Opere in Versi E in Prosa Del Dottor Filippo Pananti, Opseg 1

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Stamperia Piatti, 1824
 

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Stranica 345 - Vergine era fra lor di già matura verginità, d'alti pensieri e regi, d'alta beltà; ma sua beltà non cura, o tanto sol quant'onestà se 'n fregi. È il suo pregio maggior che tra le mura d'angusta casa asconde i suoi gran pregi, e de' vagheggiatori ella s'invola a le lodi, a gli sguardi, inculta e sola.
Stranica 88 - Mi verso nello stomaco uh terzino ; Quando poscia le viscere son calde, Ancor le gambe vanno leste e salde. Io vo con chi mi garba per la via , E pianto chi mi va poco a fagiolo ; Mi piace chiacchierar, sto in compagnia ; Mi piace meditar^ passeggio solo. Fo soltanto il cammin che posso fare, E faccio lungo il dì quanto mi pare. Allorchè resto a certe osteriette Non ho ad altro a pensar che alla mia strada ; Nè duopo è ch...
Stranica 92 - E senza buttar via tante monete, come tanti pomposi e tanti sciocchi, io vo come Pittagora, Talete, Rousseau, del Turco, e Raimondo Cocchi; giacché vedo che posso e ci riesco, non vo' più che il caval di san Francesco.
Stranica 27 - Senti, che pensi ? olà, figli, consorte, Gelo, palpito, oh Dei, sogno o son desto ? Scostati, oh ciel! ti lascio , io vado a morte, • Tremo, che orror, che strano caso è questo-! Misero, che farò ? sorte...
Stranica 26 - Bisogna massacrar tutto il libretto, ed uscir sempre fuor del seminato, acciò quivi cader possa il duetto, e qui venire il pezzo concertato; spesso ancor da quei barbari si vuole, pria la musica, e dopo le parole. Quei chiede amor, questi una parte fiera: "Signor Maestro, la ci badi bene io l'aria debbo aver con la preghiera, ed io voglio il rondò con le catene. - Io vo' veder sul trono - Io vo' apparire sul carro trionfale.
Stranica 86 - Quando son raffrescato, e meno stanco , Levo di tasca un paro di scarpini, Mi metto al collo un fazzoletto bianco, Tiro fuori la gala ei manichini ; Fo due ricci superbi, e sulla testa Mi do una nappatina lesta lesta. Entro all'alloggio con disinvoltura, Dicendo, non vo...
Stranica 5 - Sta un poeta in ciabatte e nudo il collo, a un vecchio desco che ha tre piedi soli, per somigliare al tripode di Apollo; su pezzucci di carta i versicciuoli volano per la stanza e per la villa, come le profezie della Sibilla.
Stranica 137 - E prima cbe s' accomodin le teste Voglion esser le pance accomodate ; Di là con un bellissimo concetto Ingenti venter largitor fu detto. Si vuoi fare una fabbrica, un canale? Tutto a un pranzo si fissa e si dispone; Evvi il gran desinar ministeriale, Quello dei membri dell...
Stranica 6 - E sopra un pasticciar par che ci spiri. Ha un viso lungo lungo rifinito, Che pare uscito fuor dallo spedale; Ha una barbuccia, che pare un romito, Un codin come quello del majale, Un cappello che sembra un. spicchio d'aglio, E che ripara l'acqua come un vaglio. Ha un vecchio vestituccio di stamina Con le maniche tutte rattoppate ; Regge le tasche con una forcina, E son dentro di pelle foderate; E quando è a qualche buon desinaretto, Vi fa sgusciare* un'ala di galletto. Ha un par di calzonucci...
Stranica 26 - Ficcan le ariette che sanno a memoria, E a tirarle con gli argani mi tocca, E tutti i salmi finiscono in gloria ; Han di parole una gran filastrocca Che trovai) sole armonoise e belle, E che son sempre quelle, e sempre quelle.

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