2002. 433 CANTO XXX. ARGOMENTO Dante si trova nel cospetto di Beatrice, la quale lo riprende de' suoi traviamenti. Quando il settentrion del primo cielo, Di suo dover, come il più basso face Venuta prima tra il Grifone ed esso, Veni sponsa de Libano, cantando, Surgeran presti ognun di sua caverna, 3 6 9 12 1. settentrion del primo cielo. Come settentrione appelliamo noi le sette stelle dell'Orsa maggiore, così appella Dante settentrione i sette candelabri dei quali ha parlato nel canto precedente; e li dice del primo cielo, cioè del cielo empireo, del Paradiso, di dove suppone sceso il trionfal carro. 2. Che nè occaso ec.: che mai non si nascose per girare ch'ei facesse, nè per cagione di nebbia, fuor quella della colpa, che lo tolse agli sguardi di Adamo e di Eva, che per lo peccato furono cacciati dal paradiso terrestre. 4. E che faceva lì ciascuno accorto: e che in quel luogo insegnava il cammino, come il più basso settentrione, cioè quello dell'Orsa maggiore, lo insegna a qualunque nocchiero volge il timone della nave per venire ec. 7. la gente verace: i ventiquattro seniori, simbolo de 24 libri del Vecchio Testamento. 11. Veni, sponsa ec. Verso della sacra Cantica. 12. Gridò tre volte. Questo dice, poichè il versetto replica tre volte le parole Veni così: Veni de Libano sponsa mea, veni de Libano, veni. 13. al novissimo bando. Intendi: all'ultima ordinazione, a quella cioè che Iddio farà ai morti di ripigliare ciascuno sua carne e sua figura. 25 DIV. COM. |