La divina commedia: con nuovi argomenti e note, Opseg 1P. Borhgi e comp., 1827 |
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alcun Allor altra anima ARGOMENTO assai avea basso bolgia braccia buon cagione cammino CANTO capo cerchio certo ch'io Chè che'l chiama ciascun cielo città collo color colpa colui compagni Conte convien corpo costa costui credo d'ogni danno Dante dice dietro dinanzi dire disse dissi dolor duca dura Enea eran fece fiera figlio fondo forte fosse fossi gente giro gran gridò guarda infino innanzi insieme Intendi l'altro l'anima l'un lasciò levar lingua loco luna lungi luogo Maestro male mano mena mente mezzo misero mondo monte morte nome NOTE nuovo occhi pareva parlar parole passo pena pensando persona piè piedi pien poco poeta porta Poscia prese presso proprio quegli quei quivi Rispose sangue segno senti sovra spiriti terra testa tornar tosto tristo trova uomo veder vedi venir verso vidi Virgilio viso vista vivo volse volto
Popularni odlomci
Stranica 10 - E come quei che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa e guata; Così l'animo mio che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Stranica 12 - Se vuoi campar d' esto loco selvaggio: Chè questa bestia, per la qual tu gride, Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce, che l' uccide : Ed ha natura si malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali, a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir con doglia.
Stranica 42 - Nel freddo tempo, a schiera larga e piena ; Così quel fiato gli spiriti mali Di qua, di là, di giù, di su gli mena : Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sè lunga riga ; Così vid...
Stranica 9 - Ahi quanto a dir qual era, è cosa dura , Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura ! Tanto è amara , che poco è più morte ; Ma per trattar del ben, ch' i' vi trovai, Dirò dell' altre cose ch' io v' ho scorte. l' non so ben ridir com' io v' entrai ; Tant' era pien di sonno in su quel punto, Che la verace via abbandonai.
Stranica 13 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per loco eterno, Ove udirai le disperate strida Di quelli antichi spiriti dolenti, Che la seconda morte ciascun grida : E poi vedrai color, che son contenti Nel fuoco, perché speran di venire, Quando che sia, alle beate genti : Alle quai poi se tu vorrai salire, Anima fia a ciò di me più degna ; Con lei ti lascerò nel mio partire : Ché quello imperador, che lassù regna, Perch' io fui ribellante...
Stranica 293 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 70 - Mirate la dottrina che s' asconde Sotto il velame degli versi strani. E già venia su per le torbid' onde Un fracasso d' un suon pien di spavento, Per cui tremavano ambedue le sponde; Non altrimenti fatto che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun...
Stranica 57 - Quest' è colei, eh' è tanto posta in croce Pur da color, che le dovrian dar lode, Dandole biasmo a torto e mala voce. Ma ella s' è beata, e ciò non ode : Con 1' altre prime creature lieta Volve sua spera, e beata si gode.
Stranica 213 - 1 serpente, e quei lui riguardava: l'un per la piaga, e l'altro per la bocca fummavan forte, e '1 fummo si scontrava. Taccia Lucano ornai là dove tocca del misero Sabello e di Nassidio; e attenda a udir quel ch'or si scocca. Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio; che se quello in serpente e quella in fonte converte poetando, io non lo 'nvidio...
Stranica 70 - Che fier la selva, e senza alcun rattento Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori. Gli occhi mi sciolse, e disse: Or drizza il nerbo Del viso su per quella schiuma antica, Per indi ove quel fummo è più acerbo. Come le rane innanzi alla nimica Biscia per 1' acqua si dileguan tutte, Fin che alla terra ciascuna s...