La Divine comédie de Dante, Opseg 2M. Lévy frères, 1865 - Broj stranica: 1427 |
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Stranica 18
... Perchè l'occhio da presso nol sostenne : Ma china ' l giuso : e quei sen venne a riva Con un vasello snelletto e leggiero , Tanto che l'acqua nulla ne ' nghiottiva . Da poppa stava ' l celestial nocchiero , Tal che parea beato per ...
... Perchè l'occhio da presso nol sostenne : Ma china ' l giuso : e quei sen venne a riva Con un vasello snelletto e leggiero , Tanto che l'acqua nulla ne ' nghiottiva . Da poppa stava ' l celestial nocchiero , Tal che parea beato per ...
Stranica 22
... Perchè l'ombra sorrise , e si ritrasse , Ed io , seguendo lei , oltre mi pinsi . Soavemente disse , ch ' io posasse : Allor conobbi chi era , e pregai , Che , per parlarmi , un poco s ' arrestasse , Risposemi Così , com ' io t ' amai ...
... Perchè l'ombra sorrise , e si ritrasse , Ed io , seguendo lei , oltre mi pinsi . Soavemente disse , ch ' io posasse : Allor conobbi chi era , e pregai , Che , per parlarmi , un poco s ' arrestasse , Risposemi Così , com ' io t ' amai ...
Stranica 24
... usato orgoglio , Se cosa appare , ond ' egli abbian paura , Subitamente lasciano star l ' esca , Perchè assaliti son da maggior cura : -Près des bouches du fleuve où retournent ses ailes , 24 CANTO II . DEL PURGATORIO.
... usato orgoglio , Se cosa appare , ond ' egli abbian paura , Subitamente lasciano star l ' esca , Perchè assaliti son da maggior cura : -Près des bouches du fleuve où retournent ses ailes , 24 CANTO II . DEL PURGATORIO.
Stranica 31
... : Mon corps faisant obstacle arrêtait ses éclairs . Je m'étais retourné de côté , tremblant d'être Abandonné tout seul en chemin par mon maître En voyant le sol noir seulement devant moi . E ' l mio conforto : Perchè pur diffidi ,
... : Mon corps faisant obstacle arrêtait ses éclairs . Je m'étais retourné de côté , tremblant d'être Abandonné tout seul en chemin par mon maître En voyant le sol noir seulement devant moi . E ' l mio conforto : Perchè pur diffidi ,
Stranica 32
Dante Alighieri. E ' l mio conforto : Perchè pur diffidi , A dir mi cominciò tutto rivolto , Non credi tu me teco , e ch ' io ti guidi ? Vespero è già colà , dove sepolto E ' l corpo , dentro al quale io facev ' ombra : Napoli l ' ha , e ...
Dante Alighieri. E ' l mio conforto : Perchè pur diffidi , A dir mi cominciò tutto rivolto , Non credi tu me teco , e ch ' io ti guidi ? Vespero è già colà , dove sepolto E ' l corpo , dentro al quale io facev ' ombra : Napoli l ' ha , e ...
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La Divine Comédie de Dante: Traduite en Vers, Tercet par Tercet, Avec le ... Dante Alighieri Pregled nije dostupan - 2017 |
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alcun allor alto altra altri altro âme amor ancor andar ARGUMENT DU CHANT aspetta atto avea Barbagia Béatrice buon cagion CANTO cercle ch'è char Chè ciascun Ciel Cielo ciò cœur colui cominciò Così cotal Dante dicea dietro Dieu dinanzi diss disse divine Divine Comédie dolce doux dritta eran esprits esser esso faccia fatto fece flamme front fummo fuoco gente guide innanzi l'altra l'ange l'ombre lieto luce lume Maestro maggior maître mondo monte mort muover NOTES DU CHANT notte occhi ogni omai ombra ombre parole péché perchè più pleurs poco poëte Poscia presso può Purgatoire quale quei Quivi raggi rispose ruote saint sempre soleil sommo Sordello soudain sovra spessa Stace suso Tacco tanto tempo terre tosto tutta tutto veder verso vidi Virgile Virgilio virtù viso vista voglia vois voix volger volsi volta vuol yeux
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Stranica 80 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Stranica 302 - Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e se non giova Ma dopo sé fa le persone dotte, Quando dicesti : Secol si rinnuova, . Torna' giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal Ciel nuova.
Stranica 428 - E se il sommo piacer si ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio?
Stranica 378 - Fuor sei dell' erte vie, fuor sei dell" arte. Vedi là il sol che in fronte ti riluce ; Vedi l'erbetta, i fiori e gli arbuscelli, Che qui la terra sol da sé produce. Mentre che vegnan lieti gli occhi belli Che, lagrimando, a te venir mi fenno, Seder ti puoi e puoi andar tra elli. Non aspettar mio dir più, né mio cenno: Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Per eh' io te sopra te corono e mitrio.
Stranica 218 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia Non dico tutti; ma posto ch...
Stranica 382 - U' la prim' ombra gitta il santo monte : Non però dal lor esser dritto sparte Tanto, che gli augelletti per le cime Lasciasser d...
Stranica 70 - Deh, quando tu sarai tornato al mondo, E riposato della lunga via, Seguitò il terzo spirito al secondo, Ricorditi di me, che son la Pia: Siena .mi fe', disfecemi Maremma: Salsi colui che innanellata pria, Disposando m
Stranica 420 - Fu' io a lui men cara e men gradita. E volse i passi suoi per via non vera, Imagini di ben seguendo false Che nulla promission rendono intera : Nè l' impetrare spirazion mi valse, Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai ; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti , Fuor che mostrarli le perdute genti. Per questo visitai l' uscio de' morti , Ed a colui che l' ha quassù condotto Li prieghi miei piangendo furon porti.
Stranica 270 - Dall' altra parte in fuor troppo s' approda. Maledetta sie tu, antica lupa, Che più che tutte l' altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda ? Noi andavam con passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' io sentia Pietosamente piangere e lagnarsi : E per ventura udi...
Stranica 40 - Orribil furon li peccati miei ; Ma la bontà infinita ha sì gran braccia, Che prende ciò che si rivolge a lei. Se il pastor di Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora.