Annali genovesi di Caffaro e i suoi continuatori, Opseg 5

Naslovnica
Municipio de Genova, 1928
 

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Stranica 10 - E se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe, Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e più lo loderebbe.
Stranica 100 - Mentre che giocavo col papa al gioco degli scacchi, avevo tale partita di gioco, che gli davo scacco matto o scacco rocco; e vennero i genovesi e gittarono le mani sullo scacchiere e scompigliarono tutto il gioco...
Stranica 31 - Mari, non aspettando, con sue galee prese la fuga, e le galee nostre gli tennero dietro per tutto il giorno e tutta la notte; ma poiché erano più veloci delle nostre, non poterono raggiungerle, e la dimane i nostri tornarono sopra Savona, dove stimavano ritrovarle; e non avendole trovate, discesero a Noli aspettando ivi novelle delle galee mimiche, ove fossero andate. Dunque, mentre che le galee nostre erano in Noli, Ansaldo de Mari...
Stranica 9 - Chiesa servi come madre, e che a difensione della libertà della Chiesa e della fede cristiana il comune di Genova avea dichiarato e promesso di portare con ogni possa alla Romana curia i prelati, i principi ei baroni e gli altri fedeli della Chiesa, e che il comando di messere il papa voleva osservare.
Stranica 158 - Louis, che quando il re fu giunto alla riva del fiume in mezzo a una scorta di Saraceni con la scimitarra sguainata, era davanti al re una galea dei Genovesi, sopra la quale pareva che fosse un solo uomo. Questi, appena vide il re sul fiume, suonò...
Stranica 32 - ANNALISTI 1241 lumi e segni alle nostre galee, siccome era stato stabilito, quelle incontenente uscirono dal porto di Noli, e lasciato il luogo di Noli fortificato, ritornarono a Genova. Allora Ansaldo de Mari volse di nuovo con le galee all'alto mare e come udì che le nostre erano tornate a Genova, fece ritorno a Savona. Come l...
Stranica 24 - Tutti i prigionieri, carichi di catene, ammucchiati nelle stive, senza alcun riguardo al sacro carattere sacerdotale, all'età veneranda, furono condotti a Pisa, e di là, trasportati con viaggio altrettanto penoso, a Napoli, dove furono chiusi nel Castel dell'Oyo. fortezza e prigione dov' era custodito allora il tesoro imperiale ». (v.
Stranica 132 - E per spaeio di due anni, che durò questa crudelissima guerra, la città nuova fu riempiuta di gran diversità di gente e di cose inusitate; perché quasi ogni giorno di Mauritanta, di Affrica di Barbaria, di Affrica di Egitto, entravano nella città nuovi uomini con nuove vesti e con nuovi costumi. E s...
Stranica 25 - LII tra galee e taride. E in esse lavorando assiduamente e con ardore, e anco di notte al lume delle candele, in pochi giorni le apparecchiarono. E il...
Stranica 103 - Dio fu presto liberato, ei detti marchesi gli vennero incontro, e il potestà di Genova con onorevole comitiva di cavalieri e balestrieri Genovesi lo accompagnò a volontà sua e lo affidò nelle mani dei detti marchesi, i quali aveano promesso di condurlo; e ricevuto commiato da messere (') II castellano era Jacopo Grillo, congiunto del pontefice (v.

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