La Divina commedia di Dante Allighieri, Opseg 2

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Stranica 124 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Stranica 57 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti, e intenerisce il core lo dì ch'han detto ai dolci amici addio; e che lo nuovo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si muore.
Stranica 39 - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me, quando 'l dolor mi vinse : Voltommi per le ripe , e per lo fondo , Poi di sua preda mi coperse , e cinse.
Stranica 252 - Giunga li suoi, corsier sott' altra stella, Men che di rose e più che di viole Colore aprendo, s' innovò la pianta Che prima avea le ramora sì sole.
Stranica 35 - Perché l'animo tuo tanto s'impiglia », disse '1 maestro, ,« che l'andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma che non crolla già mai la cima per soffiar de...
Stranica 196 - ... repleto, che ciò che trova attivo quivi, tira in sua sustanzia, e fassi un'alma sola, che vive e sente e sé in sé rigira. E perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l'omor che de la vite còla.
Stranica 59 - Quando sarai di là dalle larghe onde, Di' a Giovanna mia, che per me chiami Là dove ag1' innocenti si risponde. Non credo che la sua madre più m' ami, Poscia che trasmutò le bianche bende, . Le quai convien che misera ancor brami.
Stranica 254 - Qui sarai tu poco tempo silvano; e sarai meco sanza fine cive di quella Roma onde Cristo e romano. Pero, in pro del mondo che mal vive, al carro tieni or li occhi, e quel che vedi, ritornato di la, fa che tu scrive.
Stranica 13 - Bilancia con 20 l'equinozio di autunGià era '1 sole a l'orizzonte giunto lo cui meridi'an cerchio coverchia lerusalèm col suo più alto punto; e la notte, che opposita a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov'i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance.
Stranica 5 - Per correr miglior acqua alza le vele Omai la navicella del mio ingegno, Che lascia dietro a sé mar sì crudele : E canterò di quel secondo regno, Ove l' umano spirito si purga , E di salire al Ciel diventa degno.

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