Jacopo Derossio; e finita questo di XVII di Giugno 1461. Iddio grazia. Amen. 13) II Cod. a questo, invece della preposiz. da noi sostituita in relazione al latino ut. 14) Nel Cod. leggesi questo passo con qualche confusione cosi: di questo curatore dispensare da colui che la cotale di sposizione de' cieli sarà veduto. La ret- 16) II Cod. anche qui della monarchia. 17) Così è tradotto il latino videor, invece di parmi. 2. Notizia, che cosa sia la temporale monarchia. 3. Che la presente materia non è solamente civile, ma fonte di civiltà, e principalmente alla operazione ordinata . 4. Dichiara qual è l'ultimo fine della civiltà . 7 96 99 9 ; 99 11 13 5. Come colla pace la generaziooe umana viene alla sua tranquillità. 6. Come la pace si dee tenere per segno stabile ed ordinato; al quale ciò che si prova, si riduca come a una cosa manifesta.,, 7. Se al bene essere del mondo la temporale monarchia è ordinata. ivi 8. Come quella condizione che ha la parte al tutto, quella ha l'ordine particulare all'ordine universale. 9. Come la università umana è un tutto inverso alcune parti, ed è alcuna parte inverso ad alcuno tutto. 10. Come ogni cosa sta bene, che è secondo la intenzione del primo 11. Come ottime sta ogni figliuolo, quando secondo la forza della 15 16. Come quello, che si può fare per uno, meglio è a farlo per uno che per molli. 17. Come l'essere, l'uno ed il bene, hanno tra loro ordine. 14. Come la umana natura, quando è massime libera, ottimamente vive. 15. Come colui, che può essere ottimamente disposto a ragione, può ottime disporre gli altri. LIBRO SECONDO Come il popolo romano s'attribui di ragione l'officio §. 1. Proemio e preparazione a mostrare, se il popolo romano di ragione s'ha presa la degnità dello imperio, che si dice 2. Che verità è quella, nella quale le ragioni della presente in- 39 99 3. Che il romano popolo non usurpò, ma di ragione prese lo 41 45 4.9 53 4. Che quello, che alla perfezione è ajutato da' miracoli, è da 5. Che colui, che drizza il pensiero suo al bene della repubblica, 6. Che chi pretende al fine della ragione, colla ragione procede.,, 8. Che il giudizio divino nelle cose occulte può essere manifesto in due modi; o per ragione, o per fede. 9. Che il popolo romano, che avanzò tutti gli altri popoli nel correre allo imperio, per divina ragione avanzò. 55 occulie 10. Che quello, che s'acquista per duello, per ragione s'acquista. 11. Che se lo imperio romano non fu per ragione, il peccato di Adamo in Cristo non fu punito. LIBRO TERZO Che l'autorità del monarca, ovvero dello imperio, 2. Che Iddio non vuole quello, che ripugna alla natura. |