Il canto i°[-iv°] del Paradiso di Dante |
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adunque alcuno ALESSANDRO MARIOTTI altresì amore Angeli anime antichi Apollo avea basso tedesco beati beatitudine Beatrice bella bellezza buon Campegine Canto carità celesti Cesari ch'io chè chiaro Chiesa ciascuna cielo della Luna colla concetto Conv Costanza creature Cristo Dante denso desiderio detto dice dimanda dimostra dire diverse divina Divina Commedia dottrina dubbio Empireo essendo eterna figliuolo filosofia forma forza fuoco Giuliani gloria goed grado grazia Iddio immagine ingegno intelletto intendere l'anima l'uomo latino luce lume luogo maggior maraviglia materia medesimo mente mondo mostra natura neerlandese neerlandismo occhi Paesi Bassi Parad Paradiso parlare parole perciocchè perocchè pianeta Piccarda pireo Platone Poeta poteva principio proprio Purg Purgatorio raggio ragione Sambi san Tommaso sapienza selven senso sente sentenza sfera sommo spiriti celesti Spirito Santo splendore stelle sublime teologi terra terzetto terzina traduttore Tratt umana uomo vede veggono verità vero versi virtù voglia volontà voto vuole Windesheim
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Stranica 399 - E dei saper che tutti hanno diletto, Quanto la sua veduta si profonda Nel vero, in che si queta ogn
Stranica 419 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s...
Stranica 177 - Ond' ella pronta e con occhi ridenti : La nostra carità non serra porte A giusta voglia, se non come quella, Che vuoi simile a sè tutta sua corte. Io fui nel mondo vergine sorella : E se la mente tua ben si riguarda, Non mi ti celerà l...
Stranica 235 - Io veggio ben che giammai non si sazia nostro intelletto, se il ver non lo illustra, di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso come fera in lustra, tosto che giunto l'ha : e giugner punito ; se non, ciascun disio sarebbe frustra. Nasce per quello, a guisa di rampollo, a piè del vero il dubbio ; ed è natura, che al sommo pinge noi di collo in collo.
Stranica 411 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com si move circa e vicino a lui, Maia e Dione.
Stranica 404 - Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan de...
Stranica 161 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Stranica 418 - Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento ; E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar, per accender la fede, Dell' Evangelio fero scudo e lance.
Stranica 248 - Sì che m' ha fatto per più anni macro. Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Stranica 420 - O Donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In...