Della famiglia nel poema di Dante-, discorsoG. Cassone e comp., 1866 - Broj stranica: 38 |
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accenna accorarlo affetti Allighieri anco avarizia avea Beati Bernardo Boccaccio Boniface VIII buona Cacciaguida canzoni cara Carlo Martello Catone cenno ch'e ch'egli cherà chiama cielo civile com'ella è utile condanna congiunti cuore d'affetto d'amore d'essere d'ogni Dante nel Convito degno dice diletta direi dolce dolore donna giovane Eliseo eternal famiglia fede figli figura della Filosofia Firenze Gemma gentil donna Geri del Bello giovane e bella Guelfi Guelfi e Ghibellini imagine intendere Jacopo Rusticucci l'anima lagrime Latona lode madre maravigliosa moglie morte di Beatrice narrare nepote nome nuovo amore nuovo pensiero onore padre parole patito patria piangere Piccarda pietà pietosa Poeta poteva prega propria figliuola Purg Purgatorio rammentata reca revole riguardava rimprovero di Beatrice sacro poema sentire simbolo sonetto sposa suona superbia uomini vanità degli occhi vede Virgilio virtù vizio vorrà credere XXII XXIII xxix xxvi xxxII XXXIII
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Stranica 13 - Or quel che t' era dietro t' è davanti; Ma perchè sappi che di te mi giova, Un corollario voglio che t' ammanti. 1 Vuo' tu che questo ner Sempre natura se fortuna trova Discorde a se, come ogni altra semente Fuor di sua region, fa mala prova. E, se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui, avria buona la gente. Ma voi torcete alla religione Tal che fu * nato a cingersi la spada, E fate re di tal ch' è da sermone; Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Stranica 34 - Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m'era, fu' io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promission rendono intera.
Stranica 24 - Lo duca mio di subito mi prese, come la madre ch'ai remore è desta, e vede presso a sé le fiamme accese, che prende il figlio e fugge e non s'arresta, avendo più di lui che di sé cura, tanto che solo una camicia vesta; e giù dal collo de la ripa dura supin si diede a la pendente roccia, che l'un de
Stranica 29 - L' alta letizia, che spira del ventre, Che fu albergo del nostro disiro : E girerommi , Donna del Ciel, mentre Che seguirai tuo Figlio, e farai dia Più la spera suprema, perché lì entre.
Stranica 23 - Diffuso era per gli occhi e per le gene Di benigna letizia in atto pio , Quale a tenero padre si conviene. Ed , ella ov
Stranica 34 - Fu' io a lui men cara e men gradita ; E volse i passi suoi per via non vera, Immagini di ben seguendo false Che nulla promission rendono intera; Né l'impetrare spirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde, che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti, Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti, Ed a colui che l'ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon pòrti.
Stranica 20 - Giudeo tra voi di voi non rida. Non fate come agnel che lascia il latte Della sua madre, e semplice e lascivo Seco medesmo a suo piacer combatte. Così Beatrice a me, com' io scrivo; 85 Poi si rivolse tutta disiante A quella parte ove il mondo è più vivo.
Stranica 21 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 20 - E quale il cicognin che leva l'ala per voglia di volare, e non s'attenta d'abbandonar lo nido, e giù la cala; tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l'atto che fa colui ch'a dicer s'argomenta.
Stranica 26 - Tal fatto è Fiorentino, e cambia e merca, Che si sarebbe volto a Simifonti, Là dove andava l'avolo alla cerca. Sariesi Montemurlo ancor de' Conti; Sariensi i Cerchi nel pivier d'Acone, E forse in Valdigrieve i Buondelmonti.