Storia della letteratura italiana, Opseg 1

Naslovnica
 

Odabrane stranice

Ostala izdanja - Prikaži sve

Uobičajeni izrazi i fraze

Popularni odlomci

Stranica 235 - l menava in dritta parte vólto. Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 244 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli sono...
Stranica 254 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia, Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Stranica 211 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 196 - DECIMO-TERZO 1M on era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, Non rami schietti, ma nodosi e involti, * Non pomi v
Stranica 199 - ... nulla speranza li conforta mai, non che di posa, ma di minor pena.
Stranica 141 - Volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abbominevoli cattivi d'Italia , che hanno a vile questo prezioso Volgare, lo quale, se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri ; al cui condotto vanno li ciechi, delli quali nella prima cagione feci menzione.
Stranica 241 - L' ardua sua materia terminando, Con atto e voce di spedito duce Ricominciò: Noi sem.o usciti fuore Del maggior corpo al ciel , ch' è pura luce . Luce intellettual piena d' amore, Amor di vero ben pien di letizia, Letizia che trascende ogni dolzore.
Stranica 71 - Poi vidi cose dubitose molte, nel vano imaginare ov'io entrai; ed esser mi parea non so in qual loco, e veder donne andar per via disciolte, qual lagrimando, e qual traendo guai, che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco turbar lo sole e apparir la stella, e pianger elli ed ella; cader li augelli volando per l'are, e la terra tremare; ed orno apparve scolorito e fioco, dicendomi: 'Che fai? non sai novella? Morta è la donna tua, ch'era sì bella.
Stranica 245 - Fulvido di fulgore, intra due rive Dipinte di mirabil primavera. Di tal fiumana uscian faville vive...

Bibliografski podaci