La Divine comédie: Enfer, Purgatoire, Paradis, Opseg 1Blanc-Montanier, 1842 |
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alcun Allor alto altra altri altro âme amor ancor andar assai atto avea Béatrice Boniface VIII buon cagion CANTO ch'è CHANT Charles d'Anjou Chè ciascun ciel ciò cœur colpa colui Cominciò convien Così cotal Dante dicea dietro Dieu dinanzi diss disse divine dolce Duca egli eran esser esso faccia fatta fatto fece Florence front fummo fuoco gente gibelin gran guelfe guide Guido innanzi intorno l'autre l'occhio l'onde luogo Maestro maître mezzo molte mondo mont mort mosse muover nuova occhi ogni omai ombre padre parlar parole passo Perch perchè petto piè pieds piglio Pistoie più pleurs poco poète Poscia presso Purgatoire quale quei Quivi regard rispose saint sangue sempre soleil Sordello soudain sovra spessa suso tanto tempo terre tosto triste tutte tutto veder verso vidi Virgile virtù viso vista vois voix volge volse volta volto yeux
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Stranica 154 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Stranica 578 - ... 1 sostenni col mio volto: Mostrando gli occhi giovinetti a lui, Meco 'l menava in dritta parte vólto. Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Stranica 216 - De' vostri sensi, ch' è del rimanente,. Non vogliate negar l' esperienza , Diretro al Sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti , Ma per seguir virtute , e conoscenza...
Stranica 274 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
Stranica 480 - Veggiolo un' altra volta esser deriso ; Veggio rinnovellar l' aceto e il fele, E tra vivi ladroni esser anciso. Veggio il nuovo Pilato sì crudele, Che ciò noi sazia, ma, senza decreto, Porta nel tempio le cupide vele. O Signor mio, quando sarò io lieto A veder la vendetta, che, nascosa, Fa dolce l...
Stranica 272 - Che per l' effetto de' suo' ma' pensieri , Fidandomi di lui , io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso , Cioè come la morte mia fu cruda , Udirai , e saprai se m
Stranica 552 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d
Stranica 342 - Venimmo a lei : o anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa ; E nel muover degli occhi onesta e tarda ! Ella non ci diceva alcuna cosa ; Ma lasciavane gir , solo guardando A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita : E quella non rispose al suo...
Stranica 318 - L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento. Per lor maledizion sì non si perde, Che non possa tornar l' eterno amore, Mentre che la speranza ha fior del verde.
Stranica 440 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.