Osservazioni della lingua italiana, Opseg 4Dalla Società Tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, N.° 1118., 1813 |
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Stranica 15 - ... merendarsi le donne, e mangiare lupini e porri; e come che nel porro niuna cosa sia buona, pur men reo e più piacevole alla bocca è il capo di quello, il quale voi generalmente, da torto appetito tirate, il capo vi tenete in mano, e manicate le frondi, le quali non solamente non sono da cosa alcuna , ma son di malvagio sapore.
Stranica 204 - E perché essi non vadano pel mondo Di lei narrando la vita lasciva, Chi qua, chi là per lo terren fecondo Li muta, altri in abete, altri in oliva, Altri in palma, altri in cedro, altri secondo Che vedi me, su questa verde riva; Altri in liquido fonte, alcuni in fera, Come più aggrada a quella Fata altiera.
Stranica 255 - ... lati l'amore il quale io porto a mia mogliere, e prendo di questa qua quel piacere che io posso. L'altro rispose: Et io fo il simigliante, perciò che se io credo che la mia donna alcuna sua ventura procacci, ella il fa, e se io noi credo, sì "1 fa; ! e per ciò a fare a far sia:* quale asino da in parete, tal riceve.
Stranica 205 - Quivi, secondo che per ascoltare, non avea pianto, ma' che di sospiri, che 1'aura eterna facevan tremare.
Stranica 361 - Ch' è porta della fede che tu credi : E, se furon dinanzi al Cristianesmo, Non adorar debitamente Dio. E di questi cotai son io medesmo. Per lai difetti, e non per altro rio, Semo perduti , e sol di tanto offesi , Che senza speme vivemo in disio. Gran duol mi prese al cor quando lo intesi , Però che gente di molto valore Conobbi che 'n quel limbo eran sospesi. Dimmi, Maestro mio, dimmi, Signore, Comincia...
Stranica 482 - 1 monte Tarpeio, canzon, vedrai un cavalier ch'Italia tutta onora, pensoso più d'altrui che di se stesso. Digli: Un che non ti vide ancor da presso se non come per fama uom s'innamora, dice che Roma ogni ora, con gli occhi di dolor bagnati e molli, ti chier mercé da tutti sette i colli.
Stranica 367 - n più deserto lido, Tanto più bella il mio pensier l'adombra.
Stranica 189 - E di sue belle spoglie Seco sorride , e sol di te sospira ; E sua fama che spira In molte- parti ancor per la tua lingua, Prega che non estingua ; Anzi la voce al suo nome rischiari ; Se gli occhi suoi ti fur dolci , né cari . Fuggi '1 sereno e '1 verde ; Non t...
Stranica 291 - Per la qual cosa, posto che assai volte de' fatti di Calandrino detto si sia tra noi, riguardando, sì come poco avanti disse Filostrato, che essi son tutti piacevoli, ardirò, oltre alle dette, dirvene una novella, la quale, se io dalla verità del fatto mi fossi scostare voluta o volessi, avrei ben saputo e saprei sotto altri nomi comporla e raccontarla: ma per ciò che il partirsi dalla verità delle cose state, nel novellare, è gran diminuire di diletto negl'intendenti, in propria forma, dalla...
Stranica 268 - Betto non era mai potuto venir fatto d'averlo, e credeva egli co' suoi compagni che ciò avvenisse per ciò che Guido alcuna volta speculando, molto astratto dagli uomini diveniva. E per ciò che egli alquanto tenea della opinione degli Epicùri, si diceva tra la gente volgare che queste sue speculazioni eran solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse.