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MICHELE CAFFI.

L'ufficio di Segretario della Società Storica Lombarda, ed un vivo sentimento di stima e di amicizia, che per lunghi anni ho mantenuto coll'avvocato Michele Caffi, m'impongono e mi fanno caro tributare una parola di ricordo al desiderato collega.

Michele Caffi nasceva in Milano nel 1814 e compiva in patria i primi studi. Giovane ancora si era dato con passione alle ricerche archeologiche e alla storia principalmente dell'arte, seguendo i consigli dell'illustre Pompeo Litta, che molto lo amava; colla guida poi del latinista Andrea Borda, di cui disse tanto bene in un suo scritto (an. 1889), si iniziò pure allo studio della epigrafia. Laureato in ambe le leggi nell'Università di Pavia, là crebbe il suo amore per l'antico; entusiasta dell'arte medioevale si dedicò a quel San Pietro in Ciel d'Oro, pel quale in appresso tanto operò per la salvezza e la ripristinazione.

Fra suoi primi lavori va segnato l'illustrazione della Chiesa di S. Eustorgio in Milano, alla quale ben presto fece seguire quella dell'antica Badia di Chiaravalle-Milanese. Dire del merito storico ed epigrafico di quei due volumetti ci condurrebbe troppo in lungo, anche in rapporto alla numerosa serie delle erudite sue pubblicazioni, che a quelle succedettero e che al pari richiederebbero una breve rivista. Certo quei primi lavori, che il Caffi ricordava con viva compiacenza, ponno servire ad esempio di consimili illustrazioni, e da tempo esauriti in commercio avevano indotto lo stesso Autore a una seconda edizione, già pronta per le stampe, ampliata e corretta da quegli errori, che per nuove indagini se n'era avveduto e che non si peritava di confessare.

I cultori delle patrie memorie lo incitavano a continuare nella narrazione delle Chiese milanesi, così bene incominciata, ma in questo mentre sopravveniva il 1848. Fervente patriotta, deponeva la penna per la spada, lasciava la magistratura, di cui già con onore stava in ufficio, e a Venezia ufficiale d'artiglieria prendeva parte attiva in quella disastrosa campagna, che finita, a lui non restò che la via dell'esiglio e fu tra i quaranta, ai quali l'Austria non diede grazia.

Da poi concessa per esso pure l'amnistia ritornava in patria agli studi prediletti, se non che si comprometteva in atti politici, come dai processi di Mantova, e fatta libera Milano nel 1859 correva di nuovo alle armi, che solo depose nel 1861 e poco dopo veniva nominato Consigliere nel Tribunale di Bergamo. Quando nel 1866 la voce del suo duce Garibaldi e il caro pensiero della Venezia scossero ancora la sua fibra, e sebbene di età già matura, sorrideva indossando la rossa camicia del volontario. Così faceva la campagna del Tirolo, che gli fu esiziale alla salute e specialmente lo afflisse negli occhi da gradatamente privarlo quasi della vista.

Amministrò la giustizia con intelligenza ed animo integro, fu in Milano Vice-Presidente di Tribunale, finchè nel 1872 venne messo a riposo.

Dal Governo e da parecchi Comuni, che sapevano del suo amore e della sua competenza nell'arte antica, ebbe frequenti incarichi, che sempre adempì gratuitamente con zelo, e quale Membro della Commissione Conservatrice dei monumenti fu tra i primi nel 1878 nell'adoperarsi a salvare il tempio più antico di Milano, la Basilica frammentaria di S. Vincenzo in Prato.

Milano, Pavia e specialmente Lodi furono le città predilette, nelle quali passò ad intervalli i suoi anni in una vita solitaria, frugale, lontano dai rumori della società, memore solo della vera amicizia. Da qualche tempo erasi fissato in Padova, dove cessava appunto di vivere nell'ultimo scorso febbraio, essendosi colà ritirato vicino ai fratelli, che lo precedevano nella tomba, lasciandolo solo, inconsolabile, tormentato da continui malori.

