Il veggente in solitudine, poema polimetrico |
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allor alma altrui amor appo aprica arda arpa Babilonia balza bella camauro cangiata canto Cariddi carmi cento Chè ciel ciglia crin Cristo culto d'intorno divin dritti duol Ebro efimere empia empireo eterna Etna fato fervida figli fosti fratelli fremito geme genti giorno giuriam sul brando gloria grida guardo idra imagini immenso inferno intorno istesso Italia l'alma L'angel delle vendette l'aure l'Italia l'ombre labbro lampi lieto luce lume lunga Malta martiri meco mente mille mondo morte o libertà mostra mugghiando nembo nemico nuovo occhi omai oppressa opra passi patria pensier petto pianto piè popoli pria quai quei Quirinal raggio ragion ravviso ROSSETTI sacro sangue santo sclamar sdegno secoli sento sogno sorge speme spirto stuol suol suon Tarpeo tempra terra tirannia triregno tromba trono tuoni udii umanità usbergo uscian veggio Vibran vidi virtù vivo vizj zelo
Popularni odlomci
Stranica 204 - Dalla reggia passando al tugurio Non più finta la gioia festeggia; Dal tugurio tornando alla reggia Quella gioia si rende maggior. Genitrici de' forti campioni Convocati dal sacro stendardo, Che cercate col pavido sguardo ? Non temete; chè tutti son qui.
Stranica 216 - Ti sien contro in ogni loco cielo e terra, mare e foco, né dien tregua a un infedel foco e mare, terra e ciel!
Stranica 204 - Chi s' avanza fra cento coorti ? Ecco il forte che riede tra i forti, Che la patria congiunse col re ! Oh qual pompa ! Le armate falangi Sembran fiumi che inondin le strade, Ma su tante migliaia di spade Una macchia di sangue non v
Stranica 205 - Ma coi pugni sui brandi temuti Stiamo in guardia del patrio terren. Nella pace prepara la guerra Chi da saggio previene lo stolto : Ci sorrida la pace sul volto, Ma ci frema la guerra nel sen. Che guardate, gelosi stranieri ? Non uscite dai vostri burroni, Che la stirpe dei prischi leoni Più nel sonno languente non è!
Stranica 217 - Traditor, da quel momento Che infrangesti il giuramento, Cento stili, o traditor, Tendon' avidi al tuo cor . . . Deh frenate il santo sdegno, Non n' e degno— un cor brutal, E saetta — di vendetta Tenga il luogo del pugnal ! Che pel fulmine di Dio De...
Stranica 335 - Tristi capi d' un' idra più rea, Nuovo Alcide lontano non è ! Quanti la patria ha fidi Tanti sarau gli Aloidi: Dch , un giorno memorando Cangi una lunga età! — tìiuriam gin ria m sul brando O morte o libertà! — Ci divise perfidia e sciagura, Ma congiunti ci volle natura: Alma diva, cui l' Alpe corona Fra gli amplessi di duplice mar, Se una lingua sul labbro ti suona Un sol culto ti sacri l
Stranica 286 - Oh, quai cose s'aspettan da te! Nel cammino che il tempo ti segna Ogni passo sia traccia profonda, Per le genti memoria gioconda, Rimembranza tremenda pei re. Oh! se compi quell'opra sublime Onde il fato ministro t' ha fatto, L'ANNO GRANDE DEL SACRO RISCATTO II tuo nome nei fasti sarà.
Stranica 371 - Erinni a suon di tromba, Terra infelice, ove sortii la cuna, E dove m' augurai d' aver la tomba, Florida terra, cara agli occhi miei, Quand'anchc or fossi in le, non ti vedrei ! Ad ingannar la cupida mia mente Spesso una frode usava, Italia bella : Qual tenero figliuol la madre assente Contempla in un' imago e le favella, Così talor con desiosi rai Sull
Stranica 117 - ... l monte delle visioni in conspetto del Tebro e di Roma e impersonarsi nelle due statue del Quirinale, aspettando, novelli Dioscuri d'Italia, il momento di folgorare nella battaglia. La fantasia è magnifica, la rappresentazione è coreografica. E sùbito si sentono due trombe Cui queruli rispondono più venti, E candidi quai candide colombe Discendono due spiriti fulgenti, Discendono fra il popolo dei morti Che unanimi salutano quei forti. Il Tevere con murmure segreto Risponde ai plausi dell'accolto...
Stranica 318 - L'Europa arriderà : La via che mena al campo È via d'eternità. È bella ancor la morte Sul letto dell' onor ; Chi sa cader da forte È pari al vincitor. E s' ei rimane oppresso Campion di libertà , Del vincitore istesso Più grande allor si fa.