Nuovo giornale de' letterati [formerly Giornale de' letterati]. [With] Indice, Svesci 26-27 |
Što ljudi govore - Napišite recenziju
Na uobičajenim mjestima nismo pronašli nikakve recenzije.
Ostala izdanja - Prikaži sve
Uobičajeni izrazi i fraze
abbia alcuni allora altre amore antichi arterie autore aver bella buona calcare caso causa certo circa colla color comune conoscere continua conto corpo credere cuore dato debba dice dimostrato dire diverse dolore donna Duca erano esso facile fare feto foglie forma forza furono generale genere Giornale giorno giudicare gran indica intorno Italia lascia legge lettera lettere libro lingua lungo luogo maggior mano materia medesimo memoria mente mese mezzo Monte morte moto natura naturale nome note numero nuovo opere osservazioni pare parlare parole passa pena placenta pochi poco poeta porta possa posto poteva presente presso principio Prof proprio prova pubblica punto pure quei ragione resto Rocce sangue sarà scienza scritto scrivere scuola seguito sembra sentimento serie servire signor simile sistema specie stampa storia Tasso terreno titolo tratto trovano varie vasi vedere vene vero verso viva volte volume zione
Popularni odlomci
Stranica 238 - Quante sì fatte favole per anno In pergamo si gridan quinci e quindi ; Sì che le pecorelle, che non sanno, Tornan dal pasco pasciute di vento, E non le scusa non veder lo danno. Non disse CRISTO al suo primo convento : Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento ; E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar, per accender la fede, Dell' Evangelio fero scudo e lance.
Stranica 40 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Stranica 238 - Ora si va con motti e con iscede A predicare, e pur che ben si rida, Gonfia il cappuccio, e più non si richiede.
Stranica 46 - Che , per 1" effetto de' suo' ma' pensieri , Fidandomi di lui , io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso, Cioè come la morte mia fu cruda, Udirai e saprai se m
Stranica 108 - Gloria e piacere, ma lugubri e muti Sono per me, che dolorosa ho l'alma. Sul mattin della vita io non mirai Pur anco il sole; e ornai son giunto a sera Affaticato; e sol la notte aspetto Che mi copra di tenebre e di morte33.
Stranica 108 - Tutto pere quaggiù! Ma tu giammai, Eterna lampa, non ti cangi? mai? Pur verrà dì che...
Stranica 224 - Rondinelli a prender cura d' alcune mie cose ; e prima in quanto alle mie compositioni procuri di raccogliere i miei sonetti amorosi, ei madrigali, e gli mandi in luce ; gli altri o amorosi o in altra materia, e' ho fatti per servigio d' alcuno amico, desidero che restino sepolti con esso meco, fuor che quel solo.
Stranica 144 - Ristretto àella storia della letteratura italiana (ediz. di Firenze, 1848) pref. : «... è precisamente ad una tale epoca che la letteratura italiana prende sempre una direzione ed un carattere affatto differente. In tal modo, il periodo di Dante, Petrarca e Boccaccio comincia il 1275, e non oltrepassa punto il 1375, epoca nella quale un genere totalmente diverso di sin.
Stranica 32 - i dolor poté 'i digiuno: cioè: dopo essere io sopravvissuto tre giorni a' miei figli, dopo averli per tutto quello spazio di tempo pietosamente chiamati, brancolando già cieco soma i loro cadaveri, finalmente, più che la forza del dolore e del furore a tenermi vivo, fu potente la forza della fame a darmi la morte.
Stranica 34 - Dante, se interruppesi con sublime concisa elocuzione, noi fece già onde velare qualche orrido residuo del gran quadro, e lasciare al lettore che il concepisse; poiché ciò fora stato urto ripugnantissimo, e scossa ruinatrice di tutto il già fatto, ove assai mal spesa allora avrebbe cotanta arte e magia. Dante fu magno, sommo, immenso così improvvisamente tacendosi; mentre lascia con tal silenzio che la fantasia faccia essa quel resto, a fare il quale sarebbe inabile la mano di ogni artista;...