Il sentimento della natura nel Poliziano, studioR. Sandron, 1884 - Broj stranica: 70 |
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Stranica 60 - Candida è ella, e candida la vesta, ma pur di rose e fior dipinta e d'erba: lo inanellato crin dell'aurea testa scende in la fronte umilmente superba. 260 Ridegli attorno tutta la foresta, e quanto può sue cure disacerba a). Nell'atto regalmente è mansueta; e pur col ciglio le tempeste acqueta.
Stranica 20 - Aria de' miei sospir calda e serena, Dolce sentier che sì amaro riesci, Colle che mi piacesti, or mi rincresci, Ov'ancor per usanza Amor mi mena; Ben riconosco in voi l'usate forme, Non lasso in me che da sì lieta vita Son fatto albergo d'infinita doglia.
Stranica 20 - Giove s'allegra di mirar sua figlia; l'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena; ogni animai d'amar si riconsiglia. Ma per me, lasso, tornano i più gravi sospiri, che del cor profondo tragge quella ch'ai ciel se ne portò le chiavi; e cantar augelletti e fiorir piagge, e 'n belle donne oneste atti soavi sono un deserto, e fere aspre e selvagge.
Stranica 20 - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. 87 xxvi rEFIRO torna, e '1 bel tempo rimena, ' E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, E garrir Progne e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia.
Stranica 46 - Nunc surda omnia. —Quis dabit capiti meo Aquam? quis oculis meis Fontem lachrymarum dabit ? Ut nocte fleam. Ut luce fleam. Sic turtur viduus solet; Sic cygnus moriens solet; Sic luscinia conqueri.
Stranica 60 - L'aer d'intorno si fa tutto ameno, Ovunque gira le luci amorose. Di celeste letizia il volto ha pieno, Dolce dipinto di ligustri e rose. Ogni aura tace al suo parlar divino, E canta ogni augelletto in suo latino. E più sotto : Ell'era assisa sopra la verdura Allegra, e ghirlandetta avea contesta Di quanti fior creasse mai natura, De' quali era dipinta la sua vesta.
Stranica 61 - Ell'era assisa sopra la verdura allegra, e ghirlandetta avea contesta di quanti fior creasse mai natura, de' quali era dipinta la sua vesta. E come prima al giovan pose cura, alquanto paurosa alzò la testa; poi, con la bianca man ripreso il lembo, levossi in pie con di fior pieno un grembo.
Stranica 22 - ... più apertamente, il quale, ancora che crucciato ne sia, non perciò le sue bellezze eterne ne nega, le quali molto più belle sono a riguardare che le mura vote della nostra città.
Stranica 20 - ... che si amaro riesci, colle che mi piacesti, or mi rincresci, ov'ancor per usanza Amor mi mena; ben riconosco in voi l'usate forme, non, lasso, in me, che da sì lieta vita son fatto albergo d'infinita doglia.
Stranica 19 - E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell'acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana : 34 Livide insin là dove appar vergogna Eran l'ombre dolenti nella ghiaccia, Mettendo i denti in nota di cicogna.