La divina commedia

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F. Le Monnier, 1846 - Broj stranica: 837
 

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Stranica 404 - L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Stranica 25 - Questi non hanno speranza di morte, E la lor cieca vita è tanto bassa Che invidiosi son d
Stranica 833 - Di caritade, e giuso intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace. Donna, se...
Stranica 39 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?
Stranica 717 - Già si solea con le spade far guerra; ma or si fa togliendo or qui or quivi lo pan che '1 pio Padre a nessun serra.
Stranica 141 - I' vidi per le coste e per lo fondo Piena la pietra livida di fori D'un largo tutti; e ciascuno era tondo. Non mi parèn meno ampi né maggiori, Che quei che son nel mio bel San Giovanni Fatti per luogo de
Stranica 275 - Carro già era sparito, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, de' quai cadeva al petto doppia lista.
Stranica 256 - M' avea mostrato per lo suo forame Più lune già, quand io feci il mal sonno, Che del futuro mi squarciò il velame. Questi pareva a me maestro e donno, Cacciando il lupo ei lupicini al monte, Per che i Pisan veder Lucca non ponno. Con cagne magre, studiose e conte, Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi S' avea messi dinanzi dalla fronte.
Stranica 603 - Avete il vecchio e il nuovo Testamento, E il pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento.
Stranica 650 - Fa manifesto a chi di lei ben ode. Lo corpo, ond' ella fu cacciata, giace Giuso in Cieldauro, ed essa, da martiro E da esilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l' ardente spiro 130 D' Isidoro, di Beda e di Riccardo Che a considerar fu più che viro. Questi, onde a me ritorna il tuo riguardo, È il lume d' uno spirto, che in pensieri Gravi, a morire gli parve esser tardo.

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