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La proprietà letteraria è riservata agli Autori dei singoli scritti

Milano, 1894 Tip. Bortolotti dei Fratelli Rivara.

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1. Antonio Mazzetti ed il suo libro Delle antiche relazioni fra Cremona e Trento. 2. De' Cremonesi che coprirono in Trento dignità ecclesiastiche ne' sec. XIV,

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relli, M. Trussi, V. Mainoldi, G. Maggi, P. Barbò, O. Mainoldi, G. Fondulo, podestà di Trento (sec. XVI) Antonio de' Migli, podestà di Riva (sec. XIV).

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5. Gerardo da Cremona, vescovo di Trento (1223-1232) Bernardo de Lugaris,

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Giuseppe Olivi M. G. Vida

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vescovo d'Alba e la sua duplice dimora a Trento La villa della Croce

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cilio (1545) Francesco Sfondrati

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Lettera del Vida ai padri del Con.

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Va nunzio a Carlo V (1544) È fatto arcivescovo d'A

Torna in Germania (1547)

Sua lettera al cardinal di Trento

- È creato cardinale Sua missione fallita e ritorno in Italia Eletto

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7. Il cardinal Madruzzi governator di Lombardia (1556) e la sua pretesa benevolenza per Cremona.

La

8. Relazioni ecclesiastiche tra le diocesi di Cremona e quella di Trento Chiesa di S. Vigilio e la Torre Trentina sul cremonese Il convento

Vallombrosano di S. Maria della Geronda soggetto al vescovo di Trento

Se ne ricerca la storia, offuscata da falsificazioni.

c. Famiglie cremonesi passate a dimorar in Trento.

10. D'alquanti Trentini che sarebbero stati canonici ne' sec. XI, XII, XV della Cattedrale di Cremona Si nega, ad eccezion d'un solo, la loro esistenza -- I D'Arco ed un podestà di Cremona n el sec. XIII.

11. Rapporti letterari tra Cremona e Trento

zioni con eruditi trentini

Isidoro Bianchi e le sue relaUn amanuense trentino del sec. XV - 11

Singolar scorrezione di

Gentilotti prefetto della Palatina di Vienna e la Cronaca di Sicardo da
Cremona, edita ne' Rerum Italicar. Script.
questa stampa

Conclusione.

1. A perpetuar la memoria d'un avvenimento, che a que' di consideravasi ancora come oltremodo degno di ricordo e per una città faustissimo, cioè a dire l'ascensione al seggio episcopale di Cremona di monsignor Carlo Emmanuele Sardagna de Hohenstein, il suo concittadino Antonio Mazzetti, storico assai riputato del Trentino, pubblicava nel 1831 qui in Milano un libretto non men erudito che bizzarro, nel quale disponeva quante notizie eragli riuscito d'accumulare intorno alle antiche e moderne relazioni tra la città giacente sulla sinistra riva del Po e quella che s'erge fiera sopra la manca dell'Adige ('). Libro bizzarro in pari tempo

(1) Di questo libro nel maggio del 1831 usci alla luce una prima edizione, della quale il titolo suonava cosi: Pel fausto ingresso nella diocesi di Cremona di monsignor Vescovo Carlo Emmanuele Sardagna de Hohenstein di Trento, già ivi decano della cattedrale. Alcuni cenni storici d'un suo concittadino, con lettere inedite del cardinale Francesco Sfondrali cremonese, Milano, 1831, dalla tipografia Rivolta, in-8, di pag. 48. Esaurita tosto questa prima

che erudito ho chiamato quel del Mazzetti; nè i lettori cortesi vorranno certo rimproverarmi d'aver mal a proposito adoperato quell' epiteto, quando sapranno ch'esso consta d'un sonetto al nuovo vescovo...... sissignori, d'un sonetto, ne' quattordici versi del quale sono costipati con uno sforzo, che non diremo davvero poetico, gli accenni sommari a tutti que' fatti, i quali riannodano in qualche guisa alla storia di Trento quella della città lombarda. Gli accenni, più che laconici, come è naturale, del sonetto vengono però fortunatamente dichiarati in altrettante note quanti sono press' a poco i versi; e le note di varia lunghezza formano così non solo la parte maggiore, ma la sostanziale del volume. Il quale ci offre per tal modo lo spettacolo, non posso dir del tutto inconsueto, ma singolare in quanto è voluto, di un' opera, in cui quello che dovrebbe aver capitale importanza, cioè il testo, non ne possiede veruna; mentre il commentario ne usurpa arditamente le veci.

