Dramas, translations and occasional poems, Opseg 1

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Stranica 218 - Talor m' arresto, e pur nel primo sasso Disegno con la mente il suo bel viso. Poi ch' a me tomo , trovo il petto molle Della pietate, ed allor dico : ahi lasso! Dove se* giunto, ed onde se
Stranica 218 - I' l'ho più volte (or chi fia che m'il creda ?) Ne l'acqua chiara e sopra l'erba verde Veduto viva, e nel troncon d'un faggio, E 'n bianca nube, sì fatta che Leda Avria ben detto che sua figlia perde, Come stella che '1 sol copre col raggio; E quanto in più selvaggio Loco mi trovo e 'n più deserto lido, Tanto più bella il mio pensier l'adombra.
Stranica 228 - 1 ciel ne mostrò, terra nasconde ; Veggio, ed odo, ed intendo ; ch' ancor viva Di sì lontano a' sospir miei risponde. Deh perché innanzi tempo ti consume ? Mi dice con pietate : a che pur versi Degli occhi tristi un doloroso fiume ? Di me non pianger tu ; che miei dì fersi, Morendo, eterni ; e neh" eterno lume, Quando mostrai di chiuder gli occhi, apersi.
Stranica 210 - 1 sol s'asconde, Sul duro legno e sotto a l'aspre gonne. Ma io ; perché s'attuffi in mezzo l'onde E lasci Ispagna dietro a le sue spalle E Granata e Marrocco e le Colonne, E gli uomini e le donne • E '1 mondo e gli animali Acquetino i lor mali ; Fine non pongo al mio ostinato affanno.
Stranica 216 - A ciascun passo nasce un penser novo de la mia donna, che sovente in gioco gira '1 tormento ch'i' porto per lei; et a pena vorrei cangiar questo mio viver dolce amaro, ch'i' dico: — Forse ancor ti serva Amore ad un tempo migliore; forse, a te stesso vile, altrui se
Stranica 239 - twere a passing cloud, And such pure dignity of love avow'd, That in my eyes my full soul strove to speak : Then knew I how the spirits of the blest Communion hold in...
Stranica 226 - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. 87 xxvi rEFIRO torna, e '1 bel tempo rimena, ' E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, E garrir Progne e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia.
Stranica 216 - Poi ch' a me torno, trovo il petto molle Della pietate ; ed allor dico : Ahi lasso , Dove se' giunto, ed onde se
Stranica 220 - ntanto lagrimando sfogo Di dolorosa nebbia il cor condenso, Allor ch' i' miro e penso, Quanta aria dal bel viso mi diparte, Che sempre m' è sì presso e sì lontano. Poscia fra me pian piano : Che fai tu lasso ? forse in quella parte Or di tua lontananza si sospira: Ed in questo pensier l'alma respira. Canzone, oltra queir alpe, Là dove '1 ciel è più sereno e lieto, Mi rivedrai sovr' un ruscel corrente, Ove l'aura si sente D'un fresco ed odorifero laureto.
Stranica 220 - Ove d'altra montagna ombra non tocchi verso '1 maggiore e '1 più espedito giogo, tirar mi suoi un desiderio intenso. Indi i miei danni a misurar con gli occhi comincio, e 'ntanto lagrimando sfogo di dolorosa nebbia il cor condenso, allor eh' i' miro e penso quanta aria dal bel viso mi diparte, che sempre m'è sì presso e sì lontano.

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