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nord-est non presentò grandi difficoltà, essendosi ritrovato abbastanza conservato l'arco originario

in sarizzo: quella a sud-ovest presentò maggiore difficoltà, e richiese maggiore dispendio per le gravi trasformazioni che aveva subito.

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Fregio in terra cotta

a piano terreno

rinvenuta nell' ottobre 1893.

delle finestre verso il fossato.

Loggia di Galeazzo M. Sforza, e finestre in terracotta della Corte ducale. Allo scopo di dare ai visitatori dell' Esposizione una idea dell'originaria disposizione del Castello, si procedette

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allo scoprimento delle parti murate più interessanti: così si potè rintracciare la forma delle finestre in terra cotta, tanto del piano terreno che del primo piano, riaprire la elegante loggia di Galeazzo M. Sforza, che era stata murata, ripulire i numerosi capitelli di elegante ed accurata esecuzione, ed interessanti per la varietà delle imprese araldiche che recano scolpite.

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Finestre bifore dell' appartamento Ducale. Dopo l'apertura dell' Esposizione, ed in vista dell' interesse che il pubblico di

mostrava per le traccie delle originarie decorazioni del Castello, l'Ufficio Reg. senti l'opportunità di fare un saggio di restauro delle finestre dell' appartamento ducale, delle quali aveva potuto raccogliere, con indagini fortunate, quasi tutti gli elementi della decorazione architettonica e pittorica: infatti si potè ritrovare un frammento del motivo del davanzale, le mezze colonnine e la traccia d'imposta della colonnina centrale dividente il vano della finestra. Considerando la opportunità di compiere sollecitamente tale saggio, l'Ufficio Reg. fece eseguire in cemento le riproduzioni dei vari modelli dei laterizi, tinteggiando poi le parti in cemento per accordarle colle parti originarie in terra cotta, che vennero rispettate. Questo lavoro, cui non si volle dare alcun carattere di lavoro definitivo, ha però servito all' Ufficio Reg. per risolvere vari particolari di disposizioni, e concretare così il restauro definitivo con materiali laterizi, quando tale restauro potrà essere avviato.

Torre rotonda est. Unitamente ai suaccennati lavori, richiesti e consigliati dalla circostanza delle Esposizioni riunite, venne condotta a termine l'altra opera ragguardevole di restauro, di cui si fece cenno nella prima relazione d'Ufficio, e cioè il ripristino del torrione rotondo est alla originaria altezza, per adattarvi il serbatoio dell' acqua potabile. I lavori incominciarono nel luglio 1893, e vennero ultimati coll'aprile 1894: vennero rimessi in posto i 18 corsi di grosse bugne in sarizzo, abbattuti nel 1848, e quindi coronata la torre con triplice ordine di beccatelli in sarizzo, sorreggenti gli archi dei piombatoj e la merlatura della torre, la quale, conforme allle indicazioni dei documenti e dei disegni grafici dell'epoca, venne coperta con tetto conico sormontato da pinacolo che serve di base all' asta della bandiera per soddisfare alle esigenze del servizio, si ricinse il pinacolo con ballatoio in ferro, disposizione di cui non mancano esempi, e che in un affresco della scuola Lombarda del secolo XV (Vedi disegno a pagina 238) si vede nettamente indicato. Il grandioso stemma sforzesco in marmo bianco, di cui era rimasta solo la parte inferiore, venne completato con marmo di Candoglia.

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