Le Purgatoire, Opseg 2

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Michel Lévy frères, 1856
 

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Stranica 260 - che là deriva : Menalo ad esso, e come tu se' usa , La tramortita sua virtù ravviva. Com' anima gentil, che non fa scusa, Ma fa sua voglia della voglia altrui. Tosto com' è per segno fuor dischiusa : Così poi che da essa preso fui. La bella donna mossesi, ed a Stazio Donnescamente disse: Vien con lui.
Stranica 26 - alle cose terrene. Cosi giustizia qui a terra il merse. Come avarizia spense a ciascun bene Lo nostro amore, onde operar perdèsi, Cosi giustizia qui stretti ne tiene Ne' piedi e nelle man legati e presi; E quanto fia piacer del giusto Sire, Tanto staremo immobili e distesi. lo m' era inginocchiato, e volea dire : Ma
Stranica 24 - in quella vita; Perché di questa in me s' accese amore. Fino a quel punto misera e partita Da Dio anima fui, del tutto avara; Or, come vedi, qui ne son punita. Quel di' avarizia fa qui si dichiara, In purgazion dell' anime converse : E nulla pena il monte ha più amara.
Stranica 90 - avrian le bocche aperte. Che se 1' antiveder qui non m'inganna, Prima fien triste, che le guance impeli Colui, che mo si consola con nanna. Deh, frate, or fa, che più non mi ti celi : Vedi che non pur io, ma questa gente Tutta rimira là dove '1 Sol veli.
Stranica 54 - Perché non pioggia, non grande, non neve. Non rugiada, non brina più su cade, Che la scaletta de' tre gradi breve. Nuvole spesse non paion, né rade, Né corruscar, né figlia di Taumante, Che di là cangia sovente contrade. Secco vapor non surge più avante, Ch' al sommo de" tre gradi, eh
Stranica 44 - partiti già da esso, E brigavam di soverchiar la strada Tanto, quanto al poder n' era permesso; Quand' io senti', come cosa che cada, Tremar lo monte : onde mi prese un gielo, Qual prender suoi colui, eh' a morte vada. Certo non si scotea sì forte Delo, Pria che Latona in lei facesse
Stranica 76 - Li duo poeti ali' alber s' appressare : Ed una voce per entro le fronde Gridò : Di questo cibo avrete caro : Poi disse : Più pensava Maria, onde Fosser le nozze orrevoli, ed intere, Ch' alla sua bocca, eh' or per voi risponde : E le Romane antiche per lor bere Contente furon d
Stranica 88 - mia col suo pianger dirotto. Con suo' prieghi devoti, e con sospiri Tratto m' ha della costa, ove s' aspetta, E liberato m' ha degli altri giri. Tant' è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia, che molto amai, Quanto in bene operare è più soletta
Stranica 216 - Piangendo dissi : Le presenti cose Col falso lor piacer volser mie' passi, Tosto che '1 vostro viso si nascose. Ed ella : Se tacessi. o se negassi Ciò. che confessi, non fora men nota La colpa tua : da tal Giudice sassi. Ma quando scoppia dalla propria gota L
Stranica 56 - divina giustizia contra voglia, Come fu al peccar, pone al tormento. Ed io che son giaciuto a questa doglia Cinquecento anni e più, pur mo sentii Libera volontà di miglior soglia. Però sentisti '1 tremoto, e li pii Spirili per lo monte render lode A quel Signor, che tosto su gì

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