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di Dante Alighieri dal secolo XIV al secolo XIX. Trani, V. Vecchi, tip.editore, 1899; 16o, pp. 68. — Utile poteva riuscire il raccogliere in breve quanto ogni colto italiano dovrebbe sapere delle vicende della gloria di Dante, delle opere più notevoli scritte intorno a lui, dell'efficacia ch`ebbe la sua alta poesia sulle lettere e sulle arti; ma dispiace vedere come nessuno dei due autori avesse sufficiente preparazione per trattare siffatto argomento.

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B. GRAEFE, An-Dante. Divina Commedia als Quelle für Shakespeare und Goethe. Drei Plaudereien. Leipzig, Gustav Fock, 1896; 8° pp. 44. << Tre chiacchierate », che qui vanno ricordate per le esigenze della bibliografia, ma che non hanno alcun valore critico o scientifico. Le più bizzarre interpretazioni di nomi servono all' A. per stabilire rapporti più bizzarri che mai fra Dante e Shakespeare e Goethe (cfr. Bull., 1a S., n. 2-3, p. 56), senza che appaia neppure che i passi danteschi da lui riferiti siano stati da lui sempre ben compresi. Basterà un esempio: Nell' Amleto Marcello e Bernardo sono ufficiali nella milizia di Cristo (quegli cioè S. Agostino, questi S. Bernardo di Clairvaux); il soldato Francisco, S. Francesco d'Assisi!; Orazio l'amico di Amleto è il poeta Orazio; Polonio ciambellano è Virgilio, il suo familiare Reinaldo è Stazio, e la Beatrice di Dante è Ofelia (ophis il serpente, Helios il dio-vate Apollo). E. R.

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Il rev. dr. EDWARD MOORE ha pubblicato la seconda serie dei suoi Studies in Dante, contenente Miscellaneous Essays' (Oxford, at the Clarendon Press, 1899; 8°, pp. XVI-386), cioè Dante as a religious teacher, especially in relation to Catholic doctrine; Beatrice; The classification of sins in the Inferno' and 'Purgatorio'; Dante's personal attitude towards different kinds of sin; Unity and simmetry of design in the Purgatorio'; Dante and Sicily; The genuineness of the Quaestio de aqua et terra'; Corrigenda and addenda to first series of Studies.

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Altre recenti pubblicazioni:

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Dr. ROBERTO D'ALFONSO, Note critiche sull'autenticità della Epistola a Can Grande della Scala attribuita a Dante Alighieri. Nicastro, stab. tip. U. Nicotera, 1899; 8°, pp. 59.

E. DI BISOGNO, S. Bonaventura e Dante: studii. Milano, tip. editr. L. F. Cogliati, 1899; 8°, pp. 110. L. 2.

HENRY HAUVETTE, Dante dans la poésie française de la Renaissance. Grenoble, impr. Allier frères, 1899; 8°, pp. 30 (Extr. des Annales de l'Université de Grenoble, t. XI, n. 1).

EGIDIO GORRA, Il soggettivismo di Dante. Bologna, Zanichelli, 1899; 8°, pp. 100 (Biblioteca storico-critica della letter. dantesca', dir. da G. L. Passerini e da P. Papa, V). L. 2.

FELICE TOCCO, Quel che non c'è nella Divina Commedia o Dante e l'eresia, con documenti e con la ristampa delle Questioni dantesche. Bologna, Zanichelli, 1899; 8°, pp. 1V-93. (Nella medesima Biblioteca', VI). L. 2.

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GUIDO ZACCHETTI, Il commento del Lombardi alla Divina Commedia e le polemiche dantesche di lui col Dionisi. Roma, Società editrice Dante Alighieri, 1899; 16o, pp. 64. L. 1.

CARLO DRIGANI, Responsabile

493-8-1899. Firenze, Tip. di S. Landi

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SOCIETA DANTESCA ITALIANA

(FIRENZE)

La Società Dantesca Italiana, costituita per accomunare gli studi dei dotti italiani e stranieri intorno a Dante e per renderli più divulgati ed efficaci, intende ora principalmente a un'edizione critica delle opere del sommo Poeta. Ne è stato pubblicato il primo volume, contenente il De vulgari Eloquentia a cura del prof. Pio Rajna.

Il Comitato centrale ha sede in Firenze (Via della Dogana, 1): vi sono o possono essere Comitati regionali, dipendenti dal centrale, dovunque, nella penisola o all'estero, si trovi un numero di Soci sufficiente a costituirli. Dove non sono costituiti i Comitati regionali, i Soci corrispondono direttamente colla Presidenza del Comitato centrale.

La quota annua da pagarsi da ciascun Socio è L. 10; e possono esser Soci anche gli Enti (Istituti d'istruzione, Biblioteche, Municipi, ecc.) e tutti quelli, che pur non essendo speciali cultori di Dante, vogliano concorrere ad onorare con questo mezzo il sommo Poeta. Ricevono il nome di Soci promotori coloro che, oltre alla quota annua danno alla Società per una sola volta lire cento almeno; il nome di benemeriti coloro che per una sola volta le facciano una largizione di danaro, non inferiore a cinquecento lire, ovvero qualche dono di gran valore, specialmente in libri od in opere d'arte, che comecchessia si riferiscano a Dante. Il socio benemerito non è tenuto alla quota annua.

I Soci hanno diritto a un esemplare di quelle pubblicazioni che vengono fatte coi fondi sociali. Quanto alle altre che la Società abbia promossé ed aiutate, sarà loro concesso, nell'acquisto, il maggior vantaggio possibile.

Gli Autori e gli editori di studi danteschi sono pregati di favorirne possibilmente due copie alla Direzione del Bullettino; i direttori di riviste, di fare il cambio con questo, o almeno di mandare i numeri che contengano qualche articolo riferentesi a Dante.

Nuova Serie

In 550.

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Per i non Soci: L. 1 il fascicolo

ALLA LIBRERIA DI B. SEEBER
Succ. di LOESCHER & SEEBER

FIRENZE

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