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Dei fratelli Sergii duumviri darò l'epigrafi ai numeri 32 e 33 (1).

24. PUBLIO PALPELLIO figlio di Publio, e forse fratello del proconsole Sesto, fu primieramente primopilo nella legione xx e poscia tribuno militare nella legione VII, come sta scritto a grandi lettere in marmo lungo quasi otto piedi, posto nel muro presso il battisterio in Trieste. Carli o. c. II. e III.

25.

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LUCIO FLAMINIO figlio di Lucio, istriano, tribuno militare, rilevasi da lapide ritrovata in Aquileia, pubblicata da Girolamo Asquini, ed ora esistente in Udine in casa di Tullio Asquini, la quale ci fa conoscere tre Flaminii tribuni, istriani, e fratelli, perchè tutti tre figli di Lucio. Carli id. III.

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QUINTO FLAMINIO, istriano, figlio di Lucio tribuno militare, come dalla

suddetta epigrafe.

(1) K. Ind. num. 194, 195, 196, 197, 198; vi assegna l'anno 99.

(E.)

(2) Un'altra lapide di questa famiglia fu trovata di recente a Gallesano ed è ora nel Museo di Pola. Vedi l'articolo Inscrizioni romane di T. Luciani negli Atti e memorie della Società Istriana di archeologia e storia patria. Parenzo, tip. G. Coana 1885. Dei Palpellii, oltre il Carli e lo Stancovich, scrissero il Kandler nell'«Archeografo Triestino», anno I. 1829, nell' «Istria», anno 1848, e nelle «Iscrizioni» num. 37, 180 e181, finalmente il Mommsen nel «Corpus Inser.» vol. V. n. 35, 48 e 533. (E.)

27.

SESTO FLAMINIO, istriano, figlio di Lucio, è il terzo fratello accennato nella lapide anteriore, il quale fu pure tribuno militare.

28. QUINTO PETRONIO MODESTO, come da lapide rinvenuta in Trieste, e nel 1509 trasportata a Venezia in casa Micheli, riferita dall'Appiani, dal Grutero, dall'Ireneo, e dal Carli. Da essa rileviamo che fu due volte primopilo della legione XII fulminatrice, e della legione 1 adjutrice; poscia tribuno militare della coorte quinta rittrice; tribuno della duodecima coorte urbana; tribuno della quinta coorte pretoria degl' imperatori Nerva, e Trajano; flamine del Dico Claudio.

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LEG XII FVLM ET LEG · I · ADIVTRIC TRIB MIL COH · V · VIG ·
TR COH XII VRB TR COH V PR DIVI NERVAE ET IMP CAES
NERVAE TRAIANI AVG GERM PROVIN HISPANIAE CITER AVSTRIAE

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.

.

ET GALLAECIARVM FLAMEN DIVI・ CLAV DEDIT · IDEMQVE · DEDICAVIT

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29. CAIO PRECELLIO AUGURINO figlio di Cajo della tribù Papia, il quale nominasi ane Velio, Festo, Crispiniano, Vibio, Vero Cassiano, chiarissimo giovine, fu triumviro capitale; tribuno delle legione settima Gemina; patrono della splendidissima colonia degli aquilejesi, dei parenzani, di quelli di Oderzo, e degli emoniesi, al quale, benchè giovine, la nobiltà e la plebe parentine con una collezione di denaro hanno eretto una statua, nel luogo che fu assegnato per decreto dei decurioni, ossia, senatori di Parenzo. Tutto ciò leggesi nell' epigrafe da me illustrata nel Saggio sopra l'Anfiteatro di Pola, la quale esiste tuttora in Parenzo.

30.

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TIBERIO ATTIO ILLARO decurione emerito dell' ala prima Flavia fedele troviamo in lapide di Trieste portata dall' Ireneo, e dal Carli o. c. (1)

31. LUCIO ARNIO BASSO della tribù Publicia soldato della legione xv Apollinare, poscia della coorte 1 pretoria, e della coorte dei cittadini romani; quindi centurione, ossia capitano alla testa di centodieci uomini nella legione x Gemina; centurione nella legione II Augusta, e finalmente centurione nella legione vi Vittrice. Tutto questo rilevasi dalla iscrizione in marmo di Trieste riferita dall' Ireneo e dal Carli colla quale oltre il riscontrare tutti i gradi di milizia per cui passò il nostro Arnio, rileviamo avere eretto a Mercurio, od ara o tempietto, perlochè merita si riproduca :

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-

(E.)

(2) L'Agapito (Ist. ant. e mod. di Trieste) ha dopo le sigle L. F. l'abbr. PVB. che significa Publius. o Publilius. Si sa che Trieste apparteneva alla tribù Publilia. K. o. c. N. 15 Inscrizioni nell' Agro colonico di Trieste - ha invece di T. TI. LOCUS. le iniziali in linea isolata T. F. 1. e poi in principio della linea seguente Locvs. Anche G. Gravisi in una raccolta inedita di epigrafi la riporta con qualche variante. Ai tempi del Carli la lapide era in Scorcola (Scolcula) e già ai tempi del Kandler non esisteva più. Vedasi in proposito il codice Tomitano, (E.)

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LUCIO SERGIO edile, e duumviro di Pola si legge nell' arco dei Sergii

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33. CAIO SERGIO figlio di Caio come il precedente si legge pure sopra lo stesso arco, il quale fu edile e duumeiro quinquennale e ambidue fratelli, ai quali ed al padre la sorella Salvia eresse quel monumento sepolcrale. È già noto che il duumvirato era la suprema magistratura nelle colonie, è nei municipii, e corrispondeva al consolato di Roma.

