La Divina commedia, Opseg 1

Naslovnica
Desclée, Lefebvre, 1894
 

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Stranica 254 - L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore ; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Stranica 124 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti. Ma per seguir virtute e conoscenza.
Stranica 54 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi : Da ch...
Stranica 17 - Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro, e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
Stranica 257 - Ti colse nebbia per la qual vedessi Non altrimenti che per pelle talpe ' , Come, quando i vapori umidi e spessi A diradar cominciansi, la spera Del sol debilemente entra per essi : E fia la tua imagine leggiera In giugnere a veder , com' io rividi Lo sole in pria che già nel corcare era. Sì pareggiando i miei co' passi fidi Del mio maestro usci' fuor di tal nube Ai raggi morti già nei bassi lidi.
Stranica 402 - Cielo dell' alta vittoria , Che s' acquistò con l' una e l' altra palma : Perch' ella favorò la prima gloria Di Josuè in su la Terra Santa , Che poco tocca al papa la memoria. La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che...
Stranica 529 - O somma luce che tanto ti levi da' concetti mortali, alla mia mente ripresta un poco di quel che parevi, e fa la lingua mia tanto possente, ch'una favilla sol della tua gloria possa lasciare alla futura gente; che, per tornare alquanto a mia memoria e per sonare un poco in questi versi, più si conceperà di tua vittoria.
Stranica 527 - Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz'ali.
Stranica 147 - Così od' io, che soleva la lancia D' Achille e del suo padre esser cagione Prima di trista e poi di buona mancia. Noi demmo il dosso al misero vallone Su per la ripa che il cinge dintorno, Attraversando senza alcun sermone. Quivi era men che notte e men che giorno, Sì che il viso m' andava innanzi poco : Ma io senti...
Stranica 1 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore.

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