Della versificazione italiana, Dio 2Nel priv. stabilimento nazionale di G. Antonelli ed., 1854 |
Uobičajeni izrazi i fraze
abbiamo alcuni altre amore antichi Antigone Argia Argo argomento armonia assai avea bella BENEDETTO MENZINI BERENGO canto Canzone Carrer ch'io chè Chiabrera ciel Creonte d'ogni dice dolce Elegia endecasillabi Enea Eneide Epico esempio Eurialo figlio FRANCESCO BERNI generale genere di componimento gente giocosa GIOVANNI DELLA CASA Giove GIUSEPPE PARINI gloria gran Greci guisa Iliade indi ingegno lagrime lascia Latini leggi di rima leggiadria lettere lingua lirica lungo madre Medoro mente mira Monico monte Mori morte nacque nome occhi onore opra Orazio ottava ottava rima padre parla pensier Petrarca petto pianto poema poesia poeta poetico pregi prose quadernarii Rutuli Satira Sermone Settenario signor Sonetto Sonetto colla coda Sonetto di risposta stanza suono Tassoni terza rima terzetti Teucri Torquato Tasso tosto tratto Troia Troiani troppo Ugo Foscolo varie veggo versi endecasillabi verso sciolto volte vuolsi
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Stranica 998 - ... tuoi gentili anni caduto. La madre or sol, suo dì tardo traendo, parla di me col tuo cenere muto: ma io deluse a voi le palme tendo; e se da lunge i miei tetti saluto, sento gli avversi Numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch'io nel tuo porto quiete. Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, l'ossa mie rendete allora al petto della madre mesta.
Stranica 983 - Solo e pensoso i più deserti campi Vo misurando a passi tardi e lenti, E gli occhi porto per fuggire intenti Ove vestigio uman 1' arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi Dal manifesto accorger delle genti ; Perché negli atti d' allegrezza spenti Di fuor si legge com
Stranica 936 - E seco alquanti cavallieri avea, Che videro da lunge i dui compagni. Ciascuno a quella parte si traea, Sperandovi trovar prede e guadagni. Frate, bisogna (Cloridan dicea) G-ittar la soma, e .dare opra ai calcagni; Che sarebbe pensier non troppo accorto, Perder duo vivi per salvar un morto.
Stranica 937 - Alcun non può saper da chi sia amato, quando felice in su la ruota siede; però ch'ha i veri ei finti amici a lato, che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato, volta la turba adulatrice il piede; e quel che di cor ama riman forte, et ama il suo signor dopo la morte.
Stranica 992 - Lunga è l'arte d'Amor, la vita è breve ; Perigliosa la prova, aspro il cimento, Difficile il giudizio; e al par del vento Precipitosa l'occasione e lieve. .Siede in la scuola il...
Stranica 858 - II gallo che li suole aprire altrui. Dritto è perciò, che a te gli stanchi sensi Non sciolga da...
Stranica 867 - Un dì vedrete mendico un cieco errar sotto le vostre antichissime ombre, e brancolando penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne, e interrogarle.
Stranica 1028 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti si che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di Colui ch'amando in te si pose.
Stranica 865 - Parca che lei dalle vitali aure del giorno chiamava a' cori dell'Eliso, a Giove mandò il voto supremo: E se, diceva, a te fur care le mie chiome e il viso e le dolci vigilie, e non mi assente premio miglior la volontà de' Fati, la morta amica almen guarda dal cielo, onde d'Elettra tua resti la fama.
Stranica 1041 - Teco ed a te, ma non di te mi doglio. Volgi gli occhi clementi E vedrai, dove langue Vii volgo ed egro per pietà raccolto, Sotto tutti i dolenti...