Occupò la maggior parte del tempo, che le speciali sue circostanze gli permettevano, nel vigilare di persona la conservazione, il ristauro, l'abbellimento dei pubblici monumenti. Negli archivi instancabile studiava, scovava documenti, notizie, ed utile tornerebbe una Raccolta de' suoi scritti sull' Arte in Lombardia, sparsi in opuscoli e in numerosi giornali, alla quale Raccolta aveva egli pure pensato con una ripurga ed ampliamento, come mi accertava... Ho detto che sarebbe utile, poichè il Caffi non era uso nello studio fermarsi alle conghietture, voleva prove dirette, monumenti, documenti e per opera sua si ebbe conoscenza di numerosi artisti dalla storia dimenticati o quasi, del che fanno testimonianza gli Scritti, che qui di seguito riuscii ad ordinare, e che meglio. d'ogni mia parola, d'ogni pietra scolpita rammenteranno agli studiosi i meriti, il nome del cav. Michele Caffi, nel quale la Società Storica Lombarda ha perduto uno dei primi suoi fondatori ed uno fra i più attivi collaboratori.

E. SELETTI.

ELENCO DEGLI SCRITTI.

1836. Della Congregazione Mechitaristica e degli illustri Mechitaristi. Milano, Visai, in-8 con tavole.

1841. Della chiesa di S. Eustorgio in Milano, illustrazione storico-monumentale-epigrafica. - Milano, Boniardi Pogliani, in-8. 1842. Della Abbazia di Chiaravalle in Lombardia, illustrazione storico-monumentale-epigrafica. Milano, Gnocchi, in-8 con tavole.

-

1842. Due cristiane epigrafi nella chiesa di S. Simpliciano in Milano scoperte ed illustrate. Milano, Boniardi Pogliani, in-8 con fac-simile.

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1842. Dell'antico tempio di S. Celso in Milano; lettura all'I. R. Istituto di scienze e lettere. Milano, Boniardi Pogliani, in-8.

1844. La Vergine incoronata e gli Olivetani in Nerviano. Strenna sacro-morale. — Canadelli, in-8.

1845. Teodorico di Coira, dipinto del secolo XIV, scoperto in Milano nell'aprile 1842. Lettura all'Istituto di Scienze, lettere ed arti. Milano, Boniardi Pogliani, in-8.

1847.

Lettera inedita di Ugo Foscolo. Osservazioni. 1847. La Croce di Ariberto. Strenna italiana. Ripamonti Carpano, in-4.

Milano,

1850. Album Estense. Bella edizione con tavole a colori eseguita in Ferrara dall'editore Servadio, in-fol. - Il Caffi ne fu il promotore e il direttore, nonchè autore della introduzione e dei primi articoli segnati M. C.

1852. Dei Canozzi o Genesini lendinaresi intagliatori e intarsiatori in legname. Modena, Pelloni. Ristampato a Milano nel 1861, tip. del Politecnico. A Lendinara nel 1878, tip. Buffetti con fig.

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Firenze, tip. Galile

1861. Sulla scultura in legno in Italia dal risorgimento dell'arte. Prolusione storica. Milano, tip. del Politecnico, in-8. 1869. Pittori antichi lombardi. Archivio Stor. italiano, serie III, vol. X, pag. I.

1871. Evangelista della Croce miniatore. In Archivio Storico italiano, serie III, vol. 13, pag. 530.

1873.

L'incisione in rame a Venezia alla prima metà del se

colo XVIII. L'Arte in Italia, vol. III, pag. 115.

Arch. Stor. Lomb.

Anno XXI.

20

1873. - La Cappella di S. Pietro martire nella Basilica di S. Eustorgio in Milano. Torino, tip. Rosa, in-8 con fig.

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1874. Un po' di arte e di storia patria. In Arch. Storico Lombardo (Boll. Consulta Archeologica, pag. 27).

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1875. Arte antica. Restauri e scoperte. Simile (Boll. Consulta Arch.), pag. 60.

1875. Giovanni Mazzone, pittore. In Archivio Storico Lombardo, anno 1875, pag. 433.

1875. Di alcuni pittori lodigiani del 1400 finora ignoti. In Arch. Stor. ital., serie III, vol. 22, pag. 333.

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1876. Creditori della duchessa Bianca Maria Sforza. In Archivio Storico Lombardo, anno 1876, pag. 534.

1876. Il castello di Pavia. Simile, anno 1876, pag. 543. Notizie sull'Accademia araldica geneologica italiana. Simile, anno 1876, pag. 128.

1876.

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Milano, Francesco Val

1876. Demolizioni. Simile (Boll. Consulta, pagg. 20, 127). 1877. Le tarsie e gli intagli in legno nel coro della cattedrale di Ferrara. Simile, anno 1877, pag. 621. 1878. Artisti lodigiani. Memorie. lardi, in-8. 1878. Di alcuni maestri di arte nel secolo XV in Milano poco noti o male indicati (Bembo Bonifacio, Giovan Donato ed altri de' Montorfani, Zutti Beltramo, Baldassare degli Imbriachi, Fermo Tizzone, Andrea Salajo de' Caprotti). In Arch. Stor. Lomb., anno 1878, pag. 82.

