Rivista contemporanea, Svesci 36-37Dall'unione tipografco-editrice, 1864 |
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Stranica 263 - Dall' altra parte in fuor troppo s' approda. Maledetta sie tu, antica lupa, Che più che tutte l' altre bestie hai preda, Per la tua fame senza fine cupa ! O ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà per cui questa disceda ? Noi andavam con passi lenti e scarsi, Ed io attento all' ombre ch' io sentia Pietosamente piangere e lagnarsi : E per ventura udi...
Stranica 93 - Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte, quando dicesti: 'Secol si rinova; torna giustizia e primo tempo umano, e progenie scende da ciel nova'.
Stranica 442 - Così ha tolto l'uno all'altro Guido La gloria della lingua; e forse è nato Chi l'uno e l'altro caccerà di nido.
Stranica 92 - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile, che m
Stranica 263 - Son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? O è preparazion, che nell'abisso Del tuo consiglio fai per alcun bene, In tutto dall'accorger nostro scisso?
Stranica 97 - ... al tuo sentir si sterna, ove dinanzi dissi ' U' ben s' impingua ', e là u' dissi ' Non surse il secondo '; e qui è uopo che ben si distingua. La provedenza, che governa il mondo con quel consiglio nel quale ogni aspetto creato è vinto pria che vada al fondo, però ch' andasse ver lo suo -diletto la sposa di colui ch...
Stranica 100 - Dante, quando per caso s'abbandona lo disio amoroso de la speme, che nascer fanno gli occhi del bel seme di quel piacer che dentro si ragiona, i" dico, poi se morte le perdona e Amore tienla più de le due estreme, che l'alma sola, la qual più non teme, si può ben trasformar d'altra persona. E ciò mi fa dir quella ch'i maestra di tutte cose, per quel ch'i' sent'anco, entrato, lasso!, per la mia fenestra.
Stranica 419 - Giusti son due, ma non vi sono intesi: Superbia, invidia ed avarizia sono Le tre faville che hanno i cori accesi. 76. Qui pose fine al lagrimabil suono. Ed io a lui: Ancor vo' che m' insegni, E che di più parlar mi facci dono.
Stranica 92 - Dio m' alluminasti. Facesti come quei che va di notte , Che porta il lume dietro ea se non giova , Ma dopo se fa le persone dotte ; Quando dicesti : secol si rinnova, Torna giustizia e primo tempo umano , E progenie scende dal ciel nova. Per te poeta fui , per te cristiano. Ma perché veggi me' ció ch' io disegno , A colorar distenderá la mano.
Stranica 100 - Io sono stato con Amore insieme da la circulazion del sol mia nona, e so com'egli affrena e come sprona e come sotto lui si ride e geme. Chi ragione o virtù contra gli sprieme, fa come que' che 'n la tempesta sona credendo far colà dove si tona esser le guerre de