L'osservatore fiorentino sugli edifizj della sua patria: 3. ed., eseguita sopra quella del 1797, Svesci 3-4Presso Gaspero Ricci, 1821 |
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adunque alcune Alessandro Vitelli allora altra altre Amerigo Vespucci anco anno antichi Arno arte avea botteghe casa celebre chiama Chiesa circa citato Città Cittadini colla commercio comune Concilio Fiorentino Congregazione Convento Cosimo Cosimo III danari detto dice dipiù disegno doppo drappi Duca Duca Alessandro ebbe erano essendo fabbrica famiglia fece Fiesole figliuolo Fiorentino Firenze fortezza Fortezza da Basso Francesco Frati furon Ghibellini Giovanni GIUSEPPE DEL ROSSO governo gran grandissimo Granduca Greci Guelfi Iacopo inoggi l'anno Latini legge libbre Loggia luogo maggior manifattura maraviglia Maria marmo medesimo Medici mente Messer Geri mezzo Mondragone Mugnone Nazione Niccolò Nobili nome Novella nuovo Ordine palazzo Papa parimente piazza Piero Pietro Pietro Carnesecchi Ponte Ponte Vecchio popolo porta Porta al Prato principio pubblica quegli quì quivi quod rammenta Repubblica scudi secolo serve seta greggia sino solstiziali Spedale statue Torri Toscana Tribunale trova Vasari vede Villani zione دو وو
Popularni odlomci
Stranica 77 - ... né si accorgevano i meschini che si preparavano ad essere preda di qualunque gli assaltava. Di qui nacquero poi nel mille quattrocento novantaquattro i grandi spaventi, le sùbite fughe e le miracolose perdite; e così tre potentissimi stati che erano in Italia sono stati più volte saccheggiati e guasti.
Stranica 77 - ... detti e nelle parole arguzia e prontezza, sapere tessere una fraude, ornarsi di gemme e d'oro, dormire e mangiare con maggiore splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi co...
Stranica 194 - ... ricchissimo divenuto, e senza volerla mai per alcuna altra abbandonare, splendidissimamente vivea, avendo tra l'altre sue buone cose sempre i migliori vini bianchi e vermigli che in Firenze si trovassero o nel contado.
Stranica 54 - Caparra , e da molt' altri ancora per tal nome era conosciuto. Egli aveva appiccato alla sua bottega un'insegna, nella quale erano libri, che ardevano: per il che quando uno gli chiedeva tempo a pagare, gli diceva: io non posso perchè i miei libri ab-* bruciarono, e non vi si può più scrivere debitori.,, „ Gli fu dato a fare per i Sigg.
Stranica 195 - ... morti. La qual cosa avendo messer Gerì una e due mattine veduta, disse la terza: Chente è * Cisti? è buono? Cisti, levato prestamente in pie, rispose : Messer sì, ma quanto non potre' io dare ad intendere, se voi no n'assaggiaste.
Stranica 235 - ... 1 ponte alla Carraia il quale era allora di legname da pila a pila, si caricò sì di gente che rovinò in più parti, e cadde colla gente che v...
Stranica 194 - E avendo un farsetto bianchissimo in dosso e un grembiule di bucato innanzi sempre, li quali più tosto mugnaio che fornaio il dimostravano, ogni mattina in su l'ora...
Stranica 196 - Tornavi, e digli che sì fo; e se egli più così ti risponde, domandalo a cui io ti mando. Il famigliare tornato disse: Cisti, per certo messer Gerì mi manda pure a te. Al qual Cisti rispose: Per certo, figliuol, non fa.
Stranica 215 - E veduto che il metallo non correva con quella prestezza che ei soleva fare, conosciuto che la causa forse era per essersi consumata la lega per virtù di quel terribil fuoco, io feci pigliare tutti i mia piatti e scodelle...
Stranica 55 - ... pari, come si può particolarmente vedere ne' ferri e nelle bellissime lumiere di questo palazzo degli Strozzi ; il quale fu condotto a fine dal Cronaca ed adornato d'un ricchissimo cortile d'ordine corintio e dorico con ornamenti di colonne, capitelli, cornici, finestre e porte bellissime.