Ateneo Veneto: revista di scienze, lettere ed arti, Opseg 29Ateneo Veneto, 1906 |
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Stranica 14
... aver dato avviso e fatta la ricerca al pub- blico rappresentante di Verona , ma non ottenne risposta . nè per l'una nè per l'altra . Nell ' anno 1751 il Tron , concludeva un trattato di estradizione fra la Repubblica Veneta e lo stato ...
... aver dato avviso e fatta la ricerca al pub- blico rappresentante di Verona , ma non ottenne risposta . nè per l'una nè per l'altra . Nell ' anno 1751 il Tron , concludeva un trattato di estradizione fra la Repubblica Veneta e lo stato ...
Stranica 23
... aver nemici ed invidiosi , fra i snoi concitta- dini , e il Tron venne e da vivo e da morto flagellato da innumerevoli satire sanguinose . Ne scelgo un saggio fra le molte : Pel decretar che se fa in Pregadi . Sora de tuto , che de poco ...
... aver nemici ed invidiosi , fra i snoi concitta- dini , e il Tron venne e da vivo e da morto flagellato da innumerevoli satire sanguinose . Ne scelgo un saggio fra le molte : Pel decretar che se fa in Pregadi . Sora de tuto , che de poco ...
Stranica 25
... aver egli tentato nel 1768 di distruggere il Tribunale dei X , non gli attirava gli animi , per cui , come si dice , ricorse alla corruzione , ed alle raccomandazioni . Il Tron , fieramente invece pretendeva che l'elezione gli spettasse ...
... aver egli tentato nel 1768 di distruggere il Tribunale dei X , non gli attirava gli animi , per cui , come si dice , ricorse alla corruzione , ed alle raccomandazioni . Il Tron , fieramente invece pretendeva che l'elezione gli spettasse ...
Stranica 33
... aver dinari , E suddit ' esser di ladroni e bari , Chi a possederla più di noi s'accosta ? Le tre famose parole della Repubblica francese , tra- sportate in Italia come insegna del rinnovamento politico e sociale , si prestavano ...
... aver dinari , E suddit ' esser di ladroni e bari , Chi a possederla più di noi s'accosta ? Le tre famose parole della Repubblica francese , tra- sportate in Italia come insegna del rinnovamento politico e sociale , si prestavano ...
Stranica 37
... aver Uno diseva ; e st'altro : in sto formato Sarà il mio regno , e vivarò contento . Chi aveva una montagna , chi un boscheto , Chi un bel prà , chi un lagheto . Infin , chi qua , chi là I s'aveva isolà Guai chi avesse parlà De unirse ...
... aver Uno diseva ; e st'altro : in sto formato Sarà il mio regno , e vivarò contento . Chi aveva una montagna , chi un boscheto , Chi un bel prà , chi un lagheto . Infin , chi qua , chi là I s'aveva isolà Guai chi avesse parlà De unirse ...
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alcuna Alessandro Padoa Altino Altino ecc altre Amalasunta anima anno antico Arch Ataulfo Ateneo austriaco barcaioli barche Benivieni Canal grande canali Capit casa cassa Cassandra Cassandra Fedele certo Cessalto chè Chioggia città Codroipo colla Collegio alle Acque Comun Consiglio dei Dieci Coro Corrieri Croissant Dalida dazio deliberazione deppiat dessos dice dicta doge donna Dott ducati Ennione Epistole erano Esecutori Executori facher Gastaldo giorno istituzioni laguna lettera lettere libertà maggio Maggior Consiglio Magistrato mare mente Meolo Mestre morte Musestre nuova Oderzo Officiali ouer Padova parla parole passo Pavanello Piave poeta Pordenone porta Portobuffolè Portogruaro posta poteva prof provvedimenti pubblico pure quod Radamisto Repubblica Rialto Sassarj satira Savii secolo Senato sentimento Signori soldi storia strada tale terra Tomasini tragedia traghetto Traghetto della Fossetta Treviso Tron trova vedere Veneto Venezia tip veneziana venne verso Vienna zione
Popularni odlomci
Stranica 128 - Diss' egli a noi, guardate ed attendete Alla miseria del maestro Adamo * : Io ebbi vivo assai di quel ch' i' volli , Ed ora, lasso! un gocciol d' acqua bramo. Li ruscelletti che de...
Stranica 135 - Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore...
Stranica 136 - ... e di mistero. La grandezza ben formata della persona scompariva in un certo. abbandono del portamento, o compariva sfigurata in certe mosse repentine, irregolari e troppo risolute per una donna, non che. per una monaca.
Stranica 100 - Ed egli a me: Ritorna a tua scienza, Che vuoi, quanto la cosa è più perfetta, Più senta il bene, e così la doglienza, 109. Tuttoché questa gente maledetta In vera perfezion giammai non vada, Di là, più che di qua, essere aspetta. 112. Noi aggirammo a tondo quella strada, Parlando più assai eh...
Stranica 60 - PIO NONO Pio Nono non è un nome e non è quello che trincia l'aria assiso in faldistoro. Pio Nono è figlio del nostro cervello, un idolo del core, un sogno d'oro. Pio Nono è una bandiera, un ritornello, un nome buono da cantarsi a coro. Chi grida per la via: — Viva Pio Nono • vuoi dir viva la patria ed il perdono. La patria ed il perdon vogliono dire che per l'Italia si deve morire: e non si muore per un vano suono, non si muor per un papa e per un trono.
Stranica 134 - Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne: il palazzotto di don Rodrigo, con la sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che, ritto nelle tenebre, in mezzo a una compagnia d'addormentati, vegliasse, meditando un delitto.
Stranica 217 - Orsù via una barchetta fino alla Fossetta, e poi mettetevi, al nome del Signore, nelle mani d'un vetturale, il quale, quando sarete giunto alla Motta, vi consegnerà a un altro '5 suo collega, e di là a due ore poco più ritroverete questa villetta di ch'io vi parlo.
Stranica 61 - Spezzar m'intesi il core. Mi parve di morir. Ma per uscir di guai, Per non vedersi oppresso, Per racquistar se stesso Tutto si può soffrir.
Stranica 115 - Sieti raccomandato il mio Tesoro Nel quale io vivo ancora ; e più non cheggio.
Stranica 53 - Cingi l' elmo, la mitra deponi, 0 vetusta signora del mondo, Sorgi sorgi dal sonno profondo! Io son l'alba del nuovo tuo dì! L' iperborea nemica grifagna, Che due rostri ti figge nel seno, La cui fame non venne mai meno Ma col pasto si rese maggior, Ti divora, ti lania, ti sbrana.... Nè tu scuoti l'inerzia funesta? E non tronchi la gemina testa In un moto di giusto furor?