DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI COL COMENTO DEL P. POMPEO VENTURI EDIZIONE CONFORME AL TESTO COMINIANO DEL 1727. TOMO II. LUCCA PRESSO FRANCESCO BERTINI MDCCCXI. CANTO I ARGOMENTO. Racconta il Poeta in questo primo canto, come egli trovò l'ombra di Catone Uticense, dal quale informato di quanto aveva da fare, prese con Virgilio la via verso la marina; e lavato che Virgilio gli ebbe il viso di rugiada. e giunti al lito del mare lo recinse d'uno schietto giunco, come gli era stato imposto da Catone. Per correr miglior acqua alza le vele Omai la navicella del mio ingegno, (1) La poesia in due sensi morta, cioè quella che ha cantato delle anime morte dell' Inferno, risorga ancor essa e canti delle anime vive del Purgatorio e in oltre la poesia in Italia per l'inondazione de' barbari, è del tutto scaduta, rifiorisca in me, come accennerà Canto 1. Par, v. 30. E quia) Calliopea quanto surga, Che s'accoglieva nel sereno aspetto A Agli occhi miei ricominciò diletto, • gatheres Tosto ched i'usci fuor dell' aura morta, Lo bel (6) pianeta, ch' ad amar conforta, cites Faceva tutto rider l'Oriente, Velando (7) i Pesci, ch' erano in sua scorta. I' mi volsi a man destra, (8) e posi mente (2) Invocate tutte le Muse in generale, invoca specialmente Calliope, siccome presidente al verso eroico e dell' altre maggiore: così il Petrarca disse: Italia tutta, e Roma. (3) Le nove figliuole di Piero chiamate Piche, le quali avendo avuto ardire di sfidare le nove Muse a chi cantava meglio, e dopo essere state vinte rimanendo nella loro arrogante pretensione, furono in pena trasformate in gazzere uccelli noti. Ov. 5 Met. (4) Di turchino, il più bello, d'azzuro qual'è il zaffiro orientale. (5) Fin al ciel della Luna più prossimo alla terra. (6) Già era l'alba. Era già nata la stella di Venere detta volgarmente la Stella Diana, che propriamente dovrebbe dirsi Diale. (7) Colla sua maggiore luce ricoprendo la costellazione de' Pesci che un poco prima di Venere nascevano due ore prima del Sole, che nasceva allora col segno seguente dell' Ariete. (8) Avendo Dante la faccia verso levante, per All' altro polo, e vidi (9) quattro stelle Non viste mai, fuor ch' (10) alla prima gente. Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle.AS (11) settentrional vedovo sito, conseguenza a man destra aveva il volo australe, il quale essendo egli, come s'è detto, trapassato agli Antipodi di Gerusalemme, stavagli però alto sopra l'oriente 35. gradi in circa, essendo Gerusalemme situata a taľ altezza del polo boreale. Poteva dunque vedere molte stelle che rimangon sotto l'orizzonte rispetto al paese di Gerusalemme a tanti altri paesi, per esempio l'Italia, che hanno sopra l'orizzonte a qualche altezza sensibile il polo boreale: le quali stelle però dalle nostre parti non possono mai vedersi . ટ (9) Parla da poeta e quasi indovinando, o verisimilmente figurandosi il cielo attorno a quel polo a modo suo. A di nostri la crociera composta di quattro stelle, tre di seconda e una di terza grandezza, serve di guida a quei che navigano fuor di Europa verso mezzogiorno, ma all'età di Dante non si eran fatte queste scoperte . (10) Adamo, ed Eva nel Paradiso Terrestre situato dalla fantasia del Poeta nel monte del Purgatorio, alle cui falde egli già si ritrovava. Del resto tutto quel mondo Dante se lo figura disabitato, e come si è detto ricoperto di mare, secondo l'antica opinione che non sapeva l' America. In queste quattro stelle tutti concordemente riconoscono simboleggiante le quattro virtù cardinali, Prudenza, Giustizia, Fortezza e Tempe. ranza: e il Poeta stesso schiarirà più quest'allegoria al C. 31., ove dice. Noi sem qui Ninfe, e nel ciel semo stelle, ec. (11) Ma anche il sito meridionale è altrettanto |