Vocabolario degli accademici della Crusca, Opseg 3Appresso Francesco Pitteri, 1741 |
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acciocchè affai alcuna Aldobr Amet appreffo avea Avverb bafta Bemb Bern bifogno Bocc Buon cafa canz cavallo ciafcuno Ciriff cofa coftumi colla conofcere Cron Dant dice difc diffe Dittam diverfi donna effere effo Ercol fanza fapere fare fece fegno fempre fente fenza ferve fi dice ficcome Fier figliuolo fignific figuratam fimili fimilit foffe folo fopra forfe fotto Franc ftare ftato fteffo ftor fulla Giord gran Greg groffo infieme Lafc lett Libr luogo male Malm manda mano medefimo meffo mente metaf METTERE mife mifero mifura moftra morfo Morg nafce nafo Neft noftro occhi Paff Pallad penfa perfona Petr Pift pofe poffa pofto prefe proverb Purg quafi quefto queſta Sacch Serd Suft Superl Taff tefta vale Varch vefte verfo voftro
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Stranica 140 - E se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente. Ma voi torcete alla religione Tal che fia nato a cingersi la spada, E fate re di tal ch' è da sermone; Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Stranica 254 - Che più d'un giorno è la vita mortale, Nubile, breve, freddo e pien di noia; Che può bella parer, ma nulla vale? Qui...
Stranica 256 - Dio al numero pervenuti di mille trecento quarant' otto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre ad ogni altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza, la quale, per operazion de' corpi superiori o per le nostre inique opere, da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti...
Stranica 246 - De' quali modi ciascuno ha forza di trarre o in tutto o in parte l'animo a sé, e dal noioso pensiero rimuoverlo, almeno per alcuno spazio di tempo; appresso il quale, o in un modo o in uno altro, o consolazion sopravviene o diventa la noia minore.
Stranica 97 - Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, 100 E più saranno ancora, infin che il Veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Stranica 37 - Solco onde, e' n rena fondo, e scrivo in vento ; E '1 Sol vagheggio sì, eh' egli ha già spento Col suo splendor la mia vertù visiva; Ed una cerva errante e fuggitiva Caccio con un bue zoppo e 'nfermo e lento. Cieco e stanco ad ogni altro eh' al mio danno, II qual dì e notte palpitando cerco ; Sol Amor e Madonna e Morte chiamo. Così vent...
Stranica 193 - Cambiando l'cmisperio, si dilibra ; * Tanto , col volto di riso dipinto , Si tacque Beatrice, riguardando Fiso nel punto che m'aveva vinto.
Stranica 105 - Ni avessi a filar più stoppa o lino : E in cambio della falce e della marra , * I. guanti, il manicotto , e...
Stranica 12 - Inghilesi si vidono ricondotti, come uomini vaghi di preda e vogliosi di zuffa, ;i"di 2 di febbraio in numero di mille lance, i quali si facevano tre per lancia di gente a cavallo (ed eglino furono i primi che recarono in Italia il conducere la gente di cavallo...
Stranica 235 - Nè l' un nè l' altro già parea quel ch' era. Come procede innanzi dati' ardore Per lo papiro suso un color bruno Che non è nero ancora e 'I bianco muore. Gli altri due riguardavano , e ciascuno Gridava : omè , Agnel , come ti muti ! Vedi che già non se