Qual parte aver possa il popolo nella formazione d'una lingua: Si aggiungono Le considerazioni sopra alcune correzioni proposte dal cav

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Tip. All'insegna di Dante, 1828 - Broj stranica: 91
 

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Stranica 31 - Aggiugnesi a questo che, qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti son venute...
Stranica 26 - E però sappia ciascuno che nulla cosa per legame musaico armonizzata si può de la sua loquela in altra trasmutare sanza rompere tutta sua dolcezza e armonia.
Stranica 65 - Adunque ritrovato quello che cercavamo, dicemo, che il volgare illustre, cardinale, aulico e cortigiano* in Italia è quello, il quale è di tutte le città italiane, e non pare che sia di ninna, col quale i volgari di tutte le città d' Italia si hanno a misurare, ponderare e comparare.
Stranica 34 - Or ogni parola, oltre il suo significato primitivo e principale, ha in ogni lingua molte minime idee accessorie e concomitanti, che danno sempre più movimento e più tinte al significato primitivo. I sostantivi hanno minor numero di queste idee secondarie ; i verbi ne hanno sempre di più, e più ancora le particelle ; e basta che chiunque scrive consideri i diversi accidenti della particella...
Stranica 14 - ... di scienze , arti e dottrine , e quando si dispone in oratoria e poetica armonia , ricevendo con tal uso novello numero , novelle voci e novella commessura , con nuovi colori , locuzioni e figure : donde diviene più pieghevole , più maestosa , più varia e più sonora. Or quando una favella per sua natura nobile e copiosa s...
Stranica 31 - Gravina: [...] qualunque volta viene o nuove dottrine in una città o nuove arti, è necessario che vi venghino nuovi vocaboli, e nati in quella lingua donde quelle dottrine o quelle arti son venute; ma riducendosi, nel parlare, con i modi, con i casi, con le differenze e con gli accenti, fanno una medesima consonanza con i vocaboli di quella lingua che trovano, e così diventano suoi; perché, altrimenti, le lingue parrebbono rappezzate e non tornerebbono bene.
Stranica 14 - I" artifizio , quando si applica alla espressione di scienze , arti e dottrine , e quando si dispone in oratoria e poetica armonia , ricevendo con tal uso novello numero , novelle voci e novella commessura...
Stranica 63 - Guittone scrisse come si parlava a suo > tempo: e se ora non si parla più in quel modo non è sua > colpa, nè perciò si dee deridere il suo stile, nè chiamarlo...
Stranica 69 - Boc» caccio, scrissero la lor lingua. Ciò è tanto vero che il dia» letto toscano fu quello che a preferenza di qualunque altro » d'Italia essi scrissero, che con piccolissima variazione si » parla ancora in Toscana. La pura lingua del Boccaccio e » degli altri antichi si conserva assai più nei volgari artigiani » fiorentini, e nelle genti del contado, che nella più culta e » nobil parte di Toscana, nella quale il commercio coi fore...
Stranica 71 - ... gli fa sentire, come, senza conoscerne le fisiche » ragioni, rigetta il palato una vivanda nuova che il cuoco » ha creduto dovere essere applaudita. E in verità, quali % sono le condizioni per cui una parola straniera può essere » ricevuta nella lingua? Convien prima che in questa lingua

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