La Divine comédie de Dante: L'Enfer. 4. éd., rev. et améliorée. 1870M. Lévy frères, 1870 |
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alcun Allor alto altra altri altro âme ancor ARGUMENT DU CHANT assai avea Bacchiglione bolge Brunetto Latini buon CANTO capo cerchio cercle certo Chè ciascun Ciel ciò cœur colpa colui cominciai Così cotal cuor damnés Dante démon dietro dimmi dinanzi disse dissi dit-il Divine Comédie dolce Duca ebbe egli eran esprit esser faccia fanno fatta fatto favella fece fiamma flamme Florence fondo fummo fuoco gente gouffre gran gridò guide innanzi l'altro l'Enfer l'ombre levata Louis Ratisbonne lunga luogo Maestro maître mezzo Minos molte mondo mort NOTES DU CHANT occhi ogni ombre parlar parole pécheur Perch Perchè Phlégéthon Phlégias piange piè pieds pien Pistoie più pleurs poco poëte Poscia quale quegli quei Quivi Rispose sangue sovra spesse tanto tempo terre tosto traître triste tutte tutto veder vedrai vidi Virgile viso vois volge volse volto yeux
Popularni odlomci
Stranica 172 - L" animo mio per disdegnoso gusto, Credendo col morir fuggir disdegno, Ingiusto fece me contra me giusto. Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d
Stranica 68 - Noi leggevamo un giorno per diletto Di Lancillotto, come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso: Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo, il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: Quel giorno più non vi leggemmo avante. Mentre che 1...
Stranica 200 - Che 1' una parte e 1' altra avranno fame Di te; ma lungi fia dal becco l'erba. Facciatt le bestie fiesolane strame Di lor medesme, e non tocchin la pianta, S' alcuna surge ancor nel lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman, che vi rimaser, quando Fu fatto il nido di malizia tanta. Se fosse pieno tutto il mio dimando, Risposi lui , voi non sareste ancora Dell'umana natura posto in bando: Chè in la mente m...
Stranica 90 - Ella provvede, giudica, e persegue Suo regno, come il loro gli altri Dei. Le sue permutazion non hanno triegue : Necessità la fa esser veloce, Sì spesso vien chi vicenda consegue. Quest' è colei, eh' è tanto posta in croce Pur da color, che le dovrian dar lode, Dandole biasmo a torto, e mala voce. Ma ella s' è beata, e ciò non ode : Con l' altre prime creature lieta Volve sua spera, e beata si gode.
Stranica 166 - NON era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Stranica 446 - Che per 1' effetto de' suo' ma' pensieri, Fidandomi di lui, io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso, Cioè come la morte mia fu cruda, Udirai, e saprai se m
Stranica 248 - O Simon mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi, rapaci, Per oro e per argento adulterate; Or convien che per voi suoni la tromba, Però che nella terza bolgia state.
Stranica 90 - Sì che ogni parte ad ogni parte splende. Distribuendo ugualmente la luce: Similemente agli splendor mondani Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani, Di gente in gente e d'uno in altro sangue, Oltre la difension de...
Stranica 21 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
Stranica 354 - che per cento milia perigli, siete giunti all'occidente, a questa tanto picciola vigilia de' nostri sensi ch'è del rimanente, non vogliate negar l'esperienza, diretro al Sol del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.