Sonetti e canzoni del Petrarca, pte. 1. Comento storico e letterario di G. Biagioli

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Presso l'editore, 1821
 

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Stranica 177 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
Stranica 205 - altru' impoverir se' ricca e grande; Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.
Stranica 106 - Gentil mia donna, i' veggio Nel mover de' vostr' occhi un dolce lume, Che mi mostra la via ch. al ciel conduce ; E per lungo costume Dentro là dove sol con Amor seggio, Quasi visibilmente il cor traluce. Quest' é la vista ch
Stranica 187 - Ch' al corpo sano ha procurato scabbia. Or dentro ad una gabbia Fere selvagge e mansuete gregge S' annidan sì, che sempre il miglior geme : Ed è questo del seme, Per più dolor, del popol senza legge, Al qual, come si legge, Mario aperse sì '1 fianco, Che memoria dell' opra anco non langue ; Quando assetato e stanco Non più bevve del fiume acqua che sangue.
Stranica 51 - Solo e pensoso i più deserti campi Vo misurando a passi tardi e lenti, E gli occhi porto per fuggire intenti Ove vestigio uman 1' arena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi Dal manifesto accorger delle genti ; Perché negli atti d' allegrezza spenti Di fuor si legge com
Stranica 232 - Lieti fiori e felici, e ben nate erbe che madonna pensando premer sòie; piaggia ch'ascolti sue dolci parole e del bel piede alcun vestigio serbe; schietti arboscelli e verdi frondi acerbe, amorosette e pallide viole ; ombrose selve, ove percote il sole, che vi fa co...
Stranica 199 - Né mi vuoi vivo né mi trae d' impaccio. Veggio senz'occhi e non ho lingua, e grido ; E bramo di perir, e cheggio aita; Ed ho in odio me stesso, ed amo altrui: Pascomi di dolor ; piangendo rido ; Egualmente mi spiace morte e vita. In questo stato son, Donna, per vui.
Stranica 3 - Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond'io nudriva '1 core in sul mio primo giovenile errore, quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono, del vario stile in ch'io piango e ragiono fra le vane speranze e '1 van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono. Ma ben veggio or...
Stranica 192 - Poi , ch' a me torno , trovo il petto molle Della pietate ; ed allor dico: Ahi lasso, Dove se
Stranica 292 - n tutto è corso , O l' alma sciolta , o ritenuta al bosco. SONETTO CLX. Virtù iamme congiunte a bellezza somma formano il ritratto di Laura. I n nobil sangue vita umile , e queta , Ed in alto intelletto un puro core; Frutto senile in sul giovenil fiore , E 'n aspetto pensoso anima lieta. Raccolto ha 'n questa donna il suo pianeta , Anzi '1 Re delle stelle ; e '1 vero onore , Le degne lode , e '1 gran pregio , e '1 valore , Ch' è da stancar ogni divin poeta.

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