Il Nuovo giornale dantesco, Svesci 2-4Includes section "Bibliografia dantesca." |
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Stranica 20 - Li vivi tuoi, e 1' un 1' altro si rode Di quei eh' un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno, S' alcuna parte in te di pace gode.
Stranica 63 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 61 - Per ch'io prego la mente, in che s'inizia " Tuo moto e tua virtute, che rimiri Ond'esce il fummo che il tuo raggio vizia; Sì ch'un'altra fiata ornai s'adiri Del comperare e vender dentro al tempio, Che si muro di segni e di martiri. O milizia del ciel, cu" io contemplo, Adora per color che sono in terra Tutti sviati dietro al malo esemplo.
Stranica 77 - La tua città, che di colui è pianta che pria volse le spalle al suo fattore e di cui è la 'nvidia tanto pianta, produce e spande il maladetto fiore 130 e' ha disviate le pecore e li agni, però che fatto ha lupo del pastore.
Stranica 68 - Non sarà tutto tempo senza reda l'aguglia che lasciò le penne al carro, per che divenne mostro e poscia preda; ch'io veggio certamente, e però il narro, a darne tempo già stelle propinque, secure d'ogn'intoppo e d'ogni sbarro, nel quale un cinquecento diece e cinque, messo di Dio, anciderà la fuia con quel gigante che con lei delinque.
Stranica 60 - La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che pare a
Stranica 62 - Come le nostre piante, quando casca Giù la gran luce mischiata con quella, Che raggia dietro alla celeste Lasca. Turgide fansi , e poi si rinnovella Di suo color ciascuna, pria che '1 sole Giunga li suoi corsier sott...
Stranica 122 - Veggiolo un' altra volta esser deriso ; Veggio rinnovellar l' aceto e il fele, E tra vivi ladroni esser anciso. Veggio il nuovo Pilato sì crudele, Che ciò nol sazia, ma, senza decreto, Porta nel tempio le cupide vele. O Signor mio, quando sarò io lieto A veder la vendetta, che, nascosa, Fa dolce l'ira tua nel tuo segreto? Ciò ch...
Stranica 84 - mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Stranica 26 - Provvedimenti, che a mezzo novembre Non giunge quel che tu d' ottobre fili. Quante volte del tempo che rimembre, Legge, moneta, offizio, e costume Hai tu mutato,, e rinnovato membre! E se ben ti ricordi, e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in sulle piume, • Ma con dar volta suo dolore scherma.