Dante Alighieri, Opseg 1 |
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Dante Alighieri. [The Divina Commedia. Edited by Andrea Rubbi. With ..., Opseg 1 Dante Alighieri Pregled nije dostupan - 1811 |
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alcun Allor amore anima antichi assai avea bella buon cagione cammino CANTO capo cerchio certo ch'è ch'i chiama ciascun cielo città colla color colpa colui Conte convien corpo costa costui credi cuor d'ogni d'un Dante Dicendo dietro dinanzi disse dissi dolor donna duca duro eran famiglia fare fece fiera figliuolo Fiorentino fiume fondo forte forza fosse fosso fuoco gente gran gridò guarda Guido insieme l'altro l'un lasciò Latina levar lingua luna lungo luogo maestro male mano mare mena mente mette mezzo mondo monte morte nome nuovo occhj padre parlare parole passo pena persona piè piedi pien pietra poco poeta porta posta prese punto quei quivi rima Rispose sangue sanza senti Signore simile sovra terra testa tornar torre tosto trista uomo valle veder vedi venire verbo verso vicino vidi viso vivo voce volse volta volto
Popularni odlomci
Stranica 17 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
Stranica 25 - Disse : Per altre vie, per altri porti Verrai a piaggia, non qui, per passare : Più lieve legno convien che ti porti. E il Duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole ; e più non dimandare.
Stranica 95 - Ed egli a me : se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto', Se ben m
Stranica 149 - ... vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura alla sua penna tempra; lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta; ond'ei si batte l'anca, ritorna in casa, e qua e là si lagna, come '1 tapin che non sa che si faccia...
Stranica 164 - M' ha dato il ben, ch' io stesso nol m' invidi. Quante il villan, ch'al poggio si riposa, Nel tempo che colui che il mondo schiara La faccia sua a noi tien meno ascosa, Come la mosca cede alla zanzara, Vede lucciole giù per la vallea, Forse colà dove vendemmia ed ara, Di tante fiamme tutta risplendea L' ottava bolgia, si com' io m'accorsi, Tosto che fui là 've il fondo parea.
Stranica 73 - Nota non pure in una sola parte, Come natura lo suo corso prende Dal divino intelletto e da sua arte: E, se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai, non dopo molte carte, Che l' arte vostra quella, quanto puote, Segue, come 'l maestro fa il discente; Sì che vostr
Stranica 103 - Io aveva una corda intorno cinta, E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta. Poscia che l'ebbi tutta da me sciolta, Sì come il Duca m' avea comandato, Persila a lui aggroppata e ravvolta. Ond...
Stranica 118 - Sapienza, quanta è l'arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtù comparte!
Stranica 151 - Ornai convien che tu così ti spoltre », disse '1 maestro; « che, seggendo in piuma, in fama non si vien, né sotto coltre; sanza la qual chi sua vita consuma, cotal vestigio in terra di sé lascia, qual fummo in aere ed in acqua la schiuma.
Stranica 65 - 1 mio viso nel suo fitto : Ed ei s'ergea col petto e con la fronte, Come avesse l' inferno in gran dispitto : E l'animose man del Duca e pronte Mi pinser tra le sepolture a lui , Dicendo : le parole tue sien conte.