Giornale arcadico di scienze, lettere, ed arti, Opseg 3;Opseg 39

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Nella Stamperia de Romanis, 1828
 

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Stranica 265 - Ma gli elementi che tu hai nomati, E quelle cose che di lor si fanno, Da creata virtù sono informati. Creata fu la materia ch'egli hanno: Creata fu la virtù informante In queste stelle, che intorno a lor vanno. L' anima d' ogni bruto e delle piante Di complession potenziata tira Lo raggio e il moto delle luci sante.
Stranica 313 - Gentili dicendo: Sono molti, tanto di loro ingegno presuntuosi, che credono col suo intelletto potere misurare tutte le cose, stimando tutto vero quello che a loro pare, e falso quello che a loro non pare.
Stranica 303 - Veramente io sono stato legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna lama in altra forma mi aveano immaginato ; nel cospetto de...
Stranica 308 - 1 cerchio, siccome tra principio e fine, si muove la geometria. E questi due alla sua certezza repugnano; che '1 punto per la sua indivisibilità è immisurabile, e il cerchio per lo suo arco è impossibile a quadrare perfettamente, e però è impossibile a misurare appunto.
Stranica 396 - E questo consiglio sarebbe a que' morti carissimo ea tali scrittori necessario. Ma chi scrive a' vivi, come pur tutti facciamo, chi scrive nodrito di tante belle ed alte dottrine, che dopo quella età sopravvennero, e dopo sì grandi e magnifici poemi, che ne...
Stranica 261 - E a dare ad intender quanto è poco, La sua scrittura fien lettere mozze, Che noteranno molto in parvo loco.
Stranica 271 - Deo assimilatur ; et per consequens, maxime est secundum divinam intentionem, quod est bene et opiìme se habere. Per le quale sottili sentenze si vede, che Dante stimò il mondo rappresentare veramente l'immagine del regno celeste, quando esso sia retto dal potere di un solo : e tenne quindi la monarchia essere il vero stato dell'umana perfezione, perciocché rassomigliasi al modo con cui Dio...
Stranica 397 - Betti, al Biondi ea tutti quegli altri lumi delle romane lettere. Io nulla vi dico delle sue lodi ; perché agli uomini che sono lodati da tutta la nazione non bisognano le lodi mie. Ma questo solo vi dico ; che voi vedete queir uomo, per cui la Lombardia ha già tolto il vanto della lingua alla disfatta Toscana.* Siatemene grato, amandomi; ché null
Stranica 269 - Quinzii , i Torquati , gli Scipioni , Pompeo , e gli altri grandissimi , esce in quelle parole : Poi , presso al tempo che tutto '1 ciel volle Ridur lo mondo a suo modo sereno , > / > Cesare per voler di Roma il lolle. . ' E quel che fé' dal Varo i usi no al Reno , • Isara vide ed Era , e vide Senna Ed ogni valle onde '1 Rodano è pieno. Quel che fé...
Stranica 230 - Italusque, mihi pariter det sanguine poenas. post ego nube cava miserandae corpus et arma inspoliata feram tumulo patriaeque reponam.

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