Leggendo il libro del buon Presidente mi si è offerta più e più volte l'occasione di avvertire come fra le copiose notizie da lui racimolate con amorosa diligenza da documenti inediti o malnoti, alcune potessero facilmente essere accresciute o integrate da chi possedesse qualche maggior cognizione di storia cremonese; altre avessero bisogno di modificazioni o di correzioni; altre in

tiratura, forse ristretta ad un numero limitatissimo d' esemplari, e perciò eccessivamente rara (a me infatti non è riuscito vederla mai); il Mazzetti, spronato anche dalle lodi, di cui erangli stati larghi gli amici ed in privato ed in pubblico, come ne dà prova l'articolo inserito nella Biblioteca Italiana di que' mesi (a. XVI, Aprile, Maggio e Giugno 1831, Appendice, P. II, p. 95 e seg.), diè tosto mano ad una ristampa della sua operetta, che comparve accresciuta nell' agosto dell' anno medesimo. Ed eccone le note bibliografiche: Pel solenne ingresso nella Diocesi di Cremona di Monsignor Vescovo Cenni storici

dite

Carlo Eminanuele Sardagna de Hohenstein da Trento
sulle antiche relazioni fra queste due città

del cardinale

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con lettere ine

Francesco Sfondrati cremonese. Seconda edizione accresciuta. Milano, dalla Tipografia Rivolta MDCCCXXXI, in-8, pagg. 261, più due non numerate, in cui è stampato l'« Indice de' Tempi ». Nelle nostre osservazioni noi citerem sempre questa edizione.

fine dovessero come di sospetta provenienza e di dubbia autenticità esser poste, almeno per ora, in quarantena. E stendendo, man mano che me ne capitava l'opportunità, qualche noterella, mi son trovato avere alla fine fra le mani il gruzzolo d' appunti, ch'or presento ai lettori dell' Archivio, dopo aver ancor io ad imitazione del Mazzetti raccolto qua e là qualche documento curioso ed ignoto allo scopo di rendere un po' più attraente la mia povera offerta (').

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(') Il nome di Antonio Mazzetti, che, nato in Trento da poveri genitori il 5 marzo 1784, riusci col solo appoggio d' un acuto ingegno e d'una indomita costanza a raggiungere i più alti gradi della magistratura e mori a Milano il 21 novembre 1841 nella dignità di Presidente dell' I. R. Tribunale d'Appello generale del regno Lombardo-Veneto, Consiglier Aulico, Barone, ecc., è troppo noto, perchè noi ci indugiamo ad illustrarlo; paghi di rinviare i lettori alla diligente vita che ne dettò il barone Alberto d'Altenburger per la Biografia degli Italiani illustri nelle Scienze, Lettere ed Arti del secolo XVIII e de' contemporanei, edita a cura di E. De Tipaldo, t. X, p. 19-35, Venezia, Cecchini, 1845. Come si sa, uno de' maggiori diritti che il Mazzetti possegga alla riconoscenza de' suoi concittadini e in genere degli studiosi, sta nell' aver egli legato morendo alla sua città natale la splendida collezione di libri, manoscritti e documenti concernenti il Trentino, formata per lunghi anni con amorosa sollecitudine (Cfr. Archivio Storico Italiano, Appendice, t. I, Firenze, 1842-1844, p. 4). Rispetto a Monsignor Sardagna, che del Mazzetti era congiunto (costui aveva infatti sposata una Lucia Sardagna de Hohenstein nel 1810) ben poco si può dire. Egli resse con zelo la diocesi cremonese per cinque anni; ma al termine di essi, bramoso di dedicarsi tutto a vita di spirito, rassegnò il vescovado. Spiacque ai Cremonesi la sua risoluzione; ed interpreti dell'« universal compianto » uscirono nel 1836 in luce pe' torchi del Manini due sonetti di Francesco Benza, de' quali ci piace qui riferire il primo:

Nell' universal compianto di Cremona per la rinunzia
alla sede vescovile dell' amatissimo suo pastore
Carlo Emmanuele Sardagna.

SONETTO.

Bella umiltà, d'ogni virtù regina,

Perchè ne spogli d'un pastor si degno,

Che tutte, scorto dalla man divina.

Le vie ci addita del celeste regno?

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