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35. LUCIO CALPURNIO PISONE di Pola, duumviri, si trovano scolpiti sopra l'arco di Ercole in Pola situato nelle mura a levante della città:

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Di quest' arco diedi il disegno su tavola di rame, e parlai nel mio Saggio sopra l'Anfiteatro di Pola.

36.

CAIO CETACIO SEVERIANO edile e duumviro di Trieste abbiamo in lapide riferita dal Grutero, dal Muratori e dal Carli:

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37. MACO SURINO MARCELLO triumviro, edile, prefetto giusdicente, duumviro, pontefice, prefetto quinquennale degli artefici, ci presenta bella iscrizione di Trieste. Carli o. c.

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39.

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NIPOTE furono ambidue duumeiri di Trieste, come dalla lapide indicata al numero 10, dove parlo del senatore Fabio Severo. Duumviro fu pure di Trieste Lucio Vario Papiriano, di cui al numero 12.

Si potrebbe qui aggiungere, come creduto Duumviro-Sesto Brinnario Certo, il quale per voto fabbricò un portico di 100 passi di larghezza in Capodistria ad un tempio

(') K. o. c. n. 189 ha LONGINVS per intero.

(2) III. AED. vale tertium Aedilis. K. o. c. N. 115.

(E.) (E.)

dedicato a deità ignota, delle cui colonne, quattro al presente sostengono l'organo della cattedrale, ed alcune si trovano nel campanile di Monfalcone. Di ciò parlano lo Zeno nelle Lettere, il Carli nella lettera al Grimani, e nella Raccolta opuscoli scientifici del 1772. L'epigrafe seguente esisteva nel vescovato di Capodistria:

40.

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TORBASIO decurione di Pola, si ha di lui una lapide in quella città rinvenuta e registrata dal Carli (Ant. Ital.). Il decurionato nelle città di provincia corrispondeva al senato di Roma. (2)

41.

CNEIO POMPEIO GIUSTINO decurione di Trieste, c'insegna essere stata la iscrizione riportata dal Carli nel v. III dell'Ant. Ital. la quale fu ritrovata in Trieste (3).

42. ARIO IMIGENIO triumviro, che dobbiamo credere capitale ci fa conoscere una lapide di Pola, situata nella muraglia del monastero di S. Benedetto di quella città, registrata dal Carli (Ant. Ital.) (1).

43.

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PUBLIO MARCIO istriano apparisce quadrumviro di Spoleti, come da lapide colà ritrovata, che si trova in Grutero e nel Carli id. tom. II.

44.

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LUCIO CARPENNIO SABINO seviro di Pola ritrovasi in monumento scoperto

in Arezzo, la di cui tribù fu la Pomptina. Carli id. (3).

45. QUINTO CEDIO seviro di Trieste impariamo da lapide, su cui quasi tutti gli antiquarii discordarono, mentre vi fu chi la volle in Padova, chi in Friuli, e chi nell' Istria, questione che per nulla c'interessa. Basta riscontrare ch'egli fu seviro di Trieste sexvir tergeste. Di questa verità di opinioni ne parla a lungo il Carli o. c. (6).

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46. PUBLIO VALERIO seviro sopra monumento ritrovato in Cittanova, forse l'antico Ningo, dice il Carli o. c. (').

47.

LUCIO TICHIO seviro ci dà un monumento di Parenzo, che si trova in Muratori, ed in Carli o. c.

48. SESTO APULEIO APOLLONIO seviro augustale di Trieste, e di Pola, vI. VIR AVG. TFRG. FT POL. si riscontra da iscrizione trasportata in Venezia da Trieste, che si ha in Grutero op. cit., ed in Carli op. cit. Il Sevirato augustale è distinto dal Sevirato semplice superiormente indicato, mentre questo era un magistrato civile, le cui attribuzioni io ignoro. L'augustale era destinato al culto degl' imperatori, ch'erano coll' apoteosi dichiarati divi, vale a dire deificati, e come sacerdoti appartenevano al tempio di quella pretesa divinità. Il collegio dei sacerdoti augustali fu istituito da Tiberio in onore di Augusto, secondo Tacito (Ann. 1. LIV. §. 1). In più classi dividevansi, cioè seviri, flamini, sodati, seniori, e iuniori. I principali si chiamavano seviri, perchè in numero di sei, il capo de' quali intitolavasi magister, primus, major. Carli o. c. (2). 49. CAIO VIBIO VALENTE seviro augustale di Trieste.

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50. FELICE liberto, pure seviro augustale di Trieste, rilevasi in grande sarcofago con ornati, indicanti il terzo o quarto secolo di Cristo, nella chiesa di S. Giambattista, ossia del battisterio in Trieste, che ci dà il Carli (tom. II. e III. o. c.)

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51.

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TITO MARCIO SECONDO, seviro augustale, presenta un marmo nella cattedrale di S. Giusto alla cappella di S. Carlo in Trieste. Carli tom. II. o. c. (3).

52. CAIO VALERIO TROFIMO, seviro augustale, abbiamo in un'ara votiva dal medesimo a Diana disposta per testamento, la quale fu trovata in Trieste, che qui trascrivo dal Carli tom. III. o. c.

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