Letture edite e inedite de Giovan Batista Gelli sopra la Commedia di Dante, Opseg 2Fratelli Bocca, 1887 |
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accidiosi Acheronte adunque alcuna animali anime appetito Aristotile avendo Beatrice Benvenuto da Imola Boccaccio cagione cammino Cerbero cerchio ch'è ch'egli ch'eglino chiama ciascuno cielo città di Dite cognizione conciosia conoscere considerando continovamente corpo Dante detto dice ch'ei dice il Poeta dice il testo diletto dimostra dipoi dire divina Ediz eglino elle eresia espositori essendo esso eterna fanno figliuolo Filosofo Flegias fusse fussero Gelli grandissima Imperò Inferno INFERNO DI DANTE infra inluminata innanzi insino intelletto intendere iustizia l'altro l'anima l'uno l'uomo Landino Laonde lezione lume luogo maggior manco maniera maraviglia medesimo mediante mente mezzo nasce natura naturale Nientedimanco opera palude Stige parlare parole particularmente passo peccato pena pigliare Platone Poeta posson potenza primieramente propio puniti Purgatorio quegli quei quinto cerchio ritrovava sacre scritture scrive seguitando selva sieno similmente soggiugne spiriti teologi umana uomini vede veggendo verbigrazia Virgilio virtù vizii volendo vuole
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Stranica 57 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Stranica 247 - Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo18 spira.
Stranica 238 - PER me si va nella città dolente : Per me si va nell' eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore : Fecemi la divina Potestate, La somma Sapienza e il primo Amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne ; ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate." Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta ; Per eh' io : Maestro, il senso lor m
Stranica 596 - Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci Che l' anima col corpo morta fanno. Però alla dimanda che mi faci Quinc...
Stranica 384 - Tenendo l' altra sotto gravi pesi, Come che di ciò pianga, e che ne adonti. Giusti son due, ma non vi sono intesi : Superbia, invidia ed avarizia sono Le tre faville che hanno i cori accesi. Qui pose fine al lagrimabil suono. Ed io a lui : Ancor vo' che m' insegni, E che di più parlar mi facci dono.
Stranica 609 - Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno.
Stranica 219 - Tu m' hai con desiderio il cor disposto Sì al venir, con le parole tue, Ch' io son tornato nel primo proposto.
Stranica 288 - Quivi, secondo che per ascoltare, non avea pianto, ma' che di sospiri, che 1'aura eterna facevan tremare.
Stranica 28 - E dei saper, che tutti hanno diletto, Quanto la sua veduta si profonda Nel vero , in che si queta ogn
Stranica 61 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.