La divina commedia, Opseg 21881 |
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alcun amore angeli anime antichi Asopo assai avea Beati Beatrice bella buon cammino canto carro cerchio Cesare Balbo ch'a ch'è ch'io Chè chiama Chiesa ciascun cielo cielo del Paradiso colla color colui com'io Dante dice dicea dietro diletto Divina Commedia dolce donna dritta duca erano esso Eunoè faccia fece figlia figliuolo Filippo il Bello fiume fuoco gente Gesù Cristo ghibellino giro girone giustizia grazia grido Grifone guarda innanzi Intendi invêr l'altro l'angelo l'anima l'ombra l'uno l'uomo lascia lume luogo maraviglia Matelda mente mezzo mondo monte morte mostra notte nuovo occhi omai Papa Paradiso terrestre parea parlare parole passi peccato piange pianta piè poco poeta poscia prego pria purgano Purgatorio Quivi raggi ragione rispose Roboamo s'io salire santa sente Silvio Pellico Sordello spirito spirto Stazio superbia suso terra tosto vede veder veggio venire vêr verso vidi Virgilio virtù vista voglia volsi
Popularni odlomci
Stranica 239 - Veniva a me co' suoi intendimenti. Tosto che fu là dove l'erbe sono Bagnate già dall'onde del bel fiume. Di levar gli occhi suoi mi fece dono. Non credo che splendesse tanto lume Sotto le ciglia a Venere trafitta Dal figlio, fuor di tutto suo costume. Ella ridea, dall'altra riva dritta, Traendo più color con le sue mani, Che l
Stranica 61 - Là dove più che a mezzo muore il lembo. Oro ed argento fino e cocco e biacca, Indico legno lucido e sereno, Fresco smeraldo in l'ora che si fiacca, 75 Dall' erba e dalli fior dentro a quel seno Posti, ciascun saria di color vinto, Come dal suo maggiore è vinto il meno. Non avea pur natura ivi dipinto, Ma di soavità di mille odori...
Stranica 264 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 54 - Che il giardin dell'imperio sia diserto. Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura, Color già tristi, e costor con sospetti. Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De' tuoi gentili, e cura lor magagne, E vedrai Santafior com
Stranica 150 - La Luna, quasi a mezza notte tarda, Facea le stelle a noi parer più rade, Fatta com...
Stranica 26 - Come le pecorelle escon del chiuso a una, a due, a tre, e l'altre stanno timidette atterrando l'occhio e '1 muso; e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, semplici e quete, e lo...
Stranica 47 - Tal era io in quella turba spessa volgendo a loro, e qua e là, la faccia, e promettendo mi sciogliea da essa.
Stranica 24 - Matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone. State contenti, umana gente, al quia...
Stranica 239 - n su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli: E fece i prieghi miei esser contenti, Sì appressando sé, che il dolce suono Veniva a me co
Stranica 144 - Ma l' altro puote errar per malo obbietto, 95 O per troppo, o per poco di vigore. Mentre ch' egli è ne