Opere poetiche di Dante Alighieri: con note di diversi, Opseg 1Presso Baudry, 1836 |
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alcun Allor altra altrui Amor anima appresso Arno assai avea Barbariccia Beatrice bella Benvenuto da Imola Bertramo dal Bornio biltà Boccaccio bolgia CANTO Canz Canzone cerchio ch'è ch'ei Ch'io chiama ciascun cielo collo colui comentatori CONV convien cotal cotanto d'Amore d'ogni Dante DANTE ALIGHIERI dice dinanzi dissi dolce dolente dolor donna duca duol Eneide fece figliuolo Firenze Flegiàs fugge gente gentil gran gridò guarda INFERNO intelletto l'anima lasso latino luogo maestro medesimo mente Michel Zanche mira mondo morte mostra occhi omai onore ottavo cerchio parea parlar parole passo paura pensier Perocchè piangendo pianto piè pietà poco POESIE LIRICHE Poeta porta Poscia prese quivi ragione Rime rispose sento settimo cerchio sì ch Sicchè signore SONETTO sospiri sovra spirto terra tosto trista vede veder veggio vertù vidi Villani Virgilio virtù viso volse volte
Popularni odlomci
Stranica 328 - Non era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco, * Non rami schietti, ma nodosi e involti, Non pomi v'eran, ma stecchi con tosco. Non han sì aspri sterpi, né si folti * Quelle fiere selvagge, che in odio hanno Tra Cecina e Corneto i luoghi colti.
Stranica 275 - Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore!
Stranica 248 - Dirotti perch' io venni , e quel ch' io 'ntesi, Nel primo punto che di te mi dolve. Io era tra color che son sospesi, E Donna mi chiamò beata e bella, Tal che di comandare io la richiesi. Lucevan gli occhi suoi più che la Stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce , in sua favella...
Stranica 256 - Che invidiosi son d' ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; Misericordia e Giustizia gli sdegna: Non ragioniam di lor , ma guarda e passa. Ed io, che riguardai, vidi un' Insegna, Che girando correva tanto ratta , Che d' ogni posa mi pareva indegna : E dietro le venia si lunga tratta Di gente , ch' io non averei creduto , Che morte tanta n
Stranica 302 - Or drizza il nerbo Del viso su per quella schiuma antica, Per indi ove quel fummo è più acerbo. Come le rane innanzi alla nimica Biscia per 1' acqua si dileguan tutte, Fin che alla terra ciascuna s...
Stranica 244 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Stranica 259 - Come d' autunno si levan le foglie L' una appresso dell' altra, infin che 'l ramo Rende alla terra tutte le sue spoglie ; Similemente il mal seme d' Adamo : Gittansi di quel lito ad una ad una, Per cenni, com
Stranica 253 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore; fecemi la divina Potestate, la somma Sapienza e il primo Amore.
Stranica 467 - Diss' egli a noi, guardate e attendete Alla miseria del maestro Adamo : Io ebbi vivo assai di quel eh' io volli, E ora, lasso ! un goccio! d' acqua bramo. Li ruscelletti, che de...
Stranica 63 - Poi vidi cose dubitose molte nel vano immaginare, ov'io entrai/ ed esser mi parea non so in qual loco, e veder donne andar per via disciolte/ qual lagrimando, e qual traendo guai, che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere appoco appoco turbar lo sole ed apparir la stella...