1878. Risposta alle domande del signor G. a proposito di maestro Antonio da Firenze prigioniero del Duca

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per omicidio.

Osservazioni sul nome della via Andegari, e sulla chiesa di S. Pietro in ciel d'oro. Simile, anno 1878, pag. 551.

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1878. Artisti lombardi del secolo XV (Guiniforte, Pietro Antonio e Francesco Solari). Simile, anno 1878, pag. 669.

1879. La Porta già degli Stanghi in Cremona. Simile, anno 1879, pag. 150. 1879. Recensione di alcuni libri d'arte. Simile, pag. 185. 1879. Arte e dolori. Simile, anno 1879, pag. 566. 1880. Giacomello del Fiore, pittore veneziano del secolo XV.

In Arch. Stor. italiano, vol. 6, serie IV.

1880.

Le tarsie pittoriche di fra Giovanni da Verona nel coro degli Olivetani in Lodi. In Arch. St. Lomb., anno 1880, pag. 109. 1880. Arte antica lombarda: Lorenzo da Clivate ed altri orefici ed argentieri in Milano. Simile, anno 1880, pag. 590. 1881. Di altri antichi pittori milanesi poco noti (Giacomo Vincemala, Gregorio Zavattaro, Giovan Giacomo da Lodi, Raffaele da Vaprio ed altri). Simile, anno 1881, pag. 54. Una continuazione della monografia indicata al 1878.

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1881. Beccario Beccaria, podestà di Milano. (Una lapide medievale milanese inedita.) Simile, anno 1881, pag. 522.

1882. Raffaello da Brescia, maestro di legname insigne nel secolo XVI. Simile, anno 1882, pag. 661.

1882. Il Monumento dei Trecchi in Sant'Agata di Cremona.

Milano, tip. Ingegneri, in-8, con tavole.

1883. Di Vincenzo di Civerchio da Crema, pittore, architetto, intagliatore del secolo XV-XVI. - Firenze, tip. Cellini. Repubblica di Venezia. La Commissione dittatoriale militare dal giugno all'agosto 1849. - Lodi, Camagni, in-16. Poche pagine di fatti, ai quali l'A. fu presente.

1883.

1884.

Guglielmo Bergamasco, ossia Vielmo Vielmi di Alzano. Venezia, Visentini.

1885. Di alcuni architetti e scultori della Svizzera italiana. In Arch. Stor. Lomb., anno 1885, pag. 64.

1885.

I Solari artisti lombardi nella Venezia. Simile, anno

1885, pag. 558.

1885. Minorenni. 1885.

Pavia; S. Pietro in Ciel d'Oro.

Firenze, tip. dei

Miniature cremonesi. Arte, errori e patria. Bibliofilo,

N. 7, 8, 12.
1885. Ancora dei Solari lombardi nella Venezia.
tuario di Saronno. In Arte e. Storia, N. 19 e 36.

1886.

Il San

Milano; S. Eustorgio, S. Pietro Martire, Nanni pisano, scultore. In Archivio Storico Lomb., anno 1886, pag. 130. Bianca Maria Visconti-Sforza, Duchessa di Milano, a Sant'Antonio di Padova. Simile, anno 1886, pag. 400.

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Architetti e scultori della Svizzera italiana. Simile,

anno 1886, pag. 879. Una continuazione del 1885.

1886. filo, N. 5.

1886.

Un mosaico del cinquecento a Venezia. Nel Biblio

Bianca Visconti-Sforza e S. Antonio di Padova. Padova, tip. del Seminario.

1887. I Lombardi nella Venezia. Nel Bibliofilo, N. 9, 10. Dalle carte del Monastero Maggiore. Simile, N. 2. L'Arcadia in Roma. Simile, N. 4.

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1888. Pittori in Venezia nel secolo XIV, in Archivio Veneto, anno 1888, pag. 57.

1888. Poesia giocosa in dialetto padovano inedita di Melchiorre Cesarotti, con note. Venezia, Visentini, in-8.

-

1888. L'antica Badia di S. Celso in Milano. In Arch. Stor. Lomb., anno 1888, pag. 350.

1888. Di alcuni Artisti Cremonesi e specialmente maestri di legname nei secoli XV e XVI. Simile, pag. 1